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(6 Aprile 2008)
Fausto Bertinotti e Gennaro Migliore rompono la moratoria del dibattito interno al Prc decisa per non danneggiare la campagna elettorale e affermano pubblicamente le loro posizioni, con dichiarazioni molto pesanti e gravi sia per il danno alla campagna elettorale che per il destino del Prc e del comunismo italiano.
Bertinotti due giorni fa dichiara che “la questione di una forza socialista in Italia è un problema aperto, in questa campagna elettorale non ha una risposta soddisfacente… se la Sinistra Arcobaleno avrà successo dovrà aprire un discorso con i socialisti e la storia socialista”.
Poiché la dichiarazione è ancora un po’ ambigua, ci pensa Gennaro Migliore, capogruppo alla Camera del Prc e yes-man dell’ex-presidente della Camera, a chiarire. Ieri candidamente e schiettamente annuncia che “La Sinistra – L’Arcobaleno” deve diventare un partito unico e che questo partito si potrebbe fare anche con lo Sdi di Boselli (e Craxi e De Michelis).
C’è da ringraziare Bertinotti e Migliore, perché chiariscono finalmente (sia pure in campagna elettorale e quindi danneggiando l’esito del voto) qual è il loro progetto strategico che avevano finora tenuto più o meno nascosto: quello di costruire una forza socialista e riformista, compatibile con il sistema. Per questo hanno distrutto il Prc, con un processo di demolizione sistematica e scientifica di tutta la cultura politica comunista e antagonista, che si conclude con l’omologazione governista degli ultimi due anni, che ha dato il colpo finale.
Dalla Rifondazione Comunista alla Rifondazione Socialista, appunto, come da tempo andiamo dicendo.
A questo punto chiediamo a tutti gli iscritti del Prc e alle altre aree critiche: perché se Bertinotti può affermare tranquillamente che “la questione di una forza socialista in Italia è un problema aperto, in questa campagna elettorale non ha una risposta soddisfacente” e Migliore invita addirittura Boselli in un nuovo futuro partito socialista, noi non possiamo dire, contemporaneamente alla difesa e al rilancio del Prc e della rifondazione comunista, che se c’è una questione aperta in Italia questa è la questione di una forza comunista, come si vede proprio da questa campagna elettorale ?
Non si può più andare avanti così. Dopo le elezioni, bisogna fare immediatamente il congresso interrotto e rinviato, dando finalmente la parola agli iscritti. Non si può più rinviare il chiarimento definitivo su queste due opzioni fondamentali: se si vuole fare un partito socialista e riformista o un partito comunista e antagonista al capitalismo.
Leonardo Masella, dell’esecutivo nazionale dell’Area dell’Ernesto.
ancora una volta Bertinotti dimostra di aver più cervello degli altri.
Come si può criticare l'apertura di Bertinotti al partito Socialista e come è possibile pensare ad un partito unico della sinistra lasciando fuori il partito socialista.
Cari compagni qui il problema non riguarda Boselli,Craxi o de Michelis ma un partito che volente o nolente ha rappresentato la storia della sinistra italiana,un partito che è stato al fianco dei lavoratori,un partito impegnato in grandi questioni sociali .
Il vero problema ,la vera sfida della sinistra Italiana è quella di riuscire a costruire un partito agile,moderno, ispirato da logiche riformiste, progressiste laiche ed ambientaliste e non la salvaguardia di vecchi stereotipi della sinistra .
Il mio pensiero corre inevitabilmente a Rasmussen a Socrates a Segolene Royal a Zapatero anche questi sono Socialisti e forse sono più a sinistra di noi.
(6 Aprile 2008)
In risposta al compagno Geronimo.
Perdona la mia ironia, ma in Italia manca anche una forza monarchica, anch'essa parte - seppur nefasta - della storia italiana quanto il partito socialista. Toccherà dunque a Bertinotti costituirla? Lascia che il partito socialista lo rifondino i socialisti, e quello comunista i comunisti! La lettera del compagno dell'Ernesto dice una cosa a mio modo di vedere molto condivisibile: Bertinotti è voluto "entrare nel sistema", ovverosia degradare le sue rivendicazioni da alternative a competitive, scelta sintetizzata da quello slogan ormai diffuso di critica/adesione alla sua posizione, ovvero la “lotta per un capitalismo dal volto umano”!
Questo è l'aspetto fondamentale della critica di molti compagni, fra i quali il sottoscritto. Il resto è marginale.
Ed è per questo che non mi rimane, almeno nel voto - fermo oppositore dell'astensionismo - che spostarmi verso Ferrando.
Infine, come una maledizione, concludo riportando quella battuta di cui spesso si è servito lo stesso Bertinotti: "finché ci sarà il capitalismo un comunista nasce sempre".
Saluti
(8 Aprile 2008)
Niccolò Zanotelli
E' ora di smetterla con le divisioni e di cogliere l'occasione del vuoto lasciato dallo scioglimento dei DS per costruire una grande forza socialista, unitaria e di governo in italia, della quale si sente un grande bisogno. le forze dell'attuale sinistra l'arcobaleno devono perseguire questa strada se vogliono veramente difendere i diritti dei lavoratori, dei pensionati e in generali dei più deboli. mi auguro che la luce dell'arcobaleno illumini le menti di tutti.
(8 Aprile 2008)
giulio capozzolo
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