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Pomigliano. La galleria del vento

Pomigliano. La galleria del vento

(13 Giugno 2010) Enzo Apicella
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Il terrorista a rimini

(26 Agosto 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.operaicontro.it

ANSA Ho grandissimo rispetto per il presidente della Repubblica come persona e per il suo ruolo istituzionale". Lo ha detto l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, aggiungendo: "per la sua posizione istituzionale accetto quello che ha detto come un invito a trovare una soluzione" alla vicenda di Melfi.

''Fino a quando non ci lasciamo alle spalle vecchi schemi non ci sara' mai spazio per vedere nuovi orizzonti''. Lo ha detto l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, nel suo intervento al Meeting di Rimini, facendo riferimento alla politica di relazioni industriali del Lingotto in Italia.

Forse ''in Italia ci manca la voglia e abbiamo paura di cambiare'' dice ancora paragonando l''avventura' americana con Chrysler alla situazione italiana di Fiat.

NON VENDO L'ALFA ROMEO - Fiat non ha intenzione di vendere l'Alfa. L'amministratore delegato, Sergio Marchionne, lo ha detto con un secco 'no' e ha poi ribadito: "Se ho detto che non la vendo, vuol dire che la mia risposta è no". Con Volkswagen (che secondo indiscrezioni avrebbe trattato l'acquisto dell'Alfa) "non ci sono rapporti" in particolare: "Parliamo con loro, con i francesi, con tutti, parliamo sempre e parliamo di tutto". Quanto a possibili nuove collaborazioni industriali allo studio, Marchionne risponde: "Mi guardo sempre intorno".

POSSIBILE RIALZO TARGET 2010 - Per l'ad di Fiat, Sergio Marchionne, è possibile una revisione al rialzo dei target 2010. "Probabilmente sì", ha detto, dopo i dati del terzo trimestre che sta andando "abbastanza bene".

BASTA A VISIONE LOTTA PADRONI-OPERAI - "Non siamo più negli anni '60'' e occorre "abbandonare il modello di pensiero" che vede una "lotta fra capitale e lavoro e fra padroni e operai". Lo ha detto l'ad di Fiat Sergio Marchionne parlando al meeting di Cl. "Serve un patto sociale, uno sforzo comune per condividere sacrifici e impegno e dare al Paese la possibilità di andare avanti".

A MELFI ABBIAMO RISPETTATO LA LEGGE - La Fiat ha rispettato la legge": Così l'a.d.
del Lingotto Sergio Marchionne, sul caso Melfi, intervenendo al Meeting di Cl a Rimini.

CHIEDIAMO SOLO POTER GESTIRE STABILIMENTI - "L'unica cosa che chiediamo è la garanzia di poter gestire i nostri stabilimenti in maniera affidabile e normale". Così l'a.d.
di Fiat, Sergio Marchionne, parlando al Meeting di Cl a Rimini. "Non c'é niente di straordinario - ha aggiunto - nel volersi adeguare a standard internazionali. La scelta straordinaria - ha sottolineato - è restare in Italia". "Il vero segreto della Fiat è essere formata da uomini e donne di virtù". Lo ha detto l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, nel suo intervento al Meeting di Cl a Rimini, che ha anche sottolineato: "La prima garanzia che dobbiamo conquistare per poter scegliere é la libertà. Le strade comode e rassicuranti non portano da nessuna parte.
La vera libertà esiste solo nell'impegno".

INAMMISSIBILE DIFESA ILLECITI, A MELFI SI E' ARRIVATI ANCHE AL SABOTAGGIO - "'E' inammissibile tollerare e difendere alcuni comportamenti", che vedono "la mancanza di rispetto delle regole e di illeciti arrivati in qualche caso al sabotaggio". Lo ha detto l'ad della Fiat Sergio Marchionne parlando al meeting di Cl. Per Marchionne "non è giusto verso l'azienda ma soprattutto verso i lavoratori".

CGIL BASILICATA, BASITI DA PAROLE MARCHIONNE - "Siamo basiti dalla dichiarazione dell'amministratore delegato di Fiat che continua a sostenere il presunto sabotaggio, mai avvenuto, nello stabilimento Sata-Fiat di San Nicola di Melfi (Potenza), ignorando completamente il fatto che in quella sede era in corso uno sciopero dichiarato da tutte le sigle sindacali presenti in fabbrica". Lo ha detto, in una nota, il segretario generale regionale della Basilicata della Cgil, Antonio Pepe. Per la Cgil lucana, "superare il conflitto padroni operai, in questo millennio, significa, per quel che ci riguarda, perseguire una maggiore democrazia economica in cui le istanze rappresentate dai lavoratori vengano ricomprese nell'ambito delle azioni delle imprese. Il rispetto della dignità di tutti i lavoratori si attua con il segnale che la Fiat avrebbe dovuto dare rispettando la sentenza del giudice del lavoro di Melfi e quindi reintegrando sul posto di lavoro Giovanni, Antonio e Marco, anche alla luce - ha concluso Pepe - dell'intervento del Capo dello Stato".

OPERAIO REINTEGRATO,MARCHIONNE VENGA VEDERE - "Da Marchionne mi aspettavo un discorso così pesante": lo ha detto Giovanni Barozzino, uno dei tre operai dello stabilimento di Melfi (Potenza) della Fiat - licenziati e poi reintegrati dal giudice del lavoro - commentando il discorso che Sergio Marchionne sta facendo al Meeting di Rimini. "O Marchionne non sa cos'é la verità - ha aggiunto Barozzino - o la nasconde.
Venga a Melfi e rendersi conto di come stanno i fatti".

Non ho paura e continuo ad aver fiducia nella magistratura, che non è condizionata dall'eco mediatica della vicenda": commenta Marco Pignatelli (unico dei tre operai di Melfi reintegrati ad essere solo iscritto alla Fiom senza incarichi sindacali) ha commentato il discorso di Sergio Marchionne al Meeting di Rimini. "Non mi aspettavo certo segnali di distensione: Marchionne vuol portare avanti il suo disegno di fabbrica. Non è giusto - ha concluso Pignatelli - che si metta in dubbio lo Statuto dei lavoratori".

www.operaicontro.it

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