">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Imperialismo e guerra    (Visualizza la Mappa del sito )

Naji Al-ali

Naji Al-ali

(23 Luglio 2011) Enzo Apicella

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Palestina occupata)

L'FPLP Piange la morte del compagno Banar e afferma che la resistenza continuerà fino alla fine dell'occupazione

(20 Gennaio 2009)

Il 16 Gennaio 2009 le Brigate Abu Ali Mustafa, il braccio armato del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, hanno annunciato che il compagno Comandante Ashraf Ribhi Banar, è caduto sul campo di battaglia difendendo il suo popolo a Gaza.

Il Compagno Banar ha dimostrato eroismo in numerose occasioni, ed era a capo di un'unità missilistica nella zona orientale di Gaza. Il compagno Banar ha portato avanti un'eroica operazione utilizzando una granata B-27 contro i carrarmati occupanti, nella quale un tank è stato distrutto e numerosi soldati occupanti sono stati uccisi e feriti.

Le BAAM hanno immediatamente risposto con una raffica di razzi, lanciando 6 razzi Grad verso Bir Saba e Nafa, e 7 missili Sumoud verso Sderot, il Naqab occidentale e Asqalan occupata.
Gloria al nostro compagno! La vittoria è nostra!

In risposta alle parole di Olmert
Le nostre forze armate hanno risposto all'ingannevole comunicato di Olmert del 19 Gennaio 2009, circa l'interruzione dei bombardamenti mentre vengono mantenute le forze d'occupazione, dichiarando che le forze occupanti di terra saranno colpite con missili, esplosivi, bombe, cecchini, granate B-27 anticarro e con tutte le forze a nostra disposizione.

Il lancio di missili e di razzi non si interromperà, e le nostre forze hanno annunciato immediatamente il lancio di missili Sumoud contro l'occupante a seguito delle parole di Olmert, contro le continue minacce dell'occupante e dimostrando la fermezza con cui continuerà la nostra resistenza. Ogni forza di terra, lasciata indietro come un esercito sconfitto, sarà colpita con forza e resistenza fino a quando gli invasori sionisti non saranno cacciati e Gaza non sarà sovrana.
Fino alla Vittoria!

Tratto da: http://www.pflp.ps/english/
Traduzione a cura del Collettivo Autorganizzato Universitario – Napoli
coll.autorg.universitario@gmail.com
http://cau.noblogs.org

Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina

Commenti (2)

E' ora di finirla! Contro gli scheicchi di Hamas, contro la borghesia israeliana!

"Non sono ancora terminati gli effetti devastanti della guerra RussoGeorgiana che un'altra “guerra”produce gli stessi effetti, se non peggiori, nella striscia di Gaza. Questa volta Israele combatte Hamas ma dai sessant'anni dalla sua fondazione questa è soltanto l'ultima “battaglia” di una guerra di cui non si vede la fine. Un guerra in cui le popolazioni coinvolte sono state semplici strumenti di una politica imperialistica tesa a rendere instabile l'area in funzione del controllo delle fonti di energia, petroliferatanto per cambiare.
Certo è che questa è una delle “guerre” più barbare, per la sproporzione delle forze e delle vittime sul campo ma non meno per la barbarie della sorte dei bambini palestinesi in divisa da “soldato”, protagonisti in molte “processioni” di Hamas, o per il destino dei cosiddetti “uomini” bomba, spesso soltanto ragazzini e ragazzine minorenni ed inconsapevoli.

Sono degni amici/memici l'uno dell'altro, come dimostra il fatto che, contro AlFatah, Israele ha appoggiato la costituzione di Hamas e che Hamas stesso senza Israele non avrebbe neanche ragione di esistere.

L'uno giustifica l'altro proprio come gli USA hanno sostenuto i talebani e proprio come è stata l'URSS di tanti nostalgici filostalinisti e filopalestinesi nostrani, a riconoscere lo “Stato” d'Israele sin dalla sua formazione salvo poi, per interessi di potenza, passare ad alimentare il mito di un movimento di liberazione nazionale palestinese ... da Israele.

- Di guerra in guerra si sono consolidati gli interessi dell'imperialismo più forte, gli USA, che con una politica di “bilancia”, hanno tenuto l'area sotto controllo, gli uni contro gli altri, pena lo sbilanciamento a favore dell'”avversario”, chiunque fosse o sia.

