">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

La fatalità

La fatalità

(25 Novembre 2008) Enzo Apicella
Per Berlusconi è stata una fatalità il crollo che ha ucciso Vito Scafidi nel liceo Darwin di Rivoli

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Senza casa mai più!)

Roma: incendio di Viale Gottardo: il precariato manda in fumo la vita.

La denuncia: allo stabile era stata tagliata l’acqua, per questo il sistema antincendio non funzionava.

(25 Dicembre 2008)

Ieri mattina, lunedì 11 dicembre, intorno alle ore 8:30, lo stabile in viale Gottardo 177, da circa un anno abitato da 30 nuclei familiari in stato di emergenza abitativa, è stato avvolto dalle fiamme e per la maggior parte distrutto. Nessun ferito grave per fortuna, solo feriti lievi caduti nel tentativo di mettersi in salvo e di salvare i propri figli.

Non si tratta solo di una ‘tragica fatalità’ ma della conseguenza malaugurata di insensate strategie istituzionali e dell’estrema precarietà in cui le persone più deboli sono costrette a vivere.

Da diversi mesi infatti gli occupanti dell’ex questura, nuclei familiari di varie nazionalità, erano costretti, non disponendo di alcuna alternativa, a vivere ai limiti del pensabile per una società che vuol dirsi moderna e civile. Da mesi, infatti, queste famiglie con figli minorenni o in età prescolare, vivevano senza l’acqua corrente e senza alcuna forma di riscaldamento. Per l’acqua ci si arrangiava, per riscaldarsi e cucinare pure: questa è l’essenza della precarietà. Il servizio idrico, attivo al momento dell’occupazione, era stato fatto tagliare dal Comune 9 mesi fa, per questo il sistema antincendio non funzionava, quando le fiamme hanno cominciato a propagarsi l’acqua non scorreva nei tubi.

Gli occupanti non hanno potuto far altro che mettersi in salvo e guardare le loro poche e sudate cose bruciare. La precarietà è anche questo: quando non ti uccide, come spesso accade, ti lascia di colpo senza quel poco che avevi, senza casa, senza vestiti, senza documenti, senza un euro.

Tutto ciò perché alle esigenze delle fasce più svantaggiate sono state preferite quelle degli speculatori immobiliari che tengono la città ed i suoi abitanti sotto uno scacco costante che nessuna parte politica sembra intenzionata a risolvere in maniera giusta e dignitosa. La cosa più importante è ora tener ben presente che quanto è accaduto non è un’esperienza di un piccolo gruppo di persone, bensì una vergogna per tutta la società.

Fino ad ora l’unica risposta che il comune di Roma è stato capace di formulare ad ipotetica risoluzione di questa tragedia, che poteva avere conseguenze ancor più nefaste, è stato un capannone dell’ ex fiera di Roma in cui gli occupanti hanno potuto momentaneamente e malamente accamparsi, ovviamente tale risposta risulta inadeguata ed insufficiente per dei nuclei familiari in cui vi sono bambini che devono andare a scuola, che hanno bisogno di tutte quelle piccole grandi cose che compongono il concetto di “CASA”, quella CASA di cui hanno bisogno anche i loro genitori come qualunque persona umana di qualunque età ed etnia.

ufficiostampa Lotta per la casa

4606