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Pistoia: tutti liberi gli antifascisti accusati di ‘devastazione e saccheggio’

(24 Luglio 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

Marco Santopadre, Radio Città Aperta

24-07-2010/12:13 --- Nel tardo pomeriggio di venerdì è arrivata da Pistoria una buona notizia dopo ben 10 mesi di persecuzione giudiziaria: i 6 imputati a processo per i fatti di Pistoia dell'11 ottobre del 2009 sono finalmente liberi. Il Tribunale del Riesame ha infatti accolto il ricorso degli imputati che hanno scontato prima il carcere e poi gli arresti domiciliari e la dimora notturna a fronte di un capo d'imputazione esagetamente grave rispetto ai fatti contestati: quella ‘devastazione e saccheggio’ (reato che prevede dai 7 ai 15 anni di reclusione) che ai più è sembrato un esempio dell’accanimento di alcuni pezzi della magistratura nei confronti delle organizzazioni antifasciste. Ma il reato contestato ai militanti dei Carc Alessandro Della Malva e Juri Bartolozzi e ad Alessandro Orfano, Elisabetta Cipolli, Selvaggio Casella e Vittorio Colombo del Movimento Antagonista Livornese per la presunta irruzione nella sede di CasaPound di Pistoria è caduto di fronte all’inconsistenza delle prove, ed è stato quindi depennato dall'elenco delle accuse.
Una assoluzione di fatto che evidenzia ancora di più la pericolosità e la gravità delle misure cautelari – carcere e ‘confino’ – applicate nei confronti degli accusati nei confronti dei quali non esisteva nessuna seria prova di colpevolezza. Le organizzazioni antifasciste di Pistoia e della Toscana, ribadiscono alla luce dell’assoluzione che “a Pistoia è stata costruita da parte della questura e dell'accusa una rappresaglia politica verso degli imputati che si sono sempre dichiarati innocenti e che hanno subito 10 mesi di misure cautelari in modo ingiusto e artificioso. Ricordiamo che quando furono concessi gli arresti domiciliari il Pm si oppose e chiese la carcerazione di tutti, proprio appellandosi ad un reato che per due tribunali è inesistente”. Nei giorni scorsi oltre 20 organizzazioni politiche e sindacali avevano emesso dei comunicati di sostegno agli imputati proprio alla vigilia della sentenza del Tribunale del Riesame, e a partire dall’arresto degli imputati dieci mesi fa le organizzazioni antifasciste si sono mobilitate con manifestazioni di massa e presidi, conferenze stampa e pressioni nei confronti dei giudici e delle autorità politiche locali. “Attraverso la denuncia, la mobilitazione e lo sviluppo della solidarietà (a livello nazionale e internazionale) si sta smontando pezzo dopo pezzo la montatura giudiziaria e, soprattutto, la controparte è costretta a retrocedere, perdendo pezzi” affermano le organizzazioni antifasciste facendo riferimento all’abbandono del processo, qualche giorno fa, da parte del Pm Boccia, che si era particolarmente impegnato nell’accusa. Gli antifascisti pistoiesi sottolineano l’atteggiamento intollerabile del Questore Manzo, accusato di sostenere a spada tratta i gruppi neofascisti che cercano da tempo di radicarsi nella città, e denunciano che la persecuzione contro gli antifascisti continua: il 21 luglio, praticamente in contemporanea con la revoca delle misure di confino e di semi-arresti domiciliari per gli inquisiti, un antifascista pistoiese si è visto recapitare una denuncia per “manifestazione non autorizzata” e “offese” per aver partecipato ad un presidio tenutosi ad ottobre – cioè ben nove mesi fa! - davanti al carcere di Pistoia per chiedere la liberazione dei militanti arestati. La denuncia potrebbe essere il prologo di una nuova campagna giudiziaria all’interno di un procedimento repressivo che coinvolge altri antifascisti ‘colpevoli’ di aver partecipato alle manifestazioni di solidarietà nei confronti degli arrestati dell’11 ottobre del 2009: militanti dei CARC di Pistoia, Massa, Viareggio, Cecina, una attivista del Comitato Parenti e Amici di Alessandro Della Malva e alcuni anarchici di Pistoia.

www.radiocittaperta.it

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