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25 aprile

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(25 Aprile 2012) Enzo Apicella

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25 Aprile... non e' solo festa di primavera!!

(11 Aprile 2009)

Il 25 aprile 2009 sarà il 64° anniversario della liberazione dell'Italia dal nazi-fascismo che fu in larga parte, frutto della lotta di migliaia di partigiani che combatterono , rischiando e perdendo la propria vita, e di tutti coloro che dettero loro appoggio e sostegno.

I partigiani, chiamati dal regime "banditi", combattevano contro l'occupazione ma soprattutto si battevano per un futuro migliore, per una società che si fondasse su valori quali la libertà, l'uguaglianza, la solidarietà, il rifiuto della guerra e dello sfruttamento.

Col tempo l'antifascismo venne relegato ad una funzione da parata, i genitori smisero di trasmettere ai figli la memoria di cosa era stata la guerra e di cosa era stato il fascismo; non si volle più riconoscere che lo scontro tra fascisti e antifascisti era stato, innanzitutto, una guerra civile con una fortissima connotazione di classe. La classe operaia, che dell'antifascismo era stata protagonista assieme a settori contadini e intellettuali, mantenne la memoria di sé e della propria storia. Le altre classi, che erano state conniventi col fascismo chiusero quel capitolo e tuttora rimuovono tutto ciò che di spiacevole quel ricordo riporta alla mente.

Il 25 aprile saremo presenti per ricordare la lotta partigiana e per far memoria di ciò che fu il fascismo, soprattutto ai giovani (non adeguatamente informati né dalla scuola né dalle famiglie).

Ci piacerebbe che diventasse un'occasione per prendere coscienza che ci sono nuovi fascismi, tanti razzismi e tanta xenofobia

Invitiamo i Sindaci, in particolare quello della nostra città, nel loro discorso, a far emergere i valori dell'antifascismo e prendere le distanze dalle dichiarazioni intolleranti e discriminatorie dei rappresentanti leghisti, dalle idee populiste dei gruppi di estrema destra che scorazzano nel territorio, dal ritorno in auge di simboli che si richiamano al Ventennio e che ritroviamo nelle bancarelle presenti in qualunque sagra di paese .

La "democrazia" ci permette di dire quello che pensiamo, si dice. Ma - premesso che non può esistere una vera libertà di espressione quando alcuni hanno come strumento qualche volantino e altri hanno televisioni, radio, giornali... fino a quando potremo farlo ? La risposta evidente è: fino a che saremo sostanzialmente ininfluenti.

Aveva proprio ragione Berlusconi: chi vota contro i propri interessi è un coglione.

Può dunque essere interesse dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati... votare per partiti e personaggi, di destra o di "sinistra", che in questi anni si sono resi responsabili, del più gigantesco processo di privatizzazioni del dopoguerra, del finanziamento delle missioni in Afghanistan, in Iraq e in tanti altri paesi, del Pacchetto Treu e del lavoro interinale, della concertazione con la sua politica del contenimento dei salari, dell'Europa di Mastricht e del grande capitale, della legge BossiFini, della legge Moratti, della legge Biagi, dell'appoggio alla "guerra al terrorismo" di Bush, delle leggi "ad personam", delle mattanze di Napoli e Genova del 2001, dell'attacco all'art.18, della diminuzione progressiva dei posti di lavoro attraverso la delocalizzazione e la deindustrializzazione, del malaffare mafioso e degli intrallazzi dei "furbetti del quartierino" insediati nella Banca d'Italia e nelle grandi banche?

No davvero, non era questa l'Italia per cui gli antifascisti combatterono durante la Resistenza.

Rifondazione Comunista
Circolo 'ERNESTO CHE GUEVARA' del Sandonatese

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