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Bucolica triste

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(4 Dicembre 2010) Enzo Apicella
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Tutto come da copione!

Riflessione sul governo Prodi e dintorni.

(17 Giugno 2006)

I primi passi del governo Prodi sono tutt’altro che esaltanti.
Ci sono di mezzo certamente i guasti provocati dal governo Berlusconi ed il reale pericolo rappresentato da una forte destra di matrice eversiva.
Ma è difficile cogliere dai primi atti del nuovo governo e dal dibattito interno alla maggioranza quel segno di reale cambiamento auspicato prima e durante la campagna elettorale.

Del programma dell’Unione sembrano prevalere gli elementi di continuità rispetto all’esperienza del ‘96-2001’, di alternanza e non di alternativa rispetto al precedente governo.

Questo mio giudizio poggia su quattro considerazioni:

continuità in politica estera. Forse cambia lo stile ma non la sostanza. L’ambiguità dei giudizi (anche da parte di Napoletano) sulla missione in Iraq, definita da D’Alema missione di pace, le lungaggini sul ritiro delle truppe ( che avrebbe dovuto essere immediato), la preoccupazione di non irritare gli Usa (cosa che invece consacrerebbe la nostra autonomia in generale ma anche di giudizio sulle impunite azioni criminali che gli Usa compiono in giro per il mondo), la disponibilità ad un rafforzato impegno militare in Afganistan.

Continuità sostanziale in politica economica. La richiesta di moderazione salariale di Padoa-Schioppa , l’insistere nel voler frenare la spesa pubblica ( che tradotto in chiaro significa penalizzare inevitabilmente servizi quali sanità, scuola ecc), una certa reticenza nella determinazione a colpire le grandi rendite, l’attenzione particolare riservata ai desiderata degli imprenditori rispetto a quelle dei rappresentanti dei lavoratori;

Continuità nel privilegiare l’etica “cattolica” ( o meglio i voleri del Vaticano) rispetto a quella “laica” : sulle droghe, sulle unioni di fatto, sulla legge 40

Premia su tutto la subalternità della sinistra tutta che si rileva tanto parolaia quanto inesistente meritandosi persino il dileggio. Mi ha fatto pena, per esempio, il balbettio del “rifondarolo” ministro Ferrero chiamato alla Camera a smentire se stesso a proposito delle “ narcosale”

Tutto comunque come da copione.

Pazienza per la sinistra DS o per i comunisti italiani avezzi a predicar bene e razzolar male.

Meno bene per Rifondazione comunista chiamata ad onorare le due cambiali in bianco firmate da Bertinotti: la prima all’indomani del referendum sull’art. 18 che ha mutato la politica di quel partito di 360 gradi per poter accedere al club dell’Unione e la seconda , più recente, per ottenere il posto di presidente della camera. E adesso, per coerenza, si appresta a cambiarne anche ragione sociale.

E non sarà finita qui!

Lucio Costa

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Commenti (2)

non si deve essere pregiudizialmente contrari a tutto

Io credo che in ogni caso, per poter modificare qualche cosa in qualsiasi organismo, dal consiglio di classe, alla riunione di condominio, al parlamento, bisogna esserci. Se si resta fuori a dire sempre "no" non si costruisce mai niente.
Detto questo come principio di base, credo che Bertinotti abbia fatto molto bene ad entrare nell'Unione e ad accettare qualche compromesso pur di esserci.
Mi sembra di capire invece che i compagni di Rifo credono che siccome ci siano anche noi allora tutto deve andare come vogliamo noi...
Non mi pare propriamente che in democrazia sia così.
Credo fermamente che in questo momento storico sia importante impegnarci per contribuire a "tirare" le decisioni verso quello che pensiamo noi, sapendo che Mastella e company cercano di "tirare"dalla parte opposta. Ma se non ci fossimo...?
Pensateci cocmpagni, lasciare campo libero agli altri non è mai positivo, perchè è propri quello che voglio i nostri avversari. Chi non c'è ha sempre torto.
Dobbiamo far sentire la nostra voce e le nostre proposte sapendo che - come nelle trattative sindacali - chiedi 100 per avere 50 o forse anche meno.
Non entro nel merito delle questioni sollevate, voglio solo sottolineare il fatto che quando un'azione internazionale viene supportata dall'ONU, per definizione non si chiama azione di guerra, ma di pace.
Fraterni saluti
Renza Scandola - Verona

(24 Giugno 2006)

renza scandola

renzascandola@libero.it

Sulle affermazioni del compagno Scandola

Caro Renzo rispondo al volo al tuo commento

Prima di tutto sulle riunioni di condominio... certamente una volta che si è preso casa in un condominio alle riunioni convine esserci. Ma sei proprio sicuro che sia stata una scelta intelligente prendere casa assieme a Prodi e ai banchieri amici suoi? Non è che poi ti renderanno la vita impossibile imponendoti spese condominiali assurde? Non era meglio costruirsi la propia casa da soli, o per lo meno con qualcuno di più simpatico e alla mano?

Sulle "azioni di pace". Certo è vero. Le guerre dichiarate dall'Onu si chiamano "guerre di pace". E con ciò? I parlamentari di Rifondazione voteranno a favore o contro il rifinanziamento della missione? questa è la questione, non se la missione sia di pace o di guerra.

Un ultima considerazione di carattere generale sulla partecipazione. Si partecipa alle assemblee elettive, ai consigli comunali, alle camere. Si partecipa alle assemblee, alle manifestazioni, alle lotte.

Spacciare come "partecipazione" l'accettazione del compromesso a priori all'interno di giunte e governi, mi pare altrettanto forzato che chiamare "di pace" una bomba che stermina una famiglia.

Saluti comunisti

(25 Giugno 2006)

Aldo Romaro

pane-rose@tiscali.it

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