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(11 Ottobre 2007)
Quando si profila un NO secco dei lavoratori del Gruppo Fiat al "protocollo del 23 luglio", il boss della Fiat entra a gamba tesa nella consultazione minacciando la chiusura di Pomigliano d'Arco.
Lo fa per l'ennesima volta dalle colonne del " Giornale" di Berlusconi ("culo e pullover") sostenendo il trasferimento della " 147" a Cassino e l'incertezza per la " nuova 159", causa " l'assenteismo dei lavoratori e l'infiltrazione di Potere Operaio".
Il " Giornale" da giugno ha scatenato una forcaiola campagna stampa tesa a liquidare e demonizzare le giuste proteste dei lavoratori contro i massacranti turni di lavoro ( a cui la Direzione intende aggiungere i sabati e le domeniche lavorativi) e l'aumento conseguente di infortuni-invalidi del lavoro.
Supportata da questo allarmismo, la Fiat - in un crescendo di intimidazioni, ritorsioni, illegalità - dapprima con il disconoscimento della prima RSU eletta dello stabilimento,Domenico Mignano attuale animatore del Cobas Aziendale , e poi, nei giorni scorsi inviando una pesante lettera ricattatoria a centinaia di lavoratori che avevano " osato" scioperare con i Cobas " contro i sabati lavorativi e il protocollo del 23 luglio", sta tentando la divisione dei lavoratori e loro associazioni.
Peraltro, Marchionne - con questa moina di " potere operaio" ( Marchionne è tentato di emulare le gesta di Romiti,nell'impossibile ritorno a scenari di 30 e passa anni fa ! ) - sta giocando l'ennesima sporca partita di succhiare altri danari pubblici : migliaia di miliardi già sottratti al pubblico erario attraverso la regalia dell'Alfa di Pomigliano, di centinaia di Casse Integrazioni ripetute nel tempo, di licenziamenti programmati e concordati.
Il ricatto della Fiat ( Montezemolo in testa) è semplice ed esplicito " se volete che continui la produzione negli stabilimenti del Sud , dovete accollarvi il costo delle ristrutturazioni aziendali e il taglio dei vecchi dipendenti, per sostituirne alcuni con contratti atipici e precari". Così sta accadendo per Termini Imerese, e per Pomigliano si prevede la stessa musica a partire dal confronto nazionale con Cgil-Cisl-Uil il 15 ottobre.
I Cobas nel mentre continuano a smascherare e denunciare questo sozzo mercato ( al pari di quello dei rifiuti) , invitano i lavoratori tutti a restare solidali nel respingere le minacce e nel vedersi garantito il lavoro-reddito preparando compatti la risposta nazionale dello sciopero generalizzato del 9 novembre .
Napoli, 8 ottobre 2006
COBAS LAVORO PRIVATO
CONFEDERAZIONE COBAS
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