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I lavoratori della Barilla incrociano le braccia

(25 Luglio 2007)

Il coordinamento nazionale dei delegati Barilla ha proclamato per mercoledì 25 luglio uno sciopero nazionale di 8 ore dei lavoratori dell’intero gruppo Barilla a seguito della rottura delle trattative per il rinnovo del contratto aziendale. Assemblee si terranno presso lo stabilimento di Foggia nelle giornate che precedono la mobilitazione. La decisione dello sciopero dopo l’incontro tenuto a Parma il 12 e 13 luglio scorsi tra le segreterie nazionali e territoriali di Flai, Fai e Uila e i vertici dell’azienda. Un vertice che nelle previsioni avrebbe dovuto essere la sessione conclusiva del negoziato sul rinnovo dell’accordo di gruppo. Ma al confronto la Barilla si è irrigidita su alcuni fondamentali aspetti normativi ed economici del negoziato, respingendo le richieste dei sindacati. Tra i punti critici che hanno fatto saltare l’accordo e portato alla proclamazione dello sciopero, la stabilizzazione del lavoro a tempo determinato; il rifiuto dell’azienda di approfondire il nuovo modello di sviluppo professionale e inquadramento; le maggiorazioni per il lavoro notturno.

E qualche giorno fa erano stati i lavoratori del pastificio Tamma a manifestare il loro disappunto contro l’azienda. «Basta ai ritardi nei pagamenti della 13a e 14a mensilità e maggiore concorrenza con il mercato internazionale». Erano stati questi, infatti, i motivi che hanno spinto i circa 70 lavoratori del pastificio Tamma ad “entrare” in sciopero a tempo indeterminato. Uno sciopero come forma di protesta per far valere i propri diritti, uno sciopero per modificare un qualcosa che evidentemente non và. I lavoratori stanchi di non essere rispettati, hanno detto «basta» e si sono uniti per far sentire la loro voce. Anche se l’azienda aveva subito corretto le lamentele dei lavoratori ed aveva affidato ad una nota il suo pensiero: «La vicenda, “inopportunamente distorta ed amplificata”, riguarderebbe solo il pagamento della 14a per cui, si, sarebbe stata proposta una divisione tra agosto e settembre». Ma, aveva spiegato l’azienda, solo a causa di «problemi legati all’incremento delle anticipazioni finanziarie derivanti dagli ultimi rincari del frumento duro. Solo questa è la ragione di una scelta dell’azienda che non pone in discussione la continuità nell’erogazione degli stipendi ai propri dipendenti» aveva rassicurato la Tamma.

Mar 24 Lu 2007 10:53 am

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