Capitale e lavoro :: Diritti sindacali

Telepost: una situazione aziendale ormai insostenibile

(25 Maggio 2008)

Le RSU Telepost, a fronte degli ultimi avvenimenti, denunciano - per l’ennesima volta - una situazione aziendale ormai insostenibile. Infatti, oltre alle pesantissime conseguenze della cessione, avvenuta nel lontano marzo 2004, ed ai problemi correlati alla natura di un azienda mono-commessa, si sono aggiunti nel frattempo i danni di una gestione che ha visto - tra l’ altro - l’avvicendamento di tre Amministratori Delegati e due Presidenti.

Attraverso l’uso strumentale ed il massiccio ricorso a provvedimenti disciplinari e licenziamenti, finalizzati alla demotivazione del personale, si e’ cercato di attribuire ai lavoratori le carenze del management, impegnato quasi esclusivamente nella riduzione dei costi, nella chiusura de facto delle sedi minori, nelle reiterate richieste di mobilita’, mai peraltro supportate da un piano industriale ( vedi bilanci 2004, 2005 e 2006 ).

Poco o nulla e’ stato fatto per gli investimenti e lo sviluppo, tant’e’ che l’informatizzazione e’ stata completata nel corso del 2007, a dispetto delle dichiarazioni trionfalistiche dell’ azienda.

Oggi l’azienda, risulta inadempiente anche sull’accordo “PdR”, sul quale ha concesso un unico momento di confronto – contingentato nei modi e nei tempi – senza affrontare le questioni organizzative esplicitamente previste dall’ accordo stesso, in particolare sul doppio regime di lavorazione dei documenti, oltre ad altri aspetti sui quali sarebbe stato opportuno un confronto con i lavoratori e le OO SS (organizzazione e carichi di lavoro, furto nella sede di Napoli, ecc).

Per questo, le RSU proclamano mirate azioni di lotta e - in mancanza di un vero confronto nelle sedi opportune – si vedranno costrette ad impugnare l’ accordo sul PdR del 7 giugno 2006 ed adire le vie legali.

21 Mag 2008

RSU Telepost