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L'ombra nera

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(20 Agosto 2012) Enzo Apicella
E' morto ieri il disoccupato Angelo di Carlo, che si era dato fuoco per protesta 8 giorni fa davanti a Montecitorio

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Ergom: sacrosanta la lotta dei lavoratori

(13 Aprile 2007)

Alla Ergom di via De Roberti a Napoli, indotto Fiat, la situazione è strettamente legata al fallimento del Torino calcio dell’imprenditore Franco Cimmineli. Il gruppo, che conta 800 dipendenti, è stato inserito nelle fideiussioni che avrebbero dovuto garantire la sopravvivenza della società calcistica, ma l’avvenuto fallimento espone il futuro dei lavoratori alle rivendicazioni dei creditori.

Lo sciopero dei lavoratori Ergom, ha come obiettivo un vero piano industriale che garantisca il rilancio e l’occupazione del gruppo in Campania.

Il trasferimento delle attività dalla zona orientale di Napoli a Pomigliano d’Arco e la chiusura del sito di Marcianise prefigurano, infatti, un assetto con centinaia di esuberi.

Solo il coinvolgimento diretto della Fiat nel negoziato può determinare le garanzie finanziarie, produttive e, soprattutto, occupazionali necessarie per raggiungere un accordo.

La Fiat è, infatti, unica committente della Ergom per componenti in plastica, in particolare per le vetture prodotte dall’Alfa di Pomigliano D'Arco (circa 5000 persone), Termini Imerese (1500 persone) e Pininfarina S.Giorgio - Torino (500 persone al giorno), non a caso gli scioperi in corso ne hanno bloccato le attività con la messa in liberta del personale.

La grave situazione che si è venuta a creare sta comportando una forte perdita economica per Ergom Automotive con pesanti ripercussioni sull'intero piano di risanamento del gruppo. I continui rinvii dei tavoli negoziali avvenuti in questi giorni, testimoniano la volontà speculativa della Fiat .

La scelta di organizzare la produzione eliminando i depositi di stoccaggio per ridurre i costi, portano a tali conseguenze, se la Fiat oggi non produce è colpa di tali scelte, pertanto i lavoratori devono essere pagati interamente dalla Fiat e non attraverso gli ammortizzatori sociali, con conseguente perdita di salario. .

Proprio come negli anni 80 con la famosa marcia dei 40000, oggi la Fiat ripropone la stessa strategia, quella di contrapporre alla lotta dei lavoratori Ergom, i lavoratori della Fiat. La Fiat collocando i lavoratori in libertà, non ha pagato tali competenze nel mese, suscitando preoccupazioni e tensioni tra i lavoratori, con l’obbiettivo di contrapporre la lotta per il mantenimento del posto di lavoro, con il diritto al salario.

Ma la speculazione non è sola sui diritti dei lavoratori, ma pensiamo cosa succede se la Fiat richiede alla Ergom un risarcimento danni causato dalla lotta dei lavoratori, sarà costretta a cedere l’azienda Ergom per pochi spiccioli alla Fiat. Un ottimo affare visto le tante commesse garantite.

Sta di nuovo emergendo la crisi di rappresentanza politica e sindacale: se il Sindacato non fa il Sindacato, dettano le regole aziende e padroni. Troppo spesso i rappresentanti nominati dalle sigle “dimenticano” il loro ruolo reale e ricoprono quello di controllori dei lavoratori all’interno delle organizzazioni aziendali portando avanti i propri interessi personali anziché contrattare per la generalità dei lavoratori.

FLMUniti CUP Napoli

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