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Siria, nel caos politico e' boom dell'illegalita'

"Non e' cosa facile demolire le case abusive. In passato inviavano reparti di sicurezza per contenere le proteste dei residenti. Adesso non hanno abbastanza forza lavoro per questo compito", spiega con sarcasmo Ibrahim, un ragazzo che abita in un sobborgo.

(8 Giugno 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nena-news.com

Siria, nel caos politico e' boom dell'illegalita'

foto: www.nena-news.com

DI MARYAM GIANNANTINA

Damasco, 08 giugno 2011, Nena News - Sull’autostrada a sud di Damasco si notano scheletri di edifici costruiti con incredibile velocita’. Cantieri edili compaiono e scompaiono in una notte. Si estendono le costruzioni gia’ esistenti, aggiungendo nuovi piani e stanze, costruiti pensando alla rapidita’ piu’ che alla sicurezza.

Nella periferia di Damasco tutte le nuove costruzioni – e molte delle vecchie - sono illegali. Mentre grandi progetti edilizi al centro di Damasco e nei quartieri alti della citta’ sono stati bloccati a causa della crisi economica e politica, nei sobborghi popolari si assiste ad un boom edilizio, in aperta sfida alle autorita’. Non si richiedono permessi edilizi, non si pagano tasse e non ci sono controlli di sicurezza.

“Ogni volta che passo per questa strada noto una nuova costruzione” dice Abu Yasser, che guida un mezzo di trasporto "e non solo qui. Tutti i sobborghi si stanno espandendo in questo momento perche’ e’ possibile farlo”

Le autorita’ sono occupate con proteste quasi quotidiane, lasciando lo spazio ai cittadini per compiere abusi – oltre a quelli edilizi, sempre piu’ macchine non si fermano col rosso ai semafori, nessuno paga piu’ le multe.

I venditori ambulanti sui marciapiedi delle strada sono aumentati in maniera esponenziale – e’ possibile comprare quasi di tutto, dai telefoni cellulari alle sigarette – a prezzi inferiori dei normali negozi.

Alcuni damasceni li considerano un segno della disoccupazione crescente, ma altri affermano che si tratta di informatori della polizia segreta, incaricati di spiare su cio’ che si muove in citta’e di intervenire prontamente nel caso di manifestazioni.

Taleb, ex impiegato statale che i cittadini devono rispettare la legge, ma Amer, analista politico, afferma che le autorita’ stanno deliberatamente lasciando correre piccoli abusi per non esacerbare l’antagonismo con la popolazione in questo momento.

“Con la crisi economica, la poverta’ crescente e le tensioni politiche, l’ultima cosa che vuole questo governo e’ inimicarsi la popolazione che non sta protestando” aggiunge Amer “non hanno bisogno di ulteriori nemici”.

Leggi e regolamenti edilizi non sono stati molto rispettati dai siriani in passato, spesso per costruire bastava dare una “mazzetta” agli impiegati incaricati, anche se proprio nell’ultimo periodo prima che scoppiassero le proteste a meta’ marzo le autorita’ avevano iniziato a definire piani regolatori e di sviluppo urbanistico per recuperare decenni di abusivismo selvaggio

Chi sta approfittando del caos momentaneo per costruire spera in un condono da parte del governo, anche se il nuovo Ministro per le autorita’ locali Omar Ghalawanji ha dichiarato a Syria today (mensile siriano in inglese) che “le violazioni di marzo ed aprile non saranno perdonate”. Ma gia’ in passato interi sobborghi costruiti illegalmente sono stati successivamente condonati di fatto ed allacciati alla rete cittadina fognaria, dell’acqua e dell’elettricita’. “La maggior parte delle persone per cui lavoro sono povere, costruiscono una o due stanze. Il governo non gli vorra’ dare una ragione per essere arrabbiate demolendole” dice un piccolo imprenditore edilizio.

Secondo il quotidiano governativo Al Watan il boom edilizio “illegale” ha interessato le aree di Aleppo, Hama, Latakia e i sobborghi di Damasco (rural Damascus), causando un aumento dei prezzi dei materiali edili.

Esperti affermano che circa il 70% delle costruzioni dell’area definita “Damasco campagna” (si differenzia tra Damascocitta’ e Damasco rurale) sono illegali.

Se il governo vuole demolire costruzioni abusive, non e’ una cosa facile. In passato e’ stato necessario inviare forze di sicurezza ed anche l’esercito per fare in modo che non ci fossero problemi con i residenti. “Adesso non hanno abbastanza forza lavoro per questo compito”, dice con sarcasmo Ibrahim, un ragazzo che abita in un sobborgo.

Le questioni legate all’edificazione e espansione edilizia, cosi’ come la gestione dei terreni non sono secondaria nel capire dove e come sono scoppiate le protesta nella periferia di Damasco, come indica il caso di Moadhamya, un sobborgo di Damasco dove si sono avute grandi manifestazioni di protesta. Moadhamya e’ stata circondata per giorni dall’esercito. Secondo il racconto di alcuni abitanti, terreni nell’area di Moadhamya sono stati confiscati dal governo per costruire alloggi destinati ai componenti della guardia presidenziale, una forza speciale dell’esercito composta da alawuiti, la stessa setta di cui fa parte il presidente Bashar Al Assad, senza che i proprietari ricevessero alcuna compensazione. Il rancore degli abitanti di Moadhamya nei confronti dell’autorita’ per quest’ingiustizia e’ covato per anni ed ha sicuramente alimentato le proteste.

Anche sul fronte degli oppositori c’e’ chi e’ preoccupato per questo assenza delle autorita’. “E’ normale che in un periodo di disordini e proteste, le persone cerchino di approfittare del caos per i loro interessi. Ma questo boom di costruzioni illegali sara’ un problema in futuro” dice Mohamad, giovane simpatizzante dell’opposizione “perche’ auartieri abusivi, senza servizi, possono essere la culla di disagio sociale, disoccupazione, abuso di droga, microcriminalita’ e violenza familiare”.

Ma alcuni vedono questo fenomeno, il boom dell’abusivismo, come un’ulteriore segnale che i cittadini ordinari stanno riprendo controllo del paese. “Sono contento di vedere nuove costruzioni” afferma Ibrahim ”e’ un segnale che i cittadini siriani stanno prendendo le cose nelle loro mani”.

Nena News

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