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Elettrosmog, perizia del gip sulle onde di Radio Vaticana: nesso con i tumori

(13 Luglio 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

Fonte: Corriere della Sera

«Lo studio suggerisce che vi sia stata una associazione importante, coerente e significativa tra esposizione residenziale alle strutture di Radio Vaticana ed eccesso di rischio di malattia per leucemia e linfomi nei bambini, e che le strutture di MariTele, in modo limitato e additivo, abbiano plausimibilmente contribuito all’incremento di quel rischio». Così si legge nella superperizia disposta dal gip del tribunale di Roma, rispetto alle morti da elettrosmog avvenute tra il ’90 e il 2003, nell’ambito dell’inchiesta per omicidio colposo, nella quale erano indagate 6 persone. L'inchiesta aveva avuto origine dalle denunce presentate nel 2001 dagli abitanti di Cesano, piccolo centro a Nord di Roma, secondo le quali la morte di residenti per leucemia sarebbe legata alle emissioni elettromagnetiche. Tra i documenti presentati con l'esposto al vaglio degli inquirenti, i comitati dei familiari delle vittime avevano presentato un rapporto dell'Agenzia di Sanità Pubblica del Lazio secondo cui il tasso di mortalità per leucemia infantile a Cesano, situato nei pressi degli impianti di Radio Vaticana, era tre volte superiore rispetto ad altre zone della capitale. I magistrati avevano disposto una perizia. Radio Vaticana si è sempre difesa sostenendo di avere prodotto onde elettromagnetiche entro i limiti fissati a livello internazionale e ha negato la scientificità delle ricerche mediche - prodotte dalle associazioni degli abitanti di Cesano - che mostravano un aumento di tumori nella zona attorno agli impianti.Le conclusioni del rapporto di 139 pagine sono firmate dal professor Andrea Micheli. L’accertamento è stato disposto dal gip Zaira Secchi nel maggio 2005, ed è stato svolto in sede di incidente probatorio per quel che riguarda l’incidenza della mortalità da leucemia nelle zone di Cesano e La Storta. «Per quanto concerne lo studio di mortalità relativo alle strutture di Radio Vaticana, le condizioni di prova richiesta si sono verificate», si spiega. Stando alla perizia, poichè la leucemia è una patologia «relativamente rara» negli adulti, l'esposizione di lungo periodo (oltre dieci anni) alle antenne di Radio Vaticana per i bambini sino a 14 anni di età, che hanno abitato nella fascia tra 6 e 12 km, ha determinato un eccesso di incidenze di leucemie e linfomi. Nei casi di decessi di adulti, invece, gli esperti nominati dal giudice hanno evidenziato «un'associazione importante, coerente e significativa» tra i malati e quelli che hanno abitato a poca distanza da Radio Vaticana, associazione che non sembra sia stata supportata da prove decisive nel caso degli impianti della Marina.

Nelle pagine della perizia gli esperti danno conto degli aspetti anagrafici della popolazione investigata, della storia di tabagismo (fumo attivo e passivo), dell'esposizione da alcol sulle patologie familiari e sui decessi complessivamente avvenuti negli ultimi anni nelle aree vicine a Radio Vaticana (137 morti) e a Maritele (141). L'inchiesta della procura, prima che venisse affidata la perizia, chiamava in causa Roberto Tucci, Pasquale Borgomeo e Costantino Pacifici (responsabili dell'emittente della Santa Sede) e Gino Bizzarri, Vittorio Emanuele Di Cecco e Emilio Roberto Guarini, della Marina Militare. I primi tre, tra l'altro, erano finiti sotto processo per «getto pericoloso di cose», in relazione all'emissione nociva di onde elettromagnetiche provenienti dagli impianti radiofonici di Santa Maria di Galeria. Pacifici, però, era stato assolto in primo grado, mentre per Tucci e Borgomeo (poi deceduto) la corte d'appello, dopo una prima assoluzione annullata dalla Cassazione, aveva dichiarato il «non doversi procedere» per prescrizione del reato.

www.radiocittaperta.it

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