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(20 Agosto 2013) Enzo Apciella

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Fuggito dalla guerra in costa d’avorio, muore nella “guerra” del lavoro in italia

(24 Settembre 2009)

Si chiamava Emanuel Dapar, 28 anni della Costa d’Avorio. I suoi amici dicono che era fuggito dalla guerra che da troppi anni sconvolge il suo paese: è morto stamattina alle 9, schiacciato da un camion in una cella frigorifero dei Magazzini Generali, gestiti dalla Hangartner, la società svizzero-tedesca che da anni ha rilevato la precedente gestione pubblica.

Era socio lavoratore in una delle tante cooperative che nel settore della logistica dei trasporti forniscono la maggior parte della forza lavoro.

Si dirà che è stato imprudente, che aveva fatto una manovra intempestiva, che bastava osservasse le indicazioni che, al momento dell’assunzione, aveva firmato di conoscere. Si diranno tante cose, le stesse che ad ogni caduto sul lavoro, a volte, riempiono le pagine dei giornali (come nel caso della Thyssen Krupp) o, nella maggior parte dei casi, compongono i modesti trafiletti di circostanza.

Ma forse bisognerebbe anche dire che non è un caso se il settore dei trasporti contribuisce in buona parte alle centinaia delle morti bianche del nostro Paese; che la maggior parte dei caduti sono lavoratori e lavoratrici delle cooperative; che la formazione sulla sicurezza, da tanti lavoratori sottoscritta al momento dell’assunzione, forse potrebbe essere stata loro impartita solo sulla carta…

No! Di lavoro non si può morire!!!
Solo un sistema che della vita umana ha fatto ormai una variabile dipendente, facilmente sostituibile, può dare all’Italia il record europeo delle “morti bianche”, come vengono chiamate con un’espressione falsamente pietosa.

Sfruttamento, flessibilità esasperata, orari che si prolungano sempre più, mancato rispetto delle norme di sicurezza che pure esistono, certezza per i responsabili di cavarsela quasi sempre con una sanzione nemmeno tanto costosa: queste sono le vere cause delle morti sul lavoro.

Si chiama ricerca del profitto ad ogni costo: anche di un’altra giovane vita che oggi 22 settembre non tornerà più a casa.

Verona 22 settembre 2009

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
FEDERAZIONE PROVINCIALE DI VERONA

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