">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Imperialismo e guerra    (Visualizza la Mappa del sito )

Freedom Flottilla 2

Freedom Flottilla 2

(13 Dicembre 2010) Enzo Apicella
Si prepara una nuova Freedom Flottilla internazionale per Gaza

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

Una tragedia domestica?

(6 Gennaio 2009)

Lucio Caracciolo, analista di problemi internazionali, definisce l’aggressione israeliana a Gaza una tragedia domestica, insomma un evento non di primo piano da derubricare ,da non occupare un posto importante nell’agenda internazionale. Dieci giorni di bombardamenti intensivi ed ora l’occupazione terrestre davvero non costituiscono l’evento cruciale con il quale si apre l’anno? Davvero sono un qualcosa che riguarda soltanto ed in primo luogo gli israeliani ed i palestinesi che in resto del mondo subisce con fastidio, con irritazione, come una storia che è durata e dura troppo a lungo ed ha finito con lo stufare

Io non condivido questa analisi. Non sono d’accordo per la derubricazione per diversi motivi a cominciare dal fatto che ci troviamo difronte al bombardamento di una popolazione palestinese che sta subendo sofferenze inenarrabili, ha avuto oltre cinquecento morti, tremila feriti, migliaia e migliaia di traumatizzati dallo spaventoso fragore degli aerei e delle esplosioni. Il fatto che una Potenza di prima grandezza dal punto di vista militare infierisce su una popolazione praticamente inerme emoziona la opinione pubblica mondiale ed ancora di più colpisce il fatto che Israele fa tutto questo in barba al diritto internazionale e senza alcun rispetto per la popolazione civile.

Israele si sta comportando come gli Usa si sono comportati e si comportano in Iraq ed in Afghanistan. Ha aperto il suo artiglio coloniale contro la Palestina che rifiuta il quisling Abu Mazen e come i talebani sono dichiarati terroristi per non supportare il quisling creato dagli Usa e terroristi sono coloro che in Iraq non accettano l’ordine imposto dalle armi e dalla violenza.

Nel caso assai probabile di una vittoria di Israele e di una sconfitta dolorosa di Hamas la vittoria non porterà con se cose buone. Prima di tutto le nazioni arabe che oggi subiscono il giogo di tiranni filooccidentali a cominciare dall’Egitto non accetteranno prima il massacro e poi l’annessione seppur sotto forma di protettorato. Ma anche gli Stati minacciati recentemente da iniziative americane poco amichevoli come la Cina, la Russia, e molti altri rifletteranno su un mondo in cui le nazioni che rappresentano l’Occidente possono scatenare l’apocalissi, massacrare, annettere, fare i propri comodi. L’ordine internazionale per quanto non più basato sull’equilibrio dei due blocchi e controllato dalla potenza usa non può essere abusato. Insomma qualcuno prima o poi deve essere chiamato a rendere conto di delitti contro l’umanità che dall’undici settembre in poi e dall’avvento dei teorici dell’esportazione della democrazia ha provocato troppo sangue, troppe sofferenze, troppo dolore. L'Occidente sempre uscito di testa ed in preda ad un delirio criminale!

Gaza non è una tragedia domestica. Non si consuma tra una Domus ed i suoi riottosi vicini che non vogliono cedere lo loro case. E’ un punto focale dell’equilibrio mondiale basato su una forza che sembra fuori controllo. Fuori controllo come la finanza mondiale devastata dalla speculazione e da latrocinio dei banchieri e dei finanzieri in grande parte ebrei che sta chiedendo sacrifici immensi al mondo intero. Fuori controllo dal momento che uccidere un dirigente palestinese assieme a tutta la sua famiglia come fosse la cosa più ovvia e banale di questo mondo
Non può e non potrà essere accettato. Wall Street deve spiegare al mondo la crisi che l'ha investita. Il sistema capitalistico-colonialista non può continuare a vivere senza cambiare profondamente le regole. Mercato e democrazia non coincidono più ed il capitalismo è in grado di garantire soltanto incertezza a tutti, sprofondamento di classi sociali agiate nella povertà, fallimento di Stati e nessuna speranza per il futuro. La crisi israeliano-palestinese aggrava lo stato di incertezza e di tensione. Il mondo ha bisogno di ordine, di serenità, di pace. L'avventura da quarto reich di Israele lo rende invece incerto e pericoloso. Israele deve spiegare perchè dopo cinquanta anni di occupazione non riesce a dare un ordine giusto alla regione che tiene in permamente crisi.

L'articolo di Caracciolo in http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=34194983

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «Siamo tutti palestinesi»

Ultime notizie dell'autore «Pietro Ancona - segretario generale CGIL sicilia in pensione»

1999