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(Il nuovo ordine mondiale è guerra)

Vicenza: genitori contro la guerra

comunicato dell' Associazione Genitori SPIOX

(26 Novembre 2002)

Da una guerra all’altra

Vogliamo un mondo basato sulla giustizia e sulla solidarietà.
Ripudiamo la violenza, il terrorismo e la guerra come strumenti per risolvere le contese tra gli uomini, i popoli e gli stati.
Chiediamo che l'Italia, di fronte alla minaccia di un attacco militare contro l'Iraq, non partecipi ad alcun atto di guerra, nel rispetto della Costituzione. Non vogliamo essere corresponsabili di nuovi lutti, né vogliamo alimentare la spirale del terrore.

Basta guerre, basta morti, basta vittime.

1999: GUERRA in SERBIA-
2001:GUERRA in AFGHANISTAN-
2002:GUERRA in IRAK?

FUORI L'ITALIA DALLA GUERRA


In data 23 ottobre 2002 il Direttivo dell' Associazione Genitori SPIOX ha deliberato di firmare l'appello di Emergency contro la guerra.

La nostra Associazione in questo modo esprime pubblicamente il proprio dissenso al probabile attacco degli Stati Uniti, con o senza l'ONU, all'Iraq .

Perché questa scelta?

Noi tutti facciamo il possibile per essere, con i nostri figli, genitori affettuosi ed attenti.Sorvegliamo con apprensione il respiro dei nostri figli neonati dentro le culle d’orsetti e stelline. Controlliamo i loro primi passi, gli ingredienti delle pappe che acquistiamo. Più tardi, quando crescono, quanta ansia per un ritardo, per un rimprovero, per un conflitto.

Noi amiamo i nostri figli, le nostre figlie e cerchiamo per loro di essere dei bravi genitori, ci preoccupiamo per la loro salute, per la loro felicità. Pensiamo anche che tutti i bambini nel mondo hanno il diritto di essere trattati come i nostri, siano essi gialli, neri, bianchi, con gli occhi a mandorla, del Sud o del Nord, dell’Est o dell’Ovest del mondo.

Pensiamo che anche i loro genitori li amano e che anche i loro genitori soffrano per loro.

Leggiamo uno stralcio (riassunto per motivi di spazio) di una delle tante testimonianze sulla guerra.

Una breve cronaca di un chirurgo di guerra:

“Un vecchio afgano ...stava accanto al figlio di sei anni nel pronto soccorso dell’ospedale di Quetta. Il bambino si chiamava Khalil e aveva il volto e le mani, o quel che ne restava, coperti da abbondanti fasciature..... In sala operatoria ho tolto le bende: la mano destra non c’era più, ......

Avrà preso in mano una granata, mi sono detto.

Sarebbero passati solo tre giorni, prima di ricevere in ospedale un caso analogo, ancora un bambino. All’uscita della sala operatoria Mubarak mi mostra un frammento di plastica verde scuro, bruciacchiato dall’esplosione. “Guarda, questo è un pezzo di mina giocattolo, l’ hanno raccolta sul luogo dell’esplosione. I nostri vecchi le chiamano pappagalli verdi”... e si mette a disegnare la forma della mina: dieci centimetri in tutto, due ali con al centro un piccolo cilindro........ “Vengono giù a migliaia, lanciate dagli elicotteri a bassa quota...”

Mine giocattolo, studiate per mutilare bambini. Ho dovuto crederci, anche se ancora oggi ho difficoltà a capire...

La forma della mina, con le due ali laterali, serve a farla volteggiare meglio. In altre parole non cadono a picco quando vengono rilasciate dagli elicotteri, si comportano proprio come i volantini, si sparpagliano qua e là sul territorio. Sono fatte per una ragione puramente tecnica- affermano i militari- non è corretto chiamarle mine giocattolo. Ma a me non è mai successo, tra gli sventurati feriti da queste mine che mi è capitato di operare, di trovarne uno adulto. Neanche uno in più di dieci anni, tutti rigorosamente bambini. La mina non scoppia subito, spesso non si attiva se la si calpesta........

Chi la raccoglie può portarsela a casa, mostrarla nel cortile agli amici incuriositi, che se la passano di mano in mano, ci giocano. Poi esploderà. E qualcuno farà la fine di Khail. Amputazione traumatica di una o entrambe le mani, una vampata ustionante su tutto il torace e, molto spesso, la cecità. Insopportabile. .....niente è insopportabile, per loro, come svegliarsi nel buio. I pappagalli verdi, li trascinano nel buio, per sempre.

....è svanita la ragione ed è solo follia. Così abbiamo immaginato-sapendo che era tutto maledettamente vero- un ingegnere efficiente e creativo, seduto alla scrivania a fare bozzetti, a disegnare la forma della PFM-1. E poi un chimico, decidere i dettagli tecnici del meccanismo esplosivo, e infine un generale compiaciuto del progetto, e un politico che lo approva, e operai in un’officina che ne producono a migliaia, ogni giorno. Non sono fantasmi, purtroppo, sono esseri umani: hanno una faccia come la nostra, una famiglia come l’abbiamo noi, dei figli. E probabilmente li accompagnano a scuola la mattina, li prendono per mano mentre attraversano la strada, ché non vadano nei pericoli, li ammoniscono a non farsi avvicinare da estranei, a non accettare caramelle o giocattoli da sconosciuti. Poi se ne vanno in ufficio, a riprendere diligentemente il proprio lavoro, per essere sicuri che le mine funzionino a dovere, che altri bambini non si accorgano del trucco, che le raccolgano in tanti. Più bambini mutilati, meglio se anche ciechi, e più il nemico soffre, è terrorizzato, condannato a sfamare quegli infelici per il resto degli anni. Più bambini mutilati e ciechi, più il nemico è sconfitto, punito, umiliato. E tutto ciò avviene nelle nostre parti, nel mondo civile, tra banche e grattacieli..........

Ho incontrato molti Khalil in giro per il mondo, l’ultimo si chiama Thassim. Non è afgano, è un ragazzo curdo di quindici anni, è cieco e senza mani...

(da "Pappagalli verdi" di Gino Strada)

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