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Drones su Gaza

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(Palestina occupata)

Il compagno Sa'adat sull'Organizzazione per la Liberazione della Palestina, l'unità nazionale e la resistenza

(6 Febbraio 2009)

Il Compagno Segretario Generale Ahmad Sa'adat, leader del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP), rinchiuso nelle carceri israeliane, ha lodato la tenacia di tutte le forze ed organizzazioni del popolo palestinese e sottolineato l'urgenza di raggiungere, dopo i successi della resistenza a Gaza, l'unità nazionale, necessaria per sconfiggere gli obiettivi politici dell'occupazione - vale a dire la promozione delle divisioni interne ai palestinesi con l'intento di imporre i progetti politici statunitensi ed israeliani al nostro popolo.

Il compagno Sa'adat ha rilasciato la sua dichiarazione il 31 gennaio 2009, durante la visita dell'avvocato Buthaina Duqmaq, Presidente della Federazione Mandela, alla prigione di Hadarim. Ha elogiato la fermezza e la valorosa resistenza del popolo palestinese a Gaza di fronte ad una macchina da guerra tecnologicamente molto avanzata, sostenendo che esse hanno permesso di giungere alla vittoria attraverso la volontà popolare. Si è poi congratulato con i movimenti di massa arabi ed internazionali, uniti in tutto il mondo a sostegno del popolo palestinese, ringraziando in particolare Bolivia e Venezuela per aver reciso i legami diplomatici con l'occupante.

Il compagno Sa'adat ha rilevato che U.S.A. e Israele hanno profuso enormi energie per promuovere divisioni interne ai palestinesi, per indebolire il fronte del nostro popolo contro i loro sforzi per imporre alla nostra gente sottrazioni ancora maggiori dei diritti palestinesi attraverso accordi quali quelli di Annapolis e della "Road Map", come pure tramite il tentativo di resuscitare l'era di Oslo. Ha poi sottolineato che il successo del dialogo per forgiare l'unità nazionale è fondamentale per la prosecuzione della resistenza e per la difesa dei diritti e della causa nazionale del popolo palestinese, e che c'è bisogno di consolidare la vittoria della resistenza – bisogna sconfiggere i piani dell'occupante che vuole raggiungere attraverso manovre politiche ciò che non è riuscito a raggiungere tramite le armi.

Parlando dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), il compagno Sa'adat ha sottolineato che quest'organizzazione è la sola legittima rappresentante e referente per il nostro popolo anche se, al contempo, ha affermato che, affinché adempia questo ruolo, è necessario che lavori per riattivare e ricostruire le sue istituzioni su basi democratiche ed inclusive. Ha fatto appello all'unità nazionale per innalzare il livello della resistenza politica e per un coordinamento comune tra tutti settori del popolo palestinese all'interno del movimento di liberazione nazionale.

Il compagno Sa'adat ha esortato tutti ad apprendere le lezioni della vittoria, evidenziando come l'occupante non sia riuscito ad annientare la resistenza e a risolvere il conflitto arabo-sionista, nonostante l'impiego di bombe al fosforo e l'uso di massacri, arma ricorrente nella politica israeliana. Ha rimarcato che l'unità palestinese è necessaria per proseguire la lotta e per raggiungere la vittoria contro l'occupante sul terreno politico ed in battaglia.

Inoltre, la compagna Khalida Jarrar, membro dell'Ufficio Politico dell'FPLP, intervenendo a proposito delle posizioni del Fronte sull'OLP, ha dichiarato che esso fronteggia due pericoli – quello di essere usato per servire obiettivi politici ristretti e pericolosi, che possono essere nocivi per la causa palestinese; dall'altra parte, quello di negare la legittimità del rappresentante del popolo palestinese.

La compagna Jarrar, pronunciandosi il 31 gennaio 2009 ad un incontro pubblico organizzato dal centro culturale "Handala", ha sostenuto che l'OLP è un largo fronte nazionale e che dovrebbe avere un programma politico nazionale e includere nelle sue file tutte le forze politiche palestinesi, incluse Hamas e la Jihad Islamica, in quanto condizione chiave richiesta nel movimento di liberazione nazionale.

Ha fatto appello affinché si intraprenda un percorso pratico per riformare e ricostruire le istituzioni dell'OLP e l'OLP stessa, rifiutando sia l'uso di quest'organizzazione come strumento politico al servizio di interessi ristretti sia la negazione della sua importanza. Ha criticato le dichiarazioni di Khaled Meshaal, leader politico di Hamas, in cui si faceva appello per la costruzione di una nuova istituzione rappresentativa per rimpiazzare l'OLP, affermando che ciò porterebbe esclusivamente ad approfondire le divisioni interne ai palestinesi. Ha fatto poi appello per l'immediata applicazione della Dichiarazione de Il Cairo e per la piena riattivazione dell'OLP nonché per l'incorporazione di tutte le forze politiche al suo interno su basi democratiche ed inclusive, asserendo che l'OLP non dovrebbe essere usata, come invece ha fatto Fatah, come una "proprietà" politica o per veicolare interessi ristretti che possono essere dannosi per la causa nazionale.

La compagna Jarrar ha sottolineato che l'FPLP non è un mediatore né un seguace di altri partiti politici palestinesi, in particolare di Fatah e Hamas, e che la lealtà del Fronte è alla causa ed al progetto nazionale palestinesi. Ha chiesto una piena rivisitazione ed un completo capovolgimento di 15 anni di processo di Oslo e dei cosiddetti negoziati; la nascita di un programma politico dell'OLP per andare incontro ai bisogni del popolo palestinese, così come la fine definitiva e completa della cooperazione sulla sicurezza tra Autorità Palestinese ed Israele. Ha infine osservato che la causa palestinese non è una questione di "aiuti economici" né di "sicurezza": è un conflitto politico tra un popolo sotto occupazione ed una potenza occupante e ciò deve costituire la base per il dibattito internazionale sulla Palestina.

1 Febbraio 2009

Tratto da: http://www.pflp.ps/english/
Traduzione a cura del Collettivo Autorganizzato Universitario – Napoli
coll.autorg.universitario@gmail.com
http://cau.noblogs.org

Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina

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