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(23 Aprile 2009) Enzo Apicella
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Squadristi itineranti

(5 Novembre 2008)

Il caporione Iannone ha rivendicato l’indisturbato “passeggio” per i cortili e corridoi Rai di via Teulada, Fiore ha smarcato la sua Forza Nuova dicendo che non c’entra nulla col blitz, il Pdl sul fatto s’è chiuso in un tombale silenzio mentre il governo è stato invitato da alcuni deputati del Pd a rispondere sull’inquietante episodio e sulle successive intimidazioni telefoniche rivolte alla redazione di “Chi l’ha visto?” Invece comprensione solidale ai neofascisti della romana Casa Pound, autori dell’incursione, e intimidazioni non anonime ai giornalisti di Rai Tre sono venute da alcuni camerati indomiti. Alessandra Mussolini innanzitutto. Forse non paga dell’ideologia conforme al governo Berlusconi con cui lei stessa duetta, la nostalgideologia trasmessa dai tiggì Uno e Due più l’intero blocco Mediaset, la nipotina se la prende con chi “usa il servizio pubblico radiotelevisivo per istigare alla violenza (sic) contro i ragazzi del Blocco Studentesco. Quella trasmissione (“Chi l’ha visto?”, ndr) serve per trovare le persone scomparse, non per metterne altre nelle mani di facinorosi. Questa è la dimostrazione che in Rai ci sono sempre più trasmissioni illiberali che violano ogni tipo di regola, che hanno come ultimo fine quello d’istigare all’odio e alla vendetta che ha dato corso a reazioni impulsive. “Chi l’ha visto?” si limiti a fare il suo mestiere perché i cittadini che pagano il canone Rai si attendono un servizio che è ben lontano da quello reso dalla trasmissione lunedì sera”.

Gli fa eco l’ex picchiatore missino Gramazio, da anni morbidamente accomodato sugli scranni parlamentari prima con An poi col Pdl dove ha trasferito, anche contro alcuni onorevoli colleghi, le pratiche del suo passato manganellatore “Quanto accaduto nella trasmissione è un episodio gravissimo che ci porta indietro negli anni durante i quali bastava la divergenza di opinione politica come pretesto per violenze e condanne sommarie. Presenterò un’interrogazione urgente al ministro competente nella quale chiederò che sia aperta un’indagine dettagliata per il reato di istigazione a delinquere”. Da entrambi non una parola sull’illecita incursione nella sede di via Teulada del manipolo di Casa Pound né sulle minacce telefoniche, si attua un’indiretta difesa dei neofascisti ventilando la “giustizia” del gesto contro la presunta schedatura dei picchiatori del Blocco Studentesco documentata dai filmati. Costoro sono ormai noti agli inquirenti che potrebbero formulare addebiti penali per le aggressioni praticate. La giornalista televisiva Sciarelli, accusata di velleità proscrittive tramite gli stessi telespettatori, ha fermamente ribadito di non aver rivolto alcuna richiesta simile “Non abbiamo mai coinvolto il pubblico, mi sono solo limitata a dire: guardate queste immagini”.

Le facce degli squadristi di piazza possono essere invece vagliate dalla Digos insieme ai volti degli incursori Rai ripresi (oltre che dal video autoprodotto e immesso su You Tube con intento propagandistico-celebrativo) dalle camere del circuito interno dell’azienda. Tutti possono essere facilmente identificati e denunciati per le azioni violente e illegali commesse. Basta volerlo. Ma il ministro dell’Interno Marroni, solerte a castigare gli extracomunitari anche per il solo fatto di esserlo, non ha ancora mosso un dito e non vorremmo che la stessa magistratura soprassedesse sminuendo i fatti. L’intollerabile intimidazione verso l’informazione pubblica non ha precedenti nella storia del dopoguerra del Paese e preoccupa come all’avanguardismo militante corrisponda l’assalto politico operato dal premier (anche oggi parlando della vittoria di Obama ha infilato l’ennesima stoccata contro i giornalisti della Terza Rete non graditi) e quello “avvertitore” di compare Dell’Utri, senatore esteta e nostalgico. Quando c’era Lui immagine e discorsi erano italicamente allineati e romanamente salutati. Nel democratico Pdl c’è chi rimpiange.

5 novembre 2008

Enrico Campofreda

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