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La lega contro i negozi degli immigrati

(29 Agosto 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.operaicontro.it

La Lega contro i negozi degli immigrati Caro Operai Contro, seguo con passione il “nostro” giornale, dico nostro perché così lo vivo e sono anche abbonata a Operai Contro rivista cartacea.
Scrivo per la prima volta per segnalare una dichiarazione del deputato della Lega e sindaco di Cittadella in provincia di Padova, Massimo Bitonci, eccola: “Leggo con grande piacere la presa di posizione dell’Uppi di Padova (l’associazione Piccoli Proprietari di Padova), che per bocca del suo vicepresidente Fabio Caporale, si schiera finalmente dalla parte della legalità e dell’attenzione al nostro territorio e alla nostra gente, dichiarando di non voler più affittare locali per attività commerciali ad immigrati”.

Non ho una particolare simpatia per i bottegai, ma il modo di agire di Bitonci e dell’Uppi è chiaramente razzista, come lo è ovunque la politica della Lega.
Bitonci spiega poi la necessità di queste misure, nel fatto che i negozi degli immigrati hanno problemi col fisco e con i creditori, come se i negozi degli italiani fossero esenti da questi problemi. Invece essendo italiana la stragrande maggioranza dei bottegai, è proprio loro la stragrande responsabilità dell’evasione fiscale e dei vari artifizi e raggiri per eludere norme e regole.
Impedendo agli immigrati l’apertura dei negozi, la Lega toglie concorrenti ai bottegai italiani favorendoli anche, come ho letto proprio su queste pagine, con sgravi fiscali e finanziamenti.
L’ottusità leghista pretende per tornaconto elettorale, che il negozio sotto il campanile sia gestito da un nativo di quel campanile, o meglio di quel collegio elettorale.
Bossi e soci vorrebbero farci credere che la concorrenza dei negozi gestiti da immigrati, sia la causa della chiusura o del declino di molti negozi a gestione italiana. Se anche così fosse, questa è la concorrenza.
La Lega usa questa ottusità per far leva e ottenere i voti degli imbevuti di “padania libera”, ben sapendo che sono la media e grande distribuzione a soffocare la piccola distribuzione.

Come riportava il n° 132 della rivista cartacea Operai Contro, a cui come già detto sono abbonata, tra il 2002 e il 2008, in Italia oltre 30 mila negozi sotto i 50 mq hanno chiuso, mentre quasi 70 mila sopra i 50 mq sono stati aperti. In questo andamento a far la parte del leone nella concorrenza è la media e grande distribuzione i cui protettori sono al governo con la Lega.
Saluto con affetto da una lettrice.

www.operaicontro.it

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