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L'Islanda riconosce lo Stato Palestinese

L'Islanda riconosce lo Stato Palestinese

(3 Dicembre 2011) Enzo Apicella
Martedì scorso il parlamento islandese ha votato a favore del riconoscimento dei Territori Palestinesi come stato indipendente.

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Napoli. Appello per una giornata di mobilitazione in solidarietà al popolo palestinese

In occasione della giornata in ricordo della Nakba

(10 Maggio 2010)

PRESIDIO - Sabato 15 Maggio, ore 17.00 - Piazza Dante (Napoli)

Sessantadue anni fa, il 15 maggio del 1948, iniziava per i palestinesi la Nakba: la catastrofe.

Da allora questo popolo vive, ogni giorno, sotto una feroce occupazione portata avanti dallo Stato di Israele e uno dei più grandi genocidi della storia. Un’occupazione che si fa via via più aggressiva, estendendo a dismisura i territori occupati dall'esercito israeliano e relegando oramai i palestinesi in piccoli fazzoletti di terra divisi gli uni con gli altri dai villaggi dei coloni e dal muro.

L'aggressione sionista non è portata avanti solo con le violente missioni militari - come l'ultima denominata “Piombo fuso” - capaci di sterminare in pochi giorni migliaia di palestinesi e di radere al suolo la maggior parte delle infrastrutture indispensabili alla loro sopravvivenza; quotidianamente, l'occupazione e la pulizia etnica contro la Palestina avanza con una sistematicità, se è possibile, maggiore, attraverso l'espropriazione delle terre, le incessanti demolizioni delle case, le deportazioni, la distruzione dei mezzi di sostentamento della popolazione, il prosciugamento delle fonti idriche, la segregazione fisica, gli attentati mirati contro la resistenza, la negazione di ogni tipo di diritto.

La striscia di Gaza, sotto assedio per il quarto anno consecutivo, è ridotta ad una “prigione a cielo aperto” per 1.500.000 palestinesi. I tunnel sotterranei sono l’unica strada attraverso cui far entrare cibo e medicinali e cercare di rompere l’assedio e proprio per questo vengono puntualmente distrutti da Israele e dal suo complice egiziano Mubarak, con l’ignobile scusa di voler impedire il passaggio di armi e di terroristi.

Come se non bastasse, in uno dei momenti più cruenti per la storia della Palestina, si cerca di proibirne la memoria attraverso la legge razzista di Israele che vieta di commemorare la Nakba.

Tutto questo è evidentemente possibile grazie al palese appoggio degli USA ed alla complicità dell’Europa (Italia in primis) e dell’ONU e grazie al silenzio dei media internazionali.

Proprio per questo motivo è necessario adesso rilanciare con ancora più forza la mobilitazione in solidarietà al popolo palestinese, per il diritto al ritorno dai campi profughi, per la fine dell'assedio nella striscia di Gaza, per la fine dell'occupazione sionista e per la riunificazione della Palestina in uno stato unico, democratico e pluralista.

Comitato promotore della commemorazione della Nakba

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