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(25 Gennaio 2024)

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È di questi giorni la notizia del ricovero di urgenza di un senzatetto all’ospedale di Bergamo a causa delle difficili condizioni climatiche, il freddo uccide.

Passando la mattina in stazione ci si accorge immediatamente che il fenomeno delle persone prive di una casa a Bergamo è diventato una, inaccettabile, condizione di massa. In un mondo sempre più polarizzato in cui pochi detengono molto e tanti poco. Bergamo ha brillato in questi anni per l’introduzione selvaggia di politiche urbane liberiste che hanno favorito ulteriormente i ceti privilegiati e creato un grande numero di impoveriti e di miserabili.

La vulgata liberista della destra economica dominante dai tempi di Regan e sodali ha dimostrato tutta la sua portata puramente ideologica, la società si è arricchita, ma tra gli altri disastri (economici e ambientali) dentro la società i ricchi sono più ricchi e i poveri sono più poveri. Dopo dieci anni di queste ricette, adottate senza se e senza ma dalla giunta Gori, i risultati sono visibili, l’ingiustizia sociale domina in questa città più che altrove. Ormai, come ha certificato l’ISTAT, l’8 % dei residenti di Bergamo detiene beni e denaro come il 70% della parte più povera dei residenti.
Si dirà esagerazioni, ma i numeri sono chiari. A Bergamo, nel 2023 in cui ci si crogiolava e spendeva e spandeva per gli eventi scintillanti della capitale della cultura, sono morte per strada 9 persone senzatetto. Diventando dopo Roma (44 morti) e Milano (22) la terza città in Italia per numero di decessi di senzatetto. Solo che Roma e Milano hanno milioni di abitanti, Bergamo 120.000.

Il problema è che dentro questo nuovo assetto di città voluto da Gori aumentano i marginali, i cittadini che non hanno nemmeno una casa e molti sono a rischio avendo redditi al limite del ridicolo e subendo i devastanti effetti sul mercato degli affitti dei BeB.

E in presenza di questa situazione drammatica quante case popolari sono state realizzate in più negli ultimi 15 anni? Nessuna. Anzi la giunta Tentorio (di cui era assessore l’attuale candidato sindaco del centrodestra), cioè la destra politica della città, ha adirittura diminuito lo stok disponibile ponendo in vendita parte degli alloggi pubblici, privatizzandoli dicevano, creando tra l’altro quell’assurdo amministrativo che sono i condomini misti.

E ora entrambe le destre (quella politica e quella economica di Gori) discutono, come anche è avvenuto nel recente simposio voluto da Gori in cui erano relatori tutti eccetto che i sindacati degli inquilini, di quel vero imbroglio sociale che è il Social Hausing per cedere a fondazioni bancarie e amici anche la gestione del residuo patrimonio edilizio pubblico. Per creare per chi ha denaro da investire altro profitto anche dai sassi.

E infatti se osserviamo l’attenzione reale al tema delle politiche attuate dagli enti preposti, comune e Aler, scopriamo che a Bergamo ci sono 500 alloggi Aler non assegnabili in quanto non riattati, e più di 200 del comune di Bergamo. Una città con case senza gente e gente senza case.

E qui mentre si sono spesi milioni di euro in spettacolini e iniziative per la capitale della cultura si arriva a sostenere che non ci sono le risorse per intervenire e si lasciano marcire centinaia di alloggi realizzati con i soldi dei lavoratori. Intanto le risorse per inviare armi ed esercito, anche in barba alla costituzione, a destra e a manca si trovano sempre. Ma che non ci sono risorse non è vero nemmeno sul piano amministrativo locale. I soldi per dare una casa ai senzatetto non ci sarebbero, ma poche decine di metri da dove dormono centinaia di senza casa si vara una recinzione del piazzale degli alpini, in nome del decoro e della sicurezza, che costerà ai cittadini 800.000 euro. Con quei soldi li quante case avrebbe riattato il comune di Bergamo? Diciamola tutta è una questione di priorità, che svela l’anima conservatrice e intrisa di arroganza di questa amministrazione che si proclama di sinistra ma che rappresenta solo gli interessi della destra economica.

L’ultimo esempio è il bilancio di previsione che Gori lascia in eredità al futuro sindaco. Il bilancio viene dichiarato in pareggio. In parte vendendo i gioielli di famiglia (e la famiglia non è quella di Gori, ma quelle dei bergamaschi), ma soprattutto inserendo a bilancio la vendita dell’ex monastero del Galgario. Ora al di la che vendere uno dei più importanti monumenti storici della città per fare cassa sembra un’ulteriore sciocchezza, ma dentro li è ospitato il più importante dormitorio pubblico in cui trovano rifugio la notte centinaia di persone.
Se uno ha portato Bergamo a essere terza nella graduatoria dei morti senzatetto, dovrebbe spiegare perché vende il più importante dormitorio pubblico. Oppure pensa che non si venderà mai, e all’ora si dica chiaramente che tra gli altri disastri combinati si è pure dissestato il bilancio comunale. Ma se si vende uno dovrebbe dire come intende poi risolvere la questione dei senza casa. O pensa va bene salire ulteriormente salire nella graduatoria dei morti di freddo senzatetto? Potrebbe in effetti non so, affermare che farà un nuovo dormitorio, ma soprattutto dovrebbe dire dove propone di realizzarlo, visto che nel discutendo PGT di questo non c’è traccia. E magari dicendolo a coloro che questo dormitorio se lo troveranno davanti a casa.

Insomma la realtà che uno crea poi gli presenta sempre il conto e chi ha fatto politiche antipopolari non venga qua poi a chiedere il voto al popolo. Il popolo come gli elefanti ci mette un po' a capire (in effetti come pensa Gori spesso non ha gli strumenti), ma quando poi capisce (perché il popolo al contrario di come lo considera Gori non è scemo) e come gli elefanti non dimentica.

Borgo di Terzo 25-01-2024

Francesco Macario Presidente di Unione Inquilini di Bergamo

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