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Pubblico Impiego: Lo spartiacque delle elezioni RSU

(17 Ottobre 2007)

La tornata elettorale per il rinnovo delle RSU, cade in una fase di profondo attacco alla condizioni materiali di milioni di lavoratori pubblici.

In solo un anno e mezzo il governo Prodi ha portato avanti una offensiva senza precedenti nei confronti dei dipendenti e dei comparti pubblici, siglando con CGIL CISL e UIL, accordi che hanno letteralmente svenduto la dignità ed il potere contrattuale dei lavoratori pubblici.

Dalla precedente finanziaria, fatta di regali alle imprese attraverso il cuneo fiscale e la compensazione per il passaggio all’Inps del trattamento di fine rapporto e, di contro, di tagli alla spesa pubblica, con conseguente aumento della microtassazione locale; alla totale mancanza di risposte sul versante della precarietà, lasciando inalterata la condizione di oltre 350.000 precari del settore pubblico; ai rinnovi contrattuali sottoscritti da governo e CGIL, CISL e UIL, che non solo corrisponderanno aumenti salariali inferiori all’inflazione programmata, tra l’ altro con il sistematico ritardo di 2 anni, ma addirittura prevedono la triennalizzazione dei rinnovi contrattuali; alla stesura di un memorandum i cui contenuti saranno recepiti nei contratti collettivi, con tutto quel portato di valutazioni e pagelline, vera e propria umiliazione per i lavoratori.

E, ciliegina sulla torta, il 23 luglio, governo e sindacati amici (CGIL, CISL e UIL) siglano un accordo che non mette mano alla legge 30 ma, anzi, conferma tutte le forme di lavoro precario contenute nella legge Biagi e nel pacchetto Treu, e che, sul versante della previdenza, innalza l’età pensionabile fino a 61 anni con 36 di contributi al 2013, sostituendo allo scalone di Maroni, gli scalini del Ministro Damiano, ed introduce la revisione in peius dei coefficienti di determinazione delle pensioni che, così, subiranno una ulteriore diminuizione del 6/8%.

Tutti questi accordi rischiano di trovare concreta applicazione nella finanziaria 2008 nella quale si impoveriranno ulteriormente le tasche dei dipendenti pubblici, mentre già si annuncia la riduzione di 5 punti della pressione fiscale sulle imprese, e si lasciano intatte le rendite finanziarie.

La minaccia di uno sciopero del pubblico impiego (ma lo faranno veramente???) da parte di CGIL, CISL e UIL, per il giorno 26 ottobre è grottesca: questi signori dopo aver sottoscritto tutti gli accordi a perdere per i dipendenti pubblici, scoprono oggi che non sussisterebbero le risorse per il biennio economico 2008/2009!!

Per questo motivo, oggi più che mai, i lavoratori pubblici si trovano dinanzi ad un bivio che passerà inevitabilmente attraverso il rinnovo delle RSU: o capitolare ed accettare l’idea che il peggioramento delle condizioni di lavoro ed il conseguente impoverimento salariale costituiscono un processo irreversibile, oppure provare ad invertire la rotta, mandando un chiaro messaggio di sfiducia nei confronti delle politiche concertative di CGIL, CISL e UIL.

Le elezioni Rsu possono e devono diventare lo strumento per dare voce a tutti quei lavoratori che si ritengono “incompatibili” con le politiche concertative, e che vogliono ricostruire, a partire dai posti di lavoro, un meccanismo di partecipazione e democrazia dal basso.

Lo sciopero generale del 9 novembre è lo strumento che i Cobas, insieme a tutto il sindacalismo di base, mettono a disposizione dei lavoratori per rispedire al mittente gli accordi del 23 luglio, la finanziaria ammazzalavoropubblico e le politiche concertative di CGIL, CISL e UIL.

COSTRUIAMO ANCHE NEL SETTORE PUBBLICO LO SCIOPERO GENERALE DEL 9 NOVEMBRE!
SOSTIENIAMO, PRESENTIAMO, VOTIAMO LE LISTE COBAS!

COBAS Pubblico Impiego
aderente alla Confederazione COBAS