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(6 Novembre 2010) Enzo Apicella
Esplode la Eureco di Paderno Dugnano: sette operai feriti, quattro rischiano la vita. In Puglia tre morti sul lavoro nell'ultima settimana

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Assenteismo e morti sul lavoro.

(17 Dicembre 2007)

“Statali assenteisti e pure fannulloni” Repubblica 5 dicembre.
“L’assenteismo è l’altra faccia della mancanza della cultura del merito…” Cordero di Montezemolo.

Da tempo si è aperta la caccia allo statale fannullone e non manca giorno che televisione, giornali e radio non ci tengano informati sulla questione. La campagna contro gli statali fannulloni è alimentata dalla politica e dai nostri amministratori, perché consente di dare una veste di legittimità e di efficienza a scelte che rispondono ad un’altra logica: la riduzione delle spese coincide con la riduzione del personale e degli standard minimi di sicurezza; l’efficienza con le esternalizzazioni; il lavoro precario sottopagato al posto di quello stabile o di quello di chi è andato in pensione.

Sarebbe interessante fare alcune domande ai protagonisti di questa campagna, a cui evidentemente sta molto a cuore l’efficienza, il merito e l’interesse dei cittadini. A Cordero di Montezemolo (che straparla contro i dipendenti pubblici, senza minimamente conoscere come si svolge il lavoro nelle amministrazioni pubbliche), sarebbe interessante chiedere quale sia la cultura del merito nel sistema impresa che rappresenta, se cioè i disastri Parmalat, Cirio, Telecom ed altri, unitamente al sistema bancario che le sorregge, siano episodi isolati. E sarebbe interessante chiedergli un’analisi sulle ragioni di quanto è accaduto alla ThyssenKrupp di Torino, per comprendere se considera l’accaduto una “fatalità” o il frutto avvelenato di un sistema che sacrifica tutto (la salute e la vita) in nome del profitto e della produzione…

Agli amministratori locali sarebbe interessante chiedere quale sia la loro cultura del merito quando devono scegliere i dirigenti, gli amministratori di società appositamente create per trovare collocazione al personale politico, o per stabilire i compensi delle consulenze…

Ma le ragioni vere di questa ossessiva campagna contro il pubblico impiego le ha chiarite un rappresentante di Confindustria, (in una recente intervista a “Primo piano”), quando ha detto che il costo del lavoro per le imprese è troppo alto (!), e che la sua riduzione sarebbe possibile “utilizzando il bacino del pubblico impiego come una risorsa”, nel senso di procedere ad una suo “svuotamento”, cioè a una drastica riduzione delle risorse destinate ad esso e allo Stato sociale. Ovviamente a favore delle imprese.

Quindi: finanziamenti per i servizi pubblici no, per profitti privati, si!
Ecco la ragione della campagna strumentale contro gli statali fannulloni.
Non consente repliche (perché chi argomenta diversamente difende i fannulloni!!), incontra gli umori popolari che hanno sempre bisogno di spiegare i propri mali con ricette semplici, e poi non fa puntare il dito sul vero operato di imprenditori, dirigenti o di politici che applicano agli altri la logica del “meno siamo più produciamo”, e a se stessi quella di moltiplicare posti e retribuzioni. E privilegi…

COBAS Pubblico Impiego
aderente alla Confederazione COBAS

Commenti (1)

proposta di legge anti evasione

A mio avviso a ogni legge, ne dovrebbe corrispondere una di altrettanto equità.
Intanto quando ci sono delle inchieste di sospetta evasione si dovrebbe informare almeno la RSU aziendale, cosa che attualmente non viene fatta.
Questo per mettere almeno in condizione di porsi come parte lesa o civile, nei casi di evasione conclamata e passata in giudicato.
Siccome troppo spesso queste persone restano impunite, da sanatorie indultini e altri termini, come dire, che sono stati ancora bravi davanti a tutti, quindi alla fine ancora premiati, e resi inticcabili poichè di queste persone dobbiamo aver solo paura.
Comunque per non far cadere il lavoro della guardia di finanza, pagata tra l'altro dai contribuenti, nello"spreco", termine che viene usato per "sensibilizzare"per far leva sui recettori delle persone sempre più spesso e soprattutto di legge. I fondi neri o i soldi evasi, dovrebbero essere ridistribuiti agli operai delle stesse aziende poichè sono stati loro i veri artefici dei risultati e di questi guadagni occultati, quindi i veri meritevoli di quei fondi.
Questa era già lo scopo già dei primi anni novanta quando, si era stabilito con i PREMI DI RISULTATO e contrattazioni di secondo livello aziendale la corresponsione dei guadagni aziendali per il personale sulla base degli utili aziendali, tra l'altro voluti dagli stessi industriali per non far più maturare aumenti con l'anzianità.
O perlomeno andrebbero annullati i premi già firmati di allora e ridistribuire i soldi evasi secondo criteri di ugualianza.
Solo per questo molte aziende hanno fatto sparire gli utili con i fondi neri.
Saluti e auguri a tutti di buone feste.

(23 Dicembre 2007)

Michele

ottobreazzurro@yahoo.it

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