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Palestina: dividi et impera

(2 Gennaio 2009)

Gli israeliani colpiscono senza pietà bambini, donne, civili palestinesi a Gaza in nome della propria sicurezza

L’aggressione di Israele alla popolazione civile di Gaza è il nuovo capitolo di una guerra di sterminio di massa che l’imperialismo sionista, con la complicità statunitense e l’avallo europeo ed italiano, sta portando avanti contro il popolo palestinese.

Soffiando sul fuoco delle divisioni interne alle organizzazioni palestinesi, la strategia israeliana ha teso in questi ultimi anni a colpire le formazioni del fondamentalismo politico-religioso: dopo la vittoria di Hamas alle elezioni successive alla morte di Arafat, lo scontro tra Abu Mazen e Hamas è diventato esplosivo, tanto da aver provocato la divisione tra territori amministrati dall’OLP (i territori occupati militarmente da Israele e ridotti a riserve frammentate in Cisgiordania) e quelli di Gaza controllati da Hamas. La guerra santa lanciata da Israele contro Hetzbollah in Libano nell’estate di due anni fa e l’embargo contro Gaza per colpire Hamas hanno provocato catastrofi umanitarie sia nel sud del Libano che a Gaza. I bombardamenti di questi giorni e l’imminente attacco di terra contro Gaza sono l’inevitabile approdo della strategia israeliana.

L’obiettivo è la distruzione dei palestinesi come popolo, a cui è stata prima estirpata la terra (il 2008 sono 40 anni dalla Nakba, la catastrofe del 1948, anno della fondazione di Israele sulle terre da cui furono cacciati i palestinesi); poi occupate militarmente dall’esercito israeliano nel 1967 le terre assegnate dall’ONU in Cisgiordania; ancora nuovamente ridotte con il processo di colonizzazione avviato negli anni ’90, che ha portato alla frammentazione territoriale e la segregazione del Muro della Vergogna in Cisgiordania; infine, la divisione politica e territoriale dei palestinesi, che giocando sulla contrapposizione tra “buoni” (seguaci del Presidente Abu Mazen) e “cattivi” fondamentalisti di Hamas ha consentito agli israeliani di attaccare i palestinesi di Gaza con la giustificazione di “difendere la propria sicurezza” dai “micidiali” attacchi dei missili Kassam.

Risultato: al momento gli israeliani uccisi si contano sulle dita di una mano, mentre i palestinesi di Gaza massacrati sono oltre 400. Se partirà, come sembra quasi certo, l’offensiva di terra, le vittime civili saranno migliaia, oltre ai morti tra militari e miliziani palestinesi.

La strategia di Israele consiste nel rendere impossibile la costituzione anche solamente di un simulacro di Stato palestinese, e soprattutto di uno Stato autonomo economicamente e indipendente politicamente: a tale scopo devono eliminare Hamas e “punire” collettivamente i palestinesi che sostengono il movimento politico-religioso, il cui integralismo è frutto della devastazione di anni e anni di massacri, embarghi, umiliazioni e sottomissioni del popolo palestinese all’imperialismo sionista dello Stato di Israele, presidio fondamentale dell’imperialismo USA in Medio Oriente, su cui si fondano tutte le operazioni militari in Iraq e Afghanistan.

CHIEDIAMO:
- L’IMMEDIATO CESSATE IL FUOCO SU GAZA;
- LA FINE DELL’EMBARGO ECONOMICO E POLITICO DEL POPOLO PALESTINESE;
- LA DISTRUZIONE DEL MURO DELLA VERGOGNA;
- LA RESTITUZIONE DEI TERRITORI DELLA CISGIORDANIA OCCUPATI DAL 1967;
- LA FINE DEGLI ACCORDI MILITARI TRA ITALIA E ISRAELE;
- IL RITIRO DELLE TRUPPE ITALIANE DAL LIBANO, FUNZIONALI ALLE OPERAZIONI MILITARI ISRAELIANE.

ASSOCIAZIONE PIANETA FUTURO
per la COSTITUENTE COMUNISTA

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