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Corsera: «Sciopero inutile»

articolo de "Il Manifesto" del 1 giugno 2003

(3 Giugno 2003)

La Fieg e il governo all'attacco: nessun pericolo per la libertà d'informazione

Ingerenze governative sul Corriere della sera? Figurarsi, è Berlusconi in persona a smentirlo: «Nessun intervento». E via con Gasparri, che ovviamente si associa e attacca: «Lo sciopero dei giornalisti è di natura politica, non vi è alcuna minaccia alla libertà d'informazione». Parole sante, per il presidente degli editori, Luca Cordero di Montezemolo: «In momenti così difficili non andiamo a cercare problemi che non ci sono», dice candido a proposito dello sciopero proclamato dai giornalisti del Corsera - che oggi non è in edicola - e, per venerdì, dalla Fnsi. Il caso Corriere è esploso anche nella sinistra. Lo stato maggiore ds (a parte Violante), pur pensando che il problema esista, non intende accreditare la tesi di un Corriere berlusconizzato. Ma dopo la clamorosa presa di distanze dall'Unità, nella Quercia si assicura che con Furio Colombo è tutto a posto. Tuttavia, da una parte c'è chi, come Sergio Cofferati, ricorda che «a Milano anche le panchine parlano delle pressioni del governo sul Corriere» e ritiene «preoccupante l'ipocrisia dei commentatori che negano la gravità della situazione». Dall'altra il responsabile informazione di Ds, Fabrizio Morri, assicura che il pericolo è stato sventato: certo, le pressioni c'erano, «non siamo distratti, ma preoccupati». Epperò «noi riteniamo che Berlusconi abbia provato conquistare il Corriere e non ci sia riuscito». Su questa vicenda, la tregua siglata sotto la Quercia si mostra fragile. Dal «correntone», Vincenzo Vita invita a tenere gli occhi aperti «senza indulgere a diplomazione fuori misura o fuori luogo».

A Liberazione, poi, l'aria è tesissima. Tanto che il direttore Sandro Curzi, in disaccordo con Bertinotti e con quanto scritto da Rina Gagliardi (cioè che il Corriere non è stato espugnato) si dice pronto a dimettersi. Mercoledì l'intera segreteria del partito, cosa inedita, incontrerà l'assemblea del giornale. E ci sarà anche Claudio Grassi, capofila degli ex cossuttiani che oggi occupano l'intera pagina delle lettere contro il segretario Bertinotti. A confronto, sul giornale di oggi, anche le tesi di Curzi e Gagliardi. E dalla minoranza di Progetto comunista si leva la voce di Marco Ferrando: «Dalla segreteria invece di dare solidarietà ai giornalisti del Corriere si preferisce inviare apprezzamenti e auguri al nuovo direttore. Mi pare incredibile».

Fonte

  • il Manifesto

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