Capitale e lavoro :: Di lavoro si muore

Sicurezza, chi rappresenta i lavoratori?

Sicurezza sul lavoro Più forza ai rappresentanti

(19 Settembre 2006)

Cara “Liberazione”, sono una rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (Rls ormai da tanti anni e desidero porre una domanda. Ogni giorno i mezzi di informazione ci propongono il tragico ripetersi di infortuni, anche mortali, sul lavoro che avvengono in modi differenti ma con il denominatore comune della inosservanza delle norme di sicurezza.

La fatalità sembra essere un elemento spesso trascurabile, mentre non lo sono le violazioni continue alle norme dettate dalle leggi, nell’ottica di un “risparmio” sulla pelle dei lavoratori, spesso precari e irregolari. Nei corsi di formazione sulla sicurezza ci viene insegnato che «tutto ciò che è prevedibile è anche prevenibile» e credo che sia proprio così.

E vengo alla domanda: perché gli Rls delle ditte coinvolte negli infortuni più gravi non vengono mai citati? Dove sono? Ma, soprattutto, ci sono? E, se ci sono, riescono a svolgere il loro ruolo con libertà e preparazione? O sono ostaggio delle minacce di ritorsioni da parte del datore di lavoro?

Credo che le organizzazioni sindacali si debbano porre questa domanda e debbano dare una risposta univoca e chiara e cioè rilanciare con grande forza il ruolo del rappresentante per la sicurezza, che deve essere quello di un soggetto istituzionale, adeguatamente e permanentemente formato, in grado di opporsi a logiche organizzative penalizzanti per la salute e la sicurezza dei lavoratori e in grado anche di proporre scelte virtuose e tutelanti dell’incolumità dei colleghi.

In mancanza di ciò continueremo a leggere il quotidiano bollettino di guerra, dove a cadere non sono militari in divisa ma oscuri lavoratori, usciti di casa la mattina per andare a guadagnarsi il pane e mai rientrati.

Angela Maria Piccininno coordinamento Rls Ausl di Bologna- Liberazione 19 Settembre 2006