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La fatalità

La fatalità

(25 Novembre 2008) Enzo Apicella
Per Berlusconi è stata una fatalità il crollo che ha ucciso Vito Scafidi nel liceo Darwin di Rivoli

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Al Rettorato dell’Università di Pisa si è rotto l’incantesimo dell’unanimismo anti Gelmini

Unità, organizzazione, indipendenza, alternative di sistema contro il potere bipartisan .

(28 Novembre 2008)

Martedì 25.11 il CdA dell’Università di Pisa ha approvato il bilancio di previsione 2009 e quello pluriennale 2009 – 2011, mettendo nero su bianco provvedimenti che trasformano in realtà tangibile i tanto deprecati decreti Tremonti /Gelmini.
Evidentemente la baronia locale, tirata per la giacchetta a destra e a manca in questi mesi, fatti due conti sui costi ed i ricavi per la corporazione, constatata la convergenza di fondo con lo spirito dei provvedimenti berlusconiani, ha tirato la volata approfittando della fase di minor mobilitazione nell’Università.
Il fatto che molti componenti del CdA siano di aree politiche diverse da quelle afferenti all’attuale governo nazionale chiude il cerchio di una mistificazione imperante nella prima fase del movimento anti Gelmini. I processi di privatizzazione, impoverimento, precarizzazione di tutto il mondo della conoscenza sono il prodotto di politiche perfettamente bipartisan.

I particolari emersi dalla dinamica dei fatti, con il Rettorato blindato e un rappresentante del CdA stesso espulso dalla riunione da personale DIGOS, evidenzia il livello di ipocrisia di baroni che ogni giorno si sciacquano la bocca di valori democratici, rispetto, nonviolenza, tolleranza etc. etc. e poi delegano al manganello ed alle percosse le legittime rimostranze di coloro i quali subiscono direttamente le conseguenze delle loro scelte.

Come per la vertenza Alitalia, i fatti del Rettorato di Pisa evidenziano la determinazione degli organi di potere a legiferare, deliberare, approvare sulla pelle dei lavoratori, degli studenti, di tutte le figure sociali colpite dalla crisi. Senza alcuna mediazione.
La loro crisi la vogliono far pagare a noi, tutta e fino in fondo.

Il movimento studentesco, quello dei precari, i settori di lavoratori più coscienti mobilitatisi in questi mesi devono interrogarsi su questa realtà.
Nei prossimi mesi la crisi economica ci colpirà a fondo. Milioni di licenziamenti, restringimento dei margini di reddito e di libertà economica, sociale, culturale e quindi personale.
Esercito, forze dell’ordine e squadracce fasciste non sono state attivate per “difenderci” da un inesistente pericolo criminale di strada, ma per difendere i privilegi delle classi agiate, garantibili solo dalla continuità di un sistema profondamente irrazionale ed iniquo, meglio conosciuto come capitalismo.

Contro questa volontà occorre UNIRE le vertenze dei vari soggetti sociali, ORGANIZZARE scientificamente le lotte, PROPORRE in ogni rivendicazione un’idea alternativa e antagonista alle regole del cosiddetto “mercato”, cioè al capitalismo.
In questo cammino non troveremo alleati tra le sigle sindacali concertative (CGIL, CISL, UIL, UGL), né in quei partiti corresponsabili della catastrofe di oggi, per aver aperto la strada a questa destra condividendo le politiche impopolari dei governi di centro sinistra.

L’INDIPENDENZA da quel quadro politico/sindacale è l’unico atteggiamento che può dare una prospettiva alle lotte, preservarle da strumentalizzazioni e vicoli ciechi.

INDIPENDENZA CULTURALE E POLITICA, UNITA’, ORGANIZZAZIONE, COSTRUZIONE DI UNA ALTERNATIVA AL SISTEMA CAPITALISTA.

Queste l’itinerario che la Rete dei Comunisti propone ai soggetti più coscienti che oggi lottano contro il “capitalismo reale”.

La Rete dei Comunisti – Pisa
cpianopisa@alice.it

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