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Padova: obbligazioni Lehman, Aps, tram: gestione privata del bene comune

(7 Novembre 2008)

Il tracollo degli investimenti in obbligazioni Lehman, la sostanziale privatizzazione dell'APS e il buco nero di denaro pubblico dell'incompiuta Tram sono gli esempi più chiari del fallimento di una gestione "privata" del bene pubblico perseguito dalle amministrazioni comunali Destro e Zanonato, succedutesi in questi anni al governo della città. Operazioni pensate, seppur fatte e/o proseguite da Giunte di segno politico diverso, sostanzialmente per consolidare posizioni dominanti sul piano elettorale e del consenso politico. In una visione del bene pubblico che è tutta di parte: appunto "privata". Con i risultati disastrosi che vediamo in questi mesi, imputabili certo alla Giunta Zanonato ma che risentono pesantemente, per quanto riguarda APS e Tram, delle decisioni prese a suo tempo dalla Giunta Destro.

L'aver investito in obbligazioni è un esempio evidente di questa impostazione e non basta, a giustificarsi, che lo hanno fatto anche altre amministrazioni pubbliche con esiti anche peggiori in termini di perdita di denaro pubblico. Ma il travaglio per la realizzazione della linea 1 del Tram e sulla progettazione e previsione delle linee 2 e 3 sono esempi ancora più evidenti di questo modo di fare. E' sotto gli occhi di tutti, oggi che è ormai in funzione la linea 1, che si è fatta l'operazione assurda di dimensionare una città ad una linea di trasporto pubblico e non viceversa, senza alcun beneficio in termini di riduzione del traffico privato urbano su gomma, di riduzione dei tassi di inquinamento da smog, di effettivo aumento dell'offerta di trasporto pubblico. Evidenza che diventa sollievo (amaro) alla notizia che le linee 2 e 3, causa le "perturbazioni" finanziarie che incombono sul Comune di Padova, subiranno un lungo stop, se non una frenata definitiva. Anche se una discreta sommetta di soldi pubblici - 2,5 milioni di euro - si sono già spesi per la progettazione preliminare.

La "privatizzazione" di APS voluta fortemente dalla giunta Destro fa da corollario a questo modo di procedere. Quando si è insediata la Giunta Zanonato non ha operato per, quanto meno, limitare i danni, per imporre un controllo pubblico (per quanto possibile) sull'Azienda, per condizionarne in funzione di interesse pubblico le strategia industriale di APS ma ha, semplicemente, brigato per sostituire le "figurine" nel CdA, mettendo propri rappresentanti al posto degli altri. Con un modo di operare sostanzialmente identico (se non nei risultati, nei comportamenti e nelle strategie).

In queste settimane, travolti dagli schiamazzi del centro destra che si erge a moralizzatore contro i guasti delle operazioni finanziarie della Giunta Zanonato, si rischia di perdere di vista questo aspetto della vicenda che è ben più grave e profondo. Il bene pubblico sacrificato a gestioni amministrative legate ad interessi particolari, delegate di volta in volta a gruppi di potere, di pressione o di interesse privato, improntate ad una visione privatistica del pubblico. Modo di operare riempitosi in questi anni di sempre più diffusi conflitti di interesse, del proliferare di enti e società a capitale parzialmente pubblico che puntano a fare profitto privato su beni come acqua, gas e servizi essenziali, di logiche finanziarie che non guardano all'interesse generale pubblico ma agli equilibri di bilancio. Si può sperare che da quanto emerso in questi giorni si possa aprire una profonda riflessione sul bisogno di rimettere al centro dell'agire politico e amministrativo nei Comuni il bene comune e l'interesse generale pubblico?

6 novembre 2008

Paolo De Marchi
consigliere provinciale Verdi Padova

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