">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

"Incidenti"

(6 Novembre 2010) Enzo Apicella
Esplode la Eureco di Paderno Dugnano: sette operai feriti, quattro rischiano la vita. In Puglia tre morti sul lavoro nell'ultima settimana

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

APPUNTAMENTI
(Capitale e lavoro)

SITI WEB
(Di lavoro si muore)

Sicurezza sul lavoro? Argomento tabu’

Che si riscontra anche dal boicottaggio che sta subendo il film di Daniele Segre “Morire di lavoro”

(18 Giugno 2008)

Il solito piagnisteo e senza andare oltre. Di fronte alle morti sul lavoro il copione della commedia delle ipocrisie rimane invariato. Sovrapposto allo strazio dei parenti delle vittime e al coro della generale indignazione, capita puntualmente di sentire voci che fanno richiesta di norme. Già le norme. Quelle, se vogliamo dire le cose come realmente stanno, ci sono e sono pure particolarmente attinenti, basta citare l’ultimo decreto sulla sicurezza del governo Prodi o quella legge del 1930 (il ministro Sacconi se la vada a leggere, così non parli a sproposito) che punisce con la detenzione da sei mesi a cinque anni chiunque omette di adottare misure contro gli infortuni. Solamente, come ci ricorda il procuratore aggiunto di Torino, Raffaele Guariniello, le leggi sull’antinfortunistica “sono tra quelle più disapplicate”. Perché questo accade non ci vuole la zingara per trovare una risposta. Nel nostro Paese la sicurezza sul lavoro oggi non costituisce un’emergenza per Governo e Parlamento (naturalmente non lo è nemmeno per la Confindustria), tant’è che non appena si spengono le luci dei media su pesanti tragedie come quella dei quattro operai morti a Mineo gli incidenti sul lavoro ritornano ad essere tabù, argomento negletto. Talmente negletto che comporta ripercussione persino sulla promozione di un cinema sociale che “colpisce il cuore e fa bene alla mente”. Infatti, l’ultimo film di Daniele Segre “Morire di lavoro” - il quale, attraverso un coro di voci degli stessi lavoratori e dei familiari delle vittime, testimonia il pericolo che si corre oggi nel lavorare in un cantiere - ha difficoltà a trovare una normale distribuzione. E non solo. Nei confronti del film-inchiesta di Segre la Rai (che è la nostra principale industria culturale) e l’Istituto Luce si sono accaniti con una tale indifferenza che equivale a peggio di un boicottaggio. Meglio, di una censura che fa da sponda con tutte le fesserie che in materia di sicurezza sul lavoro abbiamo sentito uscire in questi ultimi giorni dalla bocca dei Sacconi o delle Marcegaglia .

Mimmo Mastrangelo

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Notizie sullo stesso argomento

Ultime notizie del dossier «Di lavoro si muore»

2536