">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

Fiatscismo

Fiatscismo

(24 Novembre 2011) Enzo Apicella

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Capitale e lavoro)

Marchionne fa piu' sacrifici degli operai

(18 Settembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.operaicontro.it

DA NUOVA SOCIETA' Continua il botta e risposta tra gli operai della Fiat e Sergio Marchionne. E questa volta sembra proprio si sia raggiunto il limite. I lavoratori si lamentano? Prima di contestare dovrebbero chiedersi "se sarebbero disposti a fare una vita come la mia".
È quanto ha affermato l'amministratore delegato della casa automobilistica torinese nella conferenza stampa al termine dell'assemblea degli azionisti.
«Voglio rispondere alla domanda che mi hanno fatto fuori», ha detto Marchionne riferendosi al presidio di alcune organizzazioni sindacali davanti al Lingotto, «se sia giusto che io venga pagato 400 volte il salario più basso di questa azienda.
Intanto la relazione è sbagliata, perché bisogna fare il calcolo su un salario medio pagato dalla Fiat in tutte le parti del mondo. A parte questo, io vorrei sapere quante di queste persone sono disposte a fare questa vita qui. Domandi quando è l'ultima volta che sono andato in ferie e poi ne parliamo».
Il problema, ha continuato, è che «si parla sempre di diritti e mai di doveri.
Bisogna volere bene a questo Paese e rimboccarsi le maniche per lavorare. Io stamattina quando sono arrivato alle sei e mezza non mi sono preoccupato se i miei diritti erano stati rispettati, sono andato a lavorare. Non possiamo - ha proseguito - fare discorsi provinciali per gestire un'azienda che ha ambizioni e posizioni globali. Sono due cose completamente diverse. Quindi quando sento questi discorsi, anche da gente che storicamente ho sempre rispettato intellettualmente, mi dà un grandissimo fastidio ma mi dispiace anche. È tutto lì, non è tanto complicato il discorso. Il problema è che bisogna andare fuori dall'Italia. Uno va in giro, si guarda intorno e torna con le idee molte più chiare».

www.operaicontro.it

3180