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(20 Gennaio 2008)
La grande novità della nascita del Partito Democratico con le attese di cambiamento e soprattutto della integrazione tra pensiero cattolico e tradizione socialdemocratica, si è già sgonfiata.
Sono già nate correnti, quella cattolica e quella dalemiana, la presenza degli integralisti teodem è un estremismo che nemmeno nella destra è presente, il segretario Veltroni non appare appoggiato dal partito, non ha pieni poteri e si vede: il “dialogo” sulla riforma elettorale è fallito per veti e diffidenze, interne proprio al PD. La millantata novità del compromesso storico realizzato, dell’incontro fra culture diverse, è già diventata una estenuante mediazione che sa di antico e di non comprensibile.
Vi è un vizio antico nella politica italiana ed è quello che destra e sinistra hanno sempre cercato l’appoggio della Chiesa e così facendo hanno dato ai preti un potere enorme, di arbitri e contemporaneamente di giocatori, inquinando nel profondo la cultura degli italiani che non possono vivere laicamente la politica.
Lasciare le appartenenze religiose fuori dalla politica è l’unica cura possibile per la nostra democrazia già malata di inciuci, furberie, doppiezze, massoneria, poteri forti (quello mediatico al 1° posto), clericalismo.
Personalmente considero Veltroni un personaggio che sembra uscito dalla vecchia DC, un moroteo con un piede a destra e l’altro a sinistra, che però risulta farsesco in quanto la storia non si ripete e la maggior parte dei cattolici non lo segue.
Credo che il partito di Veltroni sia nato morto. L’unico spazio che c’è per fronteggiare la destra appoggiata dal Vaticano è quello antagonista di un nuovo corso politico che metta al primo posto la sostenibilità dell’economia, la riconversione e l’autonomia energetica con fonti rinnovabili,la difesa del potere d’acquisto dei lavoratori e della loro salute, la fuoriuscita dal precariato, la fine dell’immigrazione, l’abolizione di interventi militari all’estero, l’abolizione del Concordato, la laicità della politica.
E questo va fatto con metodi nuovi, che impediscano il riformarsi di gruppi dirigenti inamovibili, a partire dalla regola che tutte le cariche interne e anche quelle parlamentari debbano durare solo due cicli e poi si diventa ineleggibili, senza se e senza ma, e per ogni decisione importante ci sia la consultazione della base da organizzare via internet.
Questo spazio c’è e la scomparsa della sinistra l’ha creato. E’ urgente occuparlo!
20 gennaio 2008
Paolo De Gregorio
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