">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Imperialismo e guerra    (Visualizza la Mappa del sito )

Gerusalemme est

Gerusalemme est

(10 Novembre 2010) Enzo Apicella
Prosegue la colonizzazione di Gerusalemme est. Israele ha annunciato ieri un nuovo piano per la costruzione di circa 1.300 nuovi appartamenti.

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Imperialismo e guerra)

2008 anno della Palestina

Resoconto della riunione nazionale del Forum Palestina del 3 febbraio a Roma

(4 Febbraio 2008)

Domenica 3 febbraio si è riunita a Roma la rete di associazioni impegnate nella Campagna “2008 anno della Palestina”. La discussione è stata estremamente ampia e partecipata con decine di interventi sui punti del calendario di lavoro della campagna nei prossimi mesi.
Da novembre infatti è partita una campagna di iniziative in tutto il paese – “2008 anno della Palestina” – tesa a tenere al centro dell’agenda politica e culturale la lotta del popolo palestinese per i suoi diritti, a ricordare che quest’anno ricorrono i sessanta anni dalla Nakba del 1948 che espulse centinaia di migliaia di palestinesi dalle loro terre e avviò il processo di occupazione coloniale e di apartheid tuttora attuato da Israele.
Le autorità israeliane vorrebbero celebrare il 2008 come esclusivo atto di nascita del proprio stato sessanta anni fa, ma omettendo e nascondendo all’opinione pubblica ciò che questo ha significato concretamente per la popolazione palestinese. La nostra campagna prevede nei prossimi mesi decine di incontri, assemblee, mostre, spettacoli, manifestazioni sia a livello locale che a livello nazionale tesi a spiegare, documentare, denunciare che cosa è stata la Nakba del 1948 per i palestinesi e che cosa significhi oggi continuare a vivere sotto occupazione e sotto un regime di apartheid ampiamente documentato e documentabile a tutti i livelli.
La campagna “2008 anno della Palestina” intende mettere in risalto la situazione intollerabile della popolazione palestinese a Gaza, in Cisgiordania e nei campi profughi disseminati in tutto il Medio Oriente. In modo particolare ci preoccupa e va risolta immediatamente l’insostenibile situazione nella Striscia di Gaza.

1) Dal 15 al 18 febbraio una delegazione composta da attivisti della campagna e giornalisti si recherà a Rafah per portare solidarietà alla popolazione palestinese di Gaza, per denunciare con forza la volontà di rompere l’assedio contro Gaza e la complicità dei governi europei (anche di quello italiano) nell’attuazione dell’embargo e portare un messaggio teso all’unità della resistenza palestinese. La delegazione prevede un fitto calendario di incontri con organizzazioni, organi di informazione e associazioni sia egiziane che palestinesi fuori e dentro Gaza. L’obiettivo della delegazione è quello di riuscire ad entrare a Gaza e di contribuire così a creare le condizioni affinché il valico di Rafah sia sempre agibile e non strumento dell’assedio israeliano alla popolazione palestinese della Striscia.

2) Il prossimo 1 marzo la Palestina dovrà essere ben presente e visibile (con bandieroni e striscioni) nella manifestazione nazionale convocata a Roma dal movimento No War per il ritiro immediato dei militari italiani dai fronti di guerra.

3) E’ evidente a tutti come il tentativo del governo israeliano di occupare la Fiera del Libro di Torino a maggio 2008 – dopo aver scippato all’Egitto il ruolo di ospite d’onore per l’edizione di quest’anno- stia incontrando crescenti contraddizioni ed opposizioni sia in Italia che all’estero. La campagna “2008 anno della Palestina” ha riaffermato che ritiene inopportuna e vergognosa la decisione del Consiglio Direttivo della Fiera del Libro di Torino - una città democratica e antifascista da sempre -di assegnare proprio nel 2008 a Israele il ruolo di ospite d’onore. Intendiamo batterci apertamente affinché questa decisione venga revocata. Su questo obiettivo è stata convocata una prima manifestazione a Torino per sabato 29 marzo che verrà preparata con incontri e dibattiti sia a Torino che in tutte le città italiane dove è attiva la nostra campagna.

