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Il seme

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(18 Dicembre 2011) Enzo Apicella

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(Ora e sempre Resistenza)

Ancora antifascismo militante!

(24 Aprile 2010)

E’ fuor di dubbio che, oggi più che mai, molti luoghi comuni, in auge ai tempi del fascismo storico e fino a pochi anni fa considerati deteriori, si sono nuovamente fatti strada, fino a tornare alla ribalta, primi fra tutti, quelli relativi a xenofobia e razzismo. Certamente in questo “revival” hanno avuto un ruolo importante anche dati oggettivi, come, per esempio, l’immigrazione, o come i successi politici di neofascisti e leghisti, presenti finanche nel governo del Paese…
Tali fenomeni, però, si spiegano completamente solo attraverso una analisi materialista della situazione mondiale, delle forze in campo, della attuale divisione del lavoro internazionale e dei rapporti fra le potenze imperialiste nelle diverse aree geografiche. Esattamente così si spiegavano anche novant’anni fa. Confrontando i due momenti storici, però, si vede che le similitudini sono molte meno delle differenze, o, meglio, che molte singole “armi” sono le stesse (militarismo, timori irrazionali nell’opinione pubblica, revisionismo storico, ecc.), mentre sono molto diverse le prospettive storiche: all’epoca, l’imperialismo italiano, relativamente giovane, cercava in ogni modo, anche variando le alleanze, di conquistarsi un “posto al sole”, mentre oggi prova a ritagliarsi un ruolo non secondario all’interno dell’Unione Europea (UE), unica sua reale prospettiva.

Molti compagni ritengono fondamentale nell’attuale contesto politico-sociale il richiamo alla Resistenza, alla Liberazione dal nazi-fascismo e finanche alla Costituzione, intesi come baluardi contro la barbarie che viene avanti sul terreno politico, dove si verifica un continuo arretramento, sia sul piano istituzionale, che su quello del riferimento ai valori. In realtà, aldilà della discussione sulla guerra partigiana, che resta soprattutto una eredità comunista, l’arretramento politico in atto è lo specchio dell’arretramento sociale che stanno subendo i lavoratori dal capitale. Il capitale, infatti, sta cercando di superare la propria crisi, scaricandone i costi economici e sociali sui lavoratori! E’ da qui, dalla situazione materiale e concreta della classe, che devono partire nuove lotte: chi sta fallendo è il capitalismo; rifiutiamo di farcene carico ed aiutiamo il suo fallimento !! E’ QUESTA OGGI LA DISCRIMINANTE DI CLASSE !!!

E’ certamente vero che sono in atto da più parti (“sinistra” compresa) tentativi di peggiorare la Costituzione del ’47 (peraltro l’unico peggioramento finora approvato, la “Riforma costituzionale federalista”, il famoso “Titolo V°”, era targato “sinistra”!), ma non si deve dimenticare che la Costituzione è stata un compromesso di classe, legato ai rapporti di forze che si erano espressi nella nascente Repubblica Italiana (la nuova forma storica in cui si riconvertiva l’imperialismo italiano)! Non si deve dimenticare né che l’allora Ministro della Giustizia, Togliatti, aveva liberato i fascisti dalle galere nel ’46, lasciandoli tranquillamente ritornare al loro ruolo di burocrati di Stato, né che il vertice del Partito Comunista di allora, in ossequio alla fallimentare linea dei “Fronti Popolari”, aveva accettato l’alleanza politica con le forze borghesi già all’interno del Comitato di Liberazione Nazionale (C.L.N.), durante la stessa Resistenza.

A differenza degli altri Paesi europei, in Italia la Resistenza era nata proprio contro l’imperialismo di casa propria, al momento impersonato dal fascismo. Tutto ciò non va cancellato, come anche il fatto che il più grosso tributo di sangue nella Resistenza è venuto dai comunisti, che molti compagni morti non pensavano di fermarsi alla repubblica borghese, ma di lottare per una società diversa da quella del capitale.

ANTIFASCISMO MILITANTE: CONTRO IL SERVO E CONTRO IL MANDANTE!

Circolo Alternativa di Classe - La Spezia

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