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(2 Agosto 2010)
anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it
Grazia Orsati, Radio Città Aperta
02-08-2010/12:55 --- Alla fine della scorsa settimana si sono riuniti nella capitale ecuadoriana i ministri degli esteri dell'Unasur, l’Unione delle Nazioni Sudamericane; ogni tentativo di mediazione per ricomporre la crisi diplomatica tra il governo colombiano e quello venezuelano è fallito. La riunione straordinaria ha portato soltanto alla programmazione di un altro incontro dopo il sette agosto, data in cui Juan Manuel Santos succederà alla presidenza colombiana di Alvaro Uribe. Il ministro degli esteri dell’Ecuador, ha dichiarato che l’incontro "E' stato molto difficile con forti momenti di tensione".
Nicolas Maduro, rappresentante del governo di Caracas, ha ribadito la "proposta di pace" per la Colombia che ha accusato di aver preparato un piano per un'aggressione militare; mentre il rappresentante colombiano Jaime Bermudez, ha ribadito le accuse contro Caracas già presentate davanti all'Osa (l’Organizzazione degli Stati americani) secondo cui in Venezuela si nasconderebbero circa 1.500 guerriglieri colombiani.
Ma proprio la scorsa settimana –come scrive Stella Spinelli su Peacereporter- la ong statunitense For (The Followship of reconciliation) con sede a New York, ha presentato un documento sugli aiuti militari degli Stati Uniti in Colombia che inizia così: "Il livello di addestramento ed equipaggiamento degli eserciti di altre nazioni sostenuti per raggiungere gli obiettivi degli Stati Uniti è cresciuto in maniera esponenziale dal 2001, ma c'è grande preoccupazione su un nodo cruciale: fino a che punto il governo Usa sta applicando le leggi e vigilando sull'impatto che il suo programma di aiuti militari sta causando sui diritti umani all'estero?".
Continua il documento: "L'esperienza del finanziamento militare degli Usa alla Colombia ci mostra che esistono vincoli allarmanti fra le unità militari colombiane che ricevono assistenza dagli Stati Uniti e le stragi di civili per mano dell'esercito." For ha infatti raccolto dati su più di tremila esecuzioni extragiudiziarie commesse dalle Forze armate colombiane e nella lista ci sono oltre 500 unità militari colpevoli di queste stragi e assistite dagli Stati Uniti dal 2000.
Per mettere in evidenza la relazione fra sostegno Usa e aumento delle esecuzioni da parte dei militari colombiani, For ha identificato le giurisdizioni delle brigate in relazione agli anni in cui hanno ricevuto il sostegno degli Stati Uniti. Il risultato è chiaro: "Le esecuzioni di civili denunciate sono aumentate ovunque gli Stati Uniti abbiano incrementato la loro assistenza".
In sedici casi, i massicci rinforzi Usa hanno coinciso con un aumento del 56 percento delle denuncie di omicidi extragiudiziari. Stessa percentuale, ma in diminuzione, è emersa in alcune giurisdizioni negli anni dopo che i livelli di aiuti Usa sono stati ridotti drasticamente.
E allora non c’è da meravigliarsi se il Presidente Chavez parla di “oligarchia guerrafondaia che guida la Colombia”, dove l’istallazione nel 2009 di sette basi militari statunitensi non fa presagire niente di buono. Dal prossimo 7 agosto, data di insediamento del nuovo presidente Juan Manuel Santos, si vedrà se gli auspici di pace di Caracas verranno ascoltati, intanto resta l’allerta alla frontiera e la situazione rimane critica.
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