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Attentato terrorista

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Democrazia occidentale e ricostruzione...Il WP denuncia la prostituzione minorile in Afghanistan e Iraq ad uso dei mercenari

(19 Luglio 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

Grazia Orsati, Radio Città Aperta

19-07-2010/13:08
--- Grazie ad un'inchiesta del Center for Public Integrity ripresa ieri dal Washington Post, i mercenari della ex-Blackwater sono finiti di nuovo sotto accusa; contractors vengono chiamati i mercenari, come alcune prostitute vengono chiamate escort, probabilmente perché il vocabolo straniero non ci dà un’immediata immagine della realtà. La Blackwater, già tristemente famosa per le stragi di civili in Iraq, ha ormai una fama così cattiva che ha dovuto cambiare nome e oggi si chiama Xe Service. Il Washington Post racconta di bambine irachene costrette a prostituirsi e pagate pochi spiccioli da quei bei campioni di virilità e audacia che sono i mercenari della ex-Blackwater.
Il portavoce dell’azienda, Stacy De Luke, in una dichiarazione al quotidiano statunitense, nega "con forza queste accuse anonime e senza prove: la politica dell'azienda vieta i traffici umani". Chissà cosa crede che siano le lavoratrici dell'est Europa che credono di andare a lavorare a Dubai e finiscono in Iraq, secondo quanto è stato documentato da una giornalista freelance. Si tratta di un vero e proprio traffico organizzato da sub-contractors che lavorano per l'Esercito e per l'Exchange Service dell'Aeronautica, cioè l'ufficio che si occupa di organizzare la ristorazione e qui la ricostruzione aggiunge i toni della farsa a quelli della tragedia. Appena atterrate le ragazze si accorgono di non essere a Dubai: vengono private del passaporto e avviate alla prostituzione; 1100 dollari è il prezzo fissato per il loro riscatto, cifra altissima visto che vengono pagate pochi dollari. Questo è quello che ci racconta il Washington Post dell’Iraq, ma in Afghanistan le cose non vanno meglio: sono centinaia le cameriere dei ristoranti cinesi di Kabul costrette a prostituirsi. Un manager della ArmorGroup, l'azienda che si occupava della sicurezza dell'ambasciata statunitense a Kabul, si vantava di poter organizzare un traffico redditizio. Dopo una soffiata è partita un'inchiesta che è arrivata fino ai piani alti dell'Fbi e poi non se ne è saputo più nulla. Gli attivisti dei diritti umani dicono che le autorità preferiscono chiudere un occhio.
Già durante la presidenza di George W. Bush gli USA dichiaravano: E' severamente proibito a contractors o impiegati del governo di rendersi responsabili di traffici sessuali nelle zone di guerra. Chiunque si renda responsabile di traffici sessuali verrà sospeso dall'incarico. Chi verrà sorpreso in traffici sessuali verrà denunciato alle autorità.
Come spesso accade le leggi ci sono, quella che manca è la volontà di farle applicare e forse la schiavitù sessuale di donne e bambine fa parte del pagamento di questi eroici mercenari.

www.radiocittaperta.it

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