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(3 Aprile 2010) Enzo Apicella
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Cota il servo, renzo \"u ciucc\"

(28 Agosto 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.operaicontro.it

CORRIERE Bossi: «Fini terrà fede agli impegni» Il leader della Lega: «Manterrà la parola, ma in caso contrario si vota». «Casini e Bersani? Da sempre alleati» Il leader della Lega Nord, Umberto Bossi (Cavicchi)MILANO - Il leader della Lega, Umberto Bossi, è fiducioso sulla possibilità del governo di proseguire la legislatura con i voti dei finiani ma avverte che al primo voto sfavorevole alla maggioranza si dovrà andare a elezioni. E quanto a Gianfranco Fini, «secondo me manterrà la parola».
Il leader leghista ha parlato a margine dell’inaugurazione di una rassegna fieristica nel Varesotto e ha voluto rimarcare come «adesso tutti hanno visto che si può andare anche a elezioni». «E’ vero che il presidente della Repubblica era contrario e li ha salvati tutti - ha aggiunto - però queste cose succedono una volta, non due». Quindi, «se avvenisse che non ci sono i voti fatalmente bisognerebbe andare al voto ed è meglio per tutti. Questa volta se non ci fossero i voti si andrebbe al voto davvero».
Il ministro delle Riforme ha quindi ribadito che «tutti voteranno e manterranno la parola anche quelli che prima che prima avevano dimenticato la parola data».
COTA IL PACIFICATORE - Bossi ha però anche deciso di mandare uno dei suoi più fidati emissari, il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota, da Gianfranco Fini per tentare di ricucire il rapporto tra il presidente della Camera e il premier Berlusconi: «L'ho mandato Cota a sentire come e se si può aiutare ad unire più che a rompere. Mi sembra che ci vada mercoledì». Il ministro delle Riforme ha però escluso che il Carroccio svolga una funzione di mediazione vera e propria. E dall'entourage di Fini, a stretto giro di agenzie di stampa, arriva subito una smentita: pPrima della festa di Mirabello, (che sarà chiusa dall’intervento di Gianfranco Fini nel pomeriggio del 5 settembre) non ci sarà alcun incontro del Presidente della Camera con esponenti della Lega Nord.

CASINI E BERSANI - Il Senatur, poi, si è detto non preoccupato dagli apprezzamenti rivolti dal leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini al collega del Pd, Pier Luigi Bersani definito «un interlocutore affidabile». Per Bossi i due «sono sempre stati alleati, anche adesso», ma è un fatto che non deve allarmare perchè a suo parere, «se si fosse andati a elezioni io e Berlusconi le avremmo vinte tranquilli. Quando si sono accorti, anche Bersani, che i sondaggi ci davano vincenti, allora è andato da Berlusconi a pignucolare ’Silvio, non andare a elezioni’. Sia lui sia Fini hanno avuto paura». Secondo Bossi il segretario del Pd «è il primo a dire una cosa e fare il contrario. Aveva paura di andare a elezioni».

«LA LEGGE ELETTORALE? E' PERFETTA» - Il leader della Lega ha infine sbarrato la strada a qualsiasi ipotesi di cambiamento della attuale legge elettorale. «E’ una legge perfetta, non si può tornare al passato quando gli accordi si facevano dopo il voto. Una legge elettorale c’è già, il Pd ne vuole una che va bene a lui, ma a noi va bene questa».

27 agosto 2010

www.operaicontro.it

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