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Dove volano i salami

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(2 Maggio 2010) Enzo Apicella
Arrestati undici 'Falchi' della polizia di Napoli, per aver "ripulito" il carico di un tir rapinato

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Per liberare tutti e tutte - contro la strategia della tensione

Il 14 dicembre a Genova

(9 Dicembre 2002)

Alla vigilia della importante Manifestazione nazionale a Genova del 14 dicembre, in risposta agli arresti, all’archiviazione dell’assassinio di Carlo Giuliani e al becero tentativo di criminalizzare il Movimento, SCATTA PUNTUALE la strategia della tensione con due esplosioni all’indirizzo della Questura di Genova, che lamenta lievi danni per vetri in frantumi.

Pur non potendo escludere che a provocare gli scoppi sia qualche idiota che vive al di fuori della realtà suggestionato solo dal gesto eclatante, come non si fa a sospettare che gli autori siano da ricercare proprio in quelle forze dell’ordine, di cui stamani sui giornali di Genova si dà Notizia che la Procura di Genova a fine settimana chiederà il rinvio a giudizio per le torture nella caserma di Bolzaneto ??

Anche perché solo chi ha piena agibilità in uno dei luoghi più controllati di Genova, ed è bene informato dei movimenti del Palazzo di Giustizia, può agire con tanta tempistica in modo tale da tentare di capovolgere il giudizio negativo della Città e del Paese nei confronti dei Torturatori di Bolzaneto, con il rinnovo della tensione e dell’allarmismo suscitati dalle bombe e dal clima di sospetto da far gravare sui manifestanti.

Si avverte in molteplici episodi - dalle camere di tortura, alle schedature, intercettazioni, arresti illegali, dalle squadracce di “tutori dell’ordine”, alle minacce per l’impunità, dagli attentati “all’altarino di Carlo” alle frequenti perquisizioni - che l’attività di gruppi in divisa non è solo il frutto di una formazione e incitamento alla sopraffazione, ma ricorda moltissimo l’azione sediziosa esercitata dalla destra dentro le forze armate contro la democrazia e lo stato di diritto a supporto di uno stato autoritario e presidenzialista.

Tutto ciò è notevolmente accentuato oggi stante la proliferazione di tensioni sociali innescate dalle politiche liberiste di Governo e Padronato, che con la soluzione dura data alla VERTENZA FIAT - sia sul piano occupazionale, sia per il futuro dell’auto - stanno indicando il modello di relazioni improntato allo scontro e a cui tutto il Paese è chiamato a reagire !

In ogni caso, il movimento - che ha saputo superare la difficile prova di Napoli e Genova, guadagnando consensi e partecipazione considerevoli al programma di cambiamento radicale del modello di produzione, redistribuzione della ricchezza e consumi, culminato nell’enorme evento del Forum Europeo di Firenze e nel Milione di partecipi contro la Guerra - è consapevole che “le forze del Disordine” sono in agguato e che troveranno più di una occasione per provocare.

Come già hanno tentato con il “teorema dei ROS” a Cosenza, prontamente respinto e incalzato dall’intera comunità cosentina e di buona parte del Sud, che hanno saputo guadagnare la rimessa in libertà degli arrestati.

Come lo si sta facendo a Genova, dove è preminente la volontà istituzionale di scaricare la colpa della giornata del Luglio 2001 sul Movimento, piuttosto che sul Governo e le forze dell’ordine che furono autori di un piano preordinato si Stato di Polizia.

Il proscioglimento del Carabiniere Placanica che ha ucciso Carlo Giuliani, gli arresti nel Movimento a distanza di 17 mesi e per reati tutt’altro che specifici, soprattutto per la mancata conclusione unitaria e temporale dell’inchiesta ( che lascia tutt’ora fuori i mandanti e gli esecutori materiali dello stato di polizia), fanno pensare ad una regia atta a scatenare ulteriori provocazioni e intimidazioni nei confronti dell’intero movimento.

Movimento che è chiamato proprio a GENOVA - SABATO 14 DICEMBRE - ORE 15 PIAZZA ALIMONDA - a rispondere in massa alla primaria sollecitazione proposta dai Comitati “Carlo Giuliani” e “Verità e Giustizia” di Genova, ancor più oggi dopo l’evidente linguaggio delle bombe che si vuol far ricadere sul Movimento.

All’impellente necessità di impedire che si riscriva la storia in chiave governativa, deve corrispondere la consapevolezza che solo la grande mobilitazione popolare e il blocco sociale antagonista che si va consolidando, sono in grado di assicurare al paese il rispetto dello Stato di Diritto, i diritti fondamentali e il bisogno di cambiamento, minacciati da una deste autoritaria.

TUTTI LIBERI E TUTTE LIBERE - TUTTI E TUTTE A GENOVA IL 14 DICEMBRE

Roma 09/12/02

CONFEDERAZIONE COBAS

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