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(1 Maggio 2009) Enzo Apicella

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(Diritti sindacali)

Livorno: lo scandalo antidemocratico di Cgil, Cisl e Uil

Agibilità sindacale ancora ostacolata a Livorno. Senza nuove regole, le agibilità sindacali restano consegnate a padroni e confederali. Lanciamo una campagna nazionale

(2 Ottobre 2007)

Non bastava il fatto di aver firmato l'accordo truffa del luglio del '93 in cui i tre porcellini (Cgil, Cisl e Uil) arrecavano a se' stessi diritti e privilegi e il monopolio dell'agibilità sindacale. Non bastava aver assecondato il disegno Dini-Mastella sul vergognoso protocollo del welfare minacciando i lavoratori di una possibile caduta del governo in caso di vittoria del NO. Il referendum sull'accordo pensioni-welfare sta facendo emergere in maniera dirompente che l'agire politico dei tre sindacati confederali va oltre i privilegi e l'agibilità sindacale concessa dalla legge ma si rigenera quotidianemente grazie a imbrogli e soprusi.

Livorno è un caso a parte, la città è tinta di un rosso conformista che sta sempre più sbiadendo e la posizione della Fiom sugli accordi ne è la conferma anche perchè il capo assoluto dell'organizzazione, Strazzullo, insime alla Cgil, all'Arci e al mondo dello spettacolo (poco edificante) livornese sono montati sul carrozzone sicuro e securitario del Partito Democratico. Ma queste sono scelte politiche e ognuno ha il diritto di farle anche se si copre di ridicolo.

Sul piano della violazione delle regole invece questi signori amanti della legalità (degli altri) non sentono discorsi. Infatti in molti posti di lavoro, da Telegate, ad alcune scuole fino alle semplici ditte, la Cgil organizza assemblee per spiegare e difendere gli accordi facendo votare a margine di queste i lavoratori in scatole improvvisate (forse trovate ai cassonetti). In alcune scuole addirittura fanno votare prima della discussione assembleare "almeno può votare anche chi deve andare via prima". Peccato che le consultazioni dei lavoratori rispetto all'accordo su pensioni e welfare dovrebbero tenersi dall'8 al 10 ottobre (Link: dove, come e quando votare ), ma si sa, i confederali vanno oltre la legge.

Ma non finisce qui. All'Intier (ora Magna, fabbrica di componentistica auto con oltre 700 operai) a Guasticce succede anche di peggio. Questa volta non c'entra il referendum ma le elezioni rsu, vero e unico momento di democrazia in fabbrica (anche se rovinato dal fatto che per legge Cgil, Cisl e Uil hanno 1/3 dei delegati garantiti). Alcuni lavoratori, stanchi dell'atteggiamento "morbido" della Fiom hanno deciso di presentare una lista Cobas alle elezioni che ci saranno nelle prossime settimane. Per fare ciò servivano il 5% delle firme dei lavoratori (circa 40/50) e la presentazione della lista entro 14 giorni dall'annuncio dell'inizio del percorso di rinnovo delle rsu. Il termine di presentazione era il 29 settembre e i Cobas si sono presentati il 27 in azienda con tutto il materiale previsto dagli accordi sindacali. Il problema a questo punto è stato trovare qualcuno che lo prendesse e firmasse una ricevuta di consegna. L'azienda si è rifiutata con modi bruschi e maleducati al chè un giovane e corretto delegato rsu della Fiom si è presentato nella sua funzione di sindacalista ed ha preso la documentazione che poi avrebbe dovuto portare alla commissione elettorale. Come sempre la correttezza della "base" non è specchio della falsità delle cariche dirigenziali (secondo fonti di fabbrica sarebbe intervenuto in prime persona il segretario Strazzullo) che hanno richiamato l'operaio diffidandolo dal rifare una cosa del genere e chiedendogli di restituire tutta la documentazione. Per rispetto verso l'operaio i Cobas si sono ripresi i loro foglietti evidenziando comunque che dalla ricevuta firmata hanno rispettato i tempi di presentazione delle liste.

A questo punto la domanda nasce spontanea. Un sindacato che vuole partecipare alle elezioni rsu cosa deve fare? Secondo i confederali dovrebbe chiedere il permesso a loro. Anche all'Ipercoop si stanno verificando episodi simili (Link: Il caso Ipercoop assume contorni nazionali), infatti i 3 porcellini non hanno nessuna intenzione di indire le elezioni per i nuovi delegati rsu. Guarda caso anche all'Ipercoop è nato un nuovo sindacato di base, SdL, e probabilmente hanno paura e rimandano.

Insomma, vorrà dire che da qui in avanti prima verrà provata la pista democratica, quella fatta di fogli, documenti e firme, poi semmai qualcuno passerà alle manate così si vedrà se questi sindacalisti incravattati sanno fare i prepotenti anche fuori dalla porta dei luoghi di lavoro.

Franco Marino
www.senzasoste.it

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