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Disseto idrogeo logico

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(5 Novembre 2011) Enzo Apicella
Alluvione a Genova. Almeno 7 i morti

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(Il saccheggio del territorio)

Sanità pubblica senza se e senza ma

Volantino del PRC veneto

(11 Marzo 2003)

La riorganizzazione della sanità nel Veneto, decisa dalla giunta regionale di centrodestra, sta radicalmente cambiando, in peggio, il modello sanitario:

- riorganizzazione delle schede ospedaliere, cioè tagli di circa 2800 posti letto e chiusura e/o riconversione degli ospedali;

- aumento del ticket sui farmaci che dovrebbe partire dal 1° aprile;

- delibera (bloccata in commissione consiliare da Rifondazione Comunista e dal Centrosinistra) di attivazione di 800 posti letto di assistenza e lungodegenza a pagamento: più dura la malattia più si paga;

- Piano Socio Sanitario che prevede la riduzione della spesa, l’aumento del ruolo dei privati, l’introduzione delle assicurazioni integrative.

Ci sembra chiaro il progetto in atto, un sistema sanitario non più universale per tutti e tutte ma un sistema che prevedendo le assicurazioni private dividerà i cittadini tra poveri e ricchi, ci sarà una sanità per i poveri che coprirà l'essenziale e una sanità per i ricchi che avranno tutte le cure a disposizione. Il modello è quello americano dove ci sono 40 milioni di cittadini senza assistenza sanitaria perché non sono in grado di pagare un'assicurazione privata.

Rifondazione Comunista ritiene inaccettabile una prospettiva del genere, abbiamo intenzione di continuare la nostra battaglia politica sul diritto alla salute contrastando il programma della giunta di centrodestra che vuole smantellare la sanità pubblica.

Rifondazione Comunista chiede:

- l’abolizione dei ticket sui farmaci: invece di scaricare il costo sui cittadini malati si può intervenire sia con la distribuzione dei farmaci attraverso le farmacie ospedaliere, che assicurano un risparmio del 50%, sia con un serio intervento presso i medici per la prescrizione dei farmaci generici;

- nessuna spesa per l’assistenza ospedaliera: la continuità assistenziale e la lungodegenza sono a carico del sistema sanitario e non possono essere scaricate sulle spalle dei cittadini;

- prevenzione: un sistema di prevenzione adeguato non solo può salvare le vite dei cittadini ma permette anche un risparmio in termini di ricoveri e cure;

- investimenti nelle strutture pubbliche: per mantenere la qualità dei servizi vanno fatti investimenti strutturali, tecnologici e di aggiornamento degli operatori sanitari;

- meno soldi ai privati: negli ultimi 4 anni le spese per le prestazioni rese dalle strutture private sono aumentate di circa il 70%. Basta regali ai privati.

Alle regole del mercato proposte e alle tendenze neoliberiste possiamo e dobbiamo contrapporre l'idea che la sanità pubblica deve essere universale per tutti e tutte chiamando ad un principio etico gli amministratori e gli operatori della sanità.


DIFENDIAMO IL DIRITTO ALLA SALUTE E ALLA CURA
DIFENDIAMO E RILANCIAMO LA SANITA’ PUBBLICA

PRC REGIONALE DEL VENETO

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