4) Qualora non venga revocata la decisione di assegnare a Israele l’edizione 2008 della Fiera del Libro di Torino, si passerà dalla fase della denuncia a quella della contestazione. Dal 7 al 12 maggio – sempre a Torino – ci saranno sei giorni di mobilitazioni, spettacoli, mostre, presidi e incontri politico-culturali alternativi alla Fiera del Lingotto e all’interno della Fiera stessa. La mobilitazione vedrà il suo momento centrale in una manifestazione nazionale a Torino sabato 10 maggio contro l’occupazione israeliana della Fiera del Libro e per la fine dell’occupazione israeliana in Palestina.

5) Nei prossimi giorni verrà lanciato un appello agli editori affinché richiedano alla direzione della Fiera del Libro di recedere dalla decisione di dedicare a Israele l’edizione di quest’anno. Come abbiamo chiarito ogni volta che ce n’è stata offerta l’opportunità, in discussione non è la Fiera del Libro né gli scrittori che vi parteciperanno, in discussione c’è una decisione politica inaccettabile che va revocata.
Nelle prossime settimane verranno invitati in Italia per cicli di incontri, seminari e dibattiti, autori palestinesi e israeliani impegnati contro l’occupazione e l’apartheid ma che hanno rifiutato di partecipare ad un evento ufficiale che legittima proprio l’occupazione israeliana e l’apartheid. Un primo giro è già in corso con Jamil Hilal e con Mohammed Bakri, altri ne saranno comunicati già dai prossimi giorni.
Infine riteniamo assai curioso che si cerchi di manipolare anche in Italia una questione tutta politica – quella dei diritti dei palestinesi – travisandola come ostracismo verso gli scrittori israeliani. (dei quali si potrà e dovrà pur discutere delle ombre nei loro lavori, nelle loro dichiarazioni e nel loro ruolo). Il boicottaggio verso gli scrittori non solo è un falso ma è anche ipocrita perché si potrebbe sottolineare come in questi decenni scrittori e intellettuali palestinesi come Ghassan Kanafani, Wael Zwaiter, Kamal Nasser, Mahmoud Hamshari, Majed Abu Sharar, Haj el Ali, non sono stati “boicottati” ma ammazzati dagli apparati militari israeliani. La differenza - aben vedere - è sostanziale.
Prima o poi non solo nel mondo della politica ma anche in quello della cultura qualcuno dovrà chiedere conto dei loro omicidi ai loro uccisori.

Buon lavoro a tutte e tutti

Roma, 3 febbraio 2008

Associazione di amicizia Sardegna-Palestina
Associazione Wael Zwaiter
Associazione I Mediterranei (Milano)
Associazione Casa della Pace (Roma)
Cecina Social Forum
Centro occupato autogestito Transiti (Milano)
Centro popolare occupato La Fucina (Sesto S. Giovanni)
Circolo Arci Agorà (Pisa)
Comunità Palestinese di Roma e del Lazio
Comunità araba (Napoli)
Comitato Palestina nel cuore (Roma)
Comitato di Solidarietà con il popolo palestinese (Torino)
Comitato di sostegno alla resistenza palestinese (Versilia)
Comitato di solidarietà internazionalista Dino frisullo
Coordinamento toscano di solidarietà con la Palestina
Coordinamento per l'unità dei comunisti
Corrispondenze metropolitane (Roma)
Forum Palestina
Gruppo di sostegno al popolo palestinese (Massa e Carrara)
Infopal (redazione)
International Solidarity Movement (Italia)
Lotta e unità per l’organizzazione proletaria
Partito Comunista dei Lavoratori
Partito dei Comunisti Italiani
Rete dei Comunisti
Spazio Antagonista Newroz (Pisa)
Unione Democratica Arabo Palestinese (Italia)

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «Boicottiamo la Fiera del libro di Torino»

Ultime notizie dell'autore «Forum Palestina»

2968