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L'Islanda riconosce lo Stato Palestinese

L'Islanda riconosce lo Stato Palestinese

(3 Dicembre 2011) Enzo Apicella
Martedì scorso il parlamento islandese ha votato a favore del riconoscimento dei Territori Palestinesi come stato indipendente.

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Sempre al fianco della resistenza palestinese!

Volantino di RED-NET per il corteo per la Palestina del 17 gennaio

(15 Gennaio 2009)

Dal 27 dicembre va avanti la sanguinosa aggressione sionista contro la Striscia di Gaza: prima raid aerei e bombardamenti che hanno colpito un milione e mezzo di persone già stremate dal lungo embargo che da mesi impedisce l'arrivo di cibo, medicinali e carburante, poi l'attacco di terra con i tank. Israele non si è fermata davanti a nulla: ha colpito scuole, ospedali, moschee, persino le abitazioni dove aveva fatto radunare le famiglie... La Croce Rossa ha parlato di "crisi umanitaria totale". Si tratta in realtà di una mattanza: oltre 900 morti (fra questi circa 300 bambini e un centinaio di donne), e quasi 4.000 feriti!

Nel lager a cielo aperto di Gaza, il dolore è senza fine. Ancora scioccata dalla guerra in Libano del 2006, Israele non pone più obbiettivi alla sua azione. Parla di doversi "difendere" dal lancio dei razzi, ma non dice che l'ONU prevede il diritto alla resistenza di un popolo sotto assedio, "dimentica" i dati del suo stesso Ministero (che conta, nel periodo 2001-2008, 23 vittime israeliane causate dai lanci, a fronte di circa 4.000 palestinesi uccisi, fra cui quasi un migliaio di bambini), usa armi non convenzionali, non rispetta nessuna tregua... Quindi ammette di voler rovesciare i "terroristi" di Hamas, democraticamente votati dal 65% dei palestinesi in libere elezioni. All'interno, poi, la teocrazia israeliana si vanta di essere "democratica", ma manganella e arresta le migliaia di arabi e israeliani scesi a manifestare nelle sue strade, e condanna a 30 anni di prigione Sa'adat, leader del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, riconoscendolo colpevole di militare per un'organizzazione laica, democratica, antimperialista, di non chinare il capo di fronte al quotidiano massacro della sua gente.

Parallelamente, nelle nostre città, la repressione dei governi filo-israeliani (di destra o "sinistra" che siano) si abbatte su chiunque osi dissentire sulla politica criminale dello Stato di Israele. Proprio in questi giorni sarà pronunciata la sentenza del processo contro 7 compagni del Collettivo Politico di Scienze Politiche di Firenze, imputati per aver contestato nel 2005 l'allora ambasciatore di Israele Ehud Gol invitato all'università per tenere una "lezione sulle prospettive di pace in Medioriente".

In una situazione impossibile, avendo contro l'imperialismo degli USA, dell'UE, i corrotti regimi arabi, i mass media occidentali, il popolo palestinese continua a resistere. E ci invita a sostenerlo, a far sentire sempre più forte la nostra voce, a scendere in piazza, a mobilitare l'opinione pubblica, a fare pressione sul nostro governo. Davanti a una tale carneficina non possiamo essere "equidistanti"! La lotta del popolo palestinese è la nostra lotta!

FERMIAMO L'AGGRESSIONE ISRAELIANA!
PER UNA PALESTINA UNITA, LIBERA E ROSSA!
SOLIDARIETA' AI COMPAGNI SOTTO PROCESSO!
LIBERTA' PER SA'ADAT!

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