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(4 Febbraio 2011) Enzo Apicella
La rivolta in Egitto infiamma il mondo arabo

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Egitto: rischio rinvio elezioni

Il ministro dell’interno el Essawy avrebbe proposto di posticipare il voto ma non c’è ancora una conferma. Si parla anche di una tregua tra militari e dimostranti ma sul terreno le forze di sicurezza continuano ad usare il pugno di ferro.

(24 Novembre 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in nena-news.globalist.it

Egitto: rischio rinvio elezioni

foto: nena-news.globalist.it

Il Cairo, 24 novembre 2011, Nena News - Rischiano essere posticipate, a causa della forte tensione nel paese, le elezioni legislative del 28 novembre. Lo avrebbe proposto ieri, secondo la televisione al Jazeera, il ministro degli interni egiziano, Mansour el-Essawy, di fronte alla impossibilità di riportare la calma al Cairo e in altre città del paese dove la popolazione continua a manifestare contro i militari e chiede che i poteri passino subito ai civili. Al momento la notizia però non trova conferme ufficiali. Ma forse Essawy cerca solo di fare pressione sui movimenti islamisti, i Fratelli Musulmani (Fm) in modo particolare, per spingerli a contribuire al ripristino dell’ordine nel paese. I Fratelli Musulmani infatti saranno i probabili vincitori delle elezioni ee perciò puntano ad andare subito al voto e i loro leader in questi giorni non hanno aderito alle manifestazioni. Saranno perciò assenti anche dal nuovo raduno che numerose forze politiche stanno organizzando per domani al Cairo, per tenere sotto pressione il Comando delle Forze Armate. Stamani con un comunicato i Fm hanno ribadito che non prenderanno parte alle proteste e chiesto il rispetto della data delle elezioni.

Sono ancora migliaia le persone che hanno passato tutta la notte a piazza Tahrir mentre la rivolta contro i militari si allarga anche ad Ismailiya (Sinai). Secondo indiscrezioni i movimenti rivoluzionari e le forze armate avrebbero raggiunto una tregua per mettere fine alle violenze che da sabato hanno provocato 35 morti secondo il bilancio ufficiale: 31 sono al Cairo, 2 ad Alessandria, uno a Ismailia nel nord est e uno a Marsa Matrouh nel nord ovest. La notizia della tregua raggiunta attende una verifica sul terreno. Soltanto sono ieri 290 persone sono rimaste ferite negli scontri. un totale di oltre duemila da quando sono riesplose le violenze in Egitto.

Intanto le forze armate egiziane hanno presentato le loro condoglianze alle famiglie delle vittime e promettono l'apertura di «un'inchiesta per arrivare a coloro che hanno provocato gli incidenti». Assicurano inoltre che forniranno assistenza ai feriti e l’apertura di un ospedale militare da campo a piazza Tahrir. I dimostranti esitano ad accettare perchè temono che questa iniziativa apra di fatto aprire la piazza ai militari. Nena News

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