- Non da meno l'imperialismo degli europei la cui “politica”, apparentemente più “pacifica”, mira solo ad intromettersi nell'area grazie alla “solidarietà” finanziaria con cui acquistarsi il più debole e corruttibile di turno.

- Non da meno gli stati arabi dell'area le cui rivaleggianti ambizioni a divenire, secondo convenienza più o meno bellicosamente, la “spada dell'Islam” non sono mai morte ne del tutto sopite e per i quali i palestinesi non sono che “carne da macello”.
Tutto a vantaggio di sceicchi, califfi e padroni interni ed esterni!
Tutto a spese dei palestinesi, costretti ad una vita di inedia, da profughi o terroristi!
Tutto a spese del proletariato israeliano costretto ad una vita da caserma!
Solo i lavoratori possono impedire la guerra!"

Il pezzo non è mio, ma del SINBASE di Genova. Non è la posizione politica del mio partito,ma lo condivido a pieno: come dovrebbe fare OGNI MARXISTA COERENTE E COMUNISTA CONSEGUENTE! Saluti rossi...

(21 Gennaio 2009)

Migliorati Isidoro, partito comunista dei lavoratori.

miglioratiisidoro@yahoo.it

Una riposta a Isidoro

Prima di tutto il testo commentato non è di Hamas ma del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina.

Poi credo che la questione nazionale in genere e nello specifico quella della colonizzazione sionista della Palestina non siamo affrontabili in termini così semplicistici.

E' innegabile che esistano contraddizioni legate alla colonizzazione sionista della Palestina. Contraddizioni che solo in parte riflettono i rapporti di classe locali, e che hanno più a che vedere con la necessita storica della borghesia imperialista europea ed americana di dividere il popolo arabo per meglio comandarlo.
Una necessità che si è tradotta nella divisione coloniale, poi nella costruzione dell'entità sionista come cane da guardia locale, via via fino ad arrivare alle diverse guerre del golfo e all'occupazione dell'Iraq.

Queste contraddizioni determinano grandi movimenti popolari... in cui i comunisti sono assenti o in estrema minoranza. E' colpa delle contraddizioni? E' colpa dei popoli? o è colpa dei comunisti stessi?
Se il popolo palestinese ha deciso di utilizzare lo strumento Hamas per ribellarsi alla colonizzazione sionista (nonostante che sappia benissimo che, come giustamente sottolinei, Hamas è stata creata dall'entità sionista) vuol dire che altri strumenti non ce ne erano proprio, o si erano dimostrati del tutto inadatti.

Detto questo è evidente che con la guida di Hamas la lotta di liberazione della Palestina non si tradurrà in una rivoluzione sociale, e pare evidente che in futuro il proletariato palestinese così come quello israeliano dovranno fare i conti con la propria divisione in classi.

Ma senza liberazione dal dominio coloniale sionista, senza la creazione di uno stato palestinese unitario, questo momento non arriverà mai.
E, ironia della sorte, al momento è proprio Hamas l'organizzazione leader del fronte che lotta per la distruzione di quel regime razzista che, dividendo l'area in tanti piccoli bantustan, rende praticamente inimmaginabile un processo di unificazione di classe nell'area.

Detto questo, è chiaro che i comunisti non "appoggiamno" Hamas, ma devono anche stare attenti a non dire le stesse cose che stanno dicendo i nostri avversari di classe: i "ragazzini inconsapevoli", i "bambini palestinesi in divisa da soldato" e gli “uomini bomba, ragazzini e ragazzine minorenni ed inconsapevoli", esistono quasi solo nei luoghi comuni del perbenismo borghese.
A vivere a Gaza come in Cisgiordania si diventa consapevoli presto!

Noi da parte nostra stiamo cercando di dare un nostro contributo pubblicando i materiali del FPLP, che rappresentano il punto di vista più avanzato presente nell'area, grazie anche al lavoro di traduzione dei compagni del collettivo internazionalista di Napoli.
Abbiamo anche pubblicato una cronaca dei sei mesi di tregua che può essere utile ad una analisi della situazione concreta.

saluti comunisti

(27 Gennaio 2009)

aldo

pane-rose@tiscali.it

4272