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(13 Aprile 2003)
La procura di Bari ha arrestato otto dirigenti de La Cascina, azienda leader in Italia nel settore delle mense legata a Comunione e Liberazione (e Forza Italia) e beneficiaria di centinaia di appalti pubblici. Il grande business (40 mila affiliati il marchio break time per buoni pasti) fatto di villaggi turistici in mezzo mondo, 300 milioni di fatturato nel 2001 (quelli del 2002 sembrano superiori del 20%), appalti di mense universitarie e della buvette del Senato si è costruito negli anni ottanta e novanta all’ombra delle privatizzazioni e di appalti finiti del mirino di numerose inchieste della Magistratura.
La Cascina costruiva affari lucrosi sulla pelle dei cittadini, di bambini, giovani e degenti in ospedali; alcune dietiste del Policlinico di Bari hanno eseguito oltre 300 controlli tra il 2001 e il 2002 dimostrando che nell’84% dei casi era violato il capitolato di appalto.
Nelle scuole materne Pugliesi la Magistratura ha appurato che sono stati distribuiti pasti alla salmonella, la qualità dei cibi era pessima, “alimenti putrefatti e ad alta carica batterica”, assenza di igiene, date di scadenza contraffatte, violazione delle elementari e basilari norme da rispettare in cucina, autocertificazioni dei dirigenti de La Cascina consegnate ad Enti Pubblici senza che questi ne abbiano verificato la regolarità (connivenza politica all’ombra del Polo e-o delle tangenti?).
Ma i sospetti erano già forti nel 1998 quando la Magistratura Romana ha aperto una inchiesta dopo la intossicazione di una scolaresca; numerose, in questi anni, sono state le proteste (messe a tacere) di addetti che operavano senza contratto e senza alcuna garanzia previdenziale.
Lavoro nero, alimenti avariati di dubbia provenienza, mancato rispetto della salute dei cittadini, sfruttamento selvaggio della manodopera e accettazione solo di sindacati di comodo sono alla base del business di questa società per azione che all’ombra dei governi locali e nazionali di centrodestra ha costruito affari colossali.
Le privatizzazioni di molti servizi sono possibili solo risparmiando sul costo del lavoro, negando diritti individuali e collettivi e in questo caso risparmiando sulla pelle e sulla salute dei cittadini, dei bambini e ironia della sorte dei degenti di ospedali.
E’ un segno di civiltà difendere la salute di noi tutti\e rilanciare i servizi pubblici con adeguati investimenti (invece di privatizzare!!), rafforzando gli strumenti di controllo e di prevenzione che il Governo Berlusconi vorrebbe invece ridurre, con le leggi Delega, per accrescere i profitti aziendali
CONFEDERAZIONE COBAS PISA
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