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Raffaele De Grada 1916 2010

Raffaele De Grada 1916 2010

(4 Ottobre 2010) Enzo Apicella
E' morto all’età di 94 anni Raffaele De Grada, comandante partigiano, medaglia d’oro della Resistenza, critico d'arte.

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Memoria d'un Partigiano: Raffaele De Grada lascia un'enorme eredita' culturale

(4 Ottobre 2010)

Un profilo del critico d'arte morto il 1 ottobre 2010.

Scompare una persona cara a molti, ma ancor di più preziosa per la memoria storica, politica e culturale d'Italia. Raffaele De Grada ha attraversato, con il suo impegno su più fronti, i momenti culminanti della faticosa evoluzione democratica del nostro Paese, dal periodo fascista al dopoguerra e a larga parte del Novecento italiano. Dalla fiera opposizione al fascismo alla lotta armata di Resistenza e Liberazione nazionale, alla dura ricostruzione della vita sociale e culturale italiana, Raffaele De Grada non esitò a spendere tutto se stesso nel reale progetto di costruzione delle fondamenta democratiche del nostro Paese.

Uomo mai parco della propria vita, seppe impiegare tutto ciò che aveva in ciò che credeva, nel progetto di una democrazia compiuta e culturalmente dominata dai valori della Resistenza. Nell'impegno politico come in quello di storico artistico letterario, Raffaelino profuse ogni stilla di energia nel realizzare opere di riferimento ancor oggi nel panorama culturale italiano. Le sue opere storiografiche sono un canale portante della storia dell'arte italiana e formano, ora come allora, ogni studente d'arte non solo all'Accademia di Brera.

La sua proiezione culturale, in una Rai ben diversa da quella d'oggi, ha rappresentato una traccia ineliminabile della missione educativa e pedagogica che il servizio nazionale televisivo ha conferito nel tessuto socio-politico italiano. Raffaelino, come amava esser chiamato, non ha fatto risparmio di quel criterio di eccellenza culturale a cui ha dedicato tutta la sua esistenza, nella certezza che fosse un valore altamente democratico e civile per un Paese di tradizioni eccellenti come l'Italia.

Raffaele De Grada, chiamato "Raffaelino" per distinguerlo dal padre noto pittore del Novecento italiano, è stato Comandante Partigiano, medaglia d’oro della Resistenza, parlamentare del Partito Comunista Italiano, consigliere del Comune di Milano, scrittore, insegnante all’Accademia di Brera e presidente onorario della Sez. ANPI Martiri di Via Tibaldi di Milano.

E’ stato, tra l’altro, uno degli animatori di "Corrente", esemplare movimento artistico d'avanguardia fondato a Milano da Ernesto Treccani - in posizione di fronda rispetto al regime mussoliniano e alla cultura ufficiale in linea con le direttive fasciste.
La sua scomparsa è una grave perdita per la cultura italiana, per ciò che ha rappresentato nel mondo dell’arte e nell’impegno civile, etico, intellettuale e morale; per l’impegno antifascista e per l’attività svolta in tutta la sua vita nelle istituzioni e nella società, contribuendo a rendere l’Italia più giusta, libera e democratica.


Raffaelino De Grada nasce a Zurigo nel 1916. Rientrato in Italia con la famiglia, Raffaelino inizia gli studi a San Gimignano in Toscana, proseguendoli poi a Firenze e a Milano, dove si laurea nel '39, allievo di Antonio Banfi e Matteo Marangoni.
Dal '35 pubblica saggi e scritti d'arte sulle principali riviste del tempo. Arrestato per attività politica contro il regime nel '38 e nel '43 e mobilitato in Sicilia nel 1941, dopo l'8 settembre '43 organizza con Pajetta e Curiel il "Fronte della Gioventù", prima in Lombardia poi in Toscana, dove assume il comando militare della Brigata Partigiana del Fronte per la Liberazione di Firenze.

Commentatore politico e dirigente Rai, è la prima voce di Radio Milano dopo la Liberazione il 27 aprile 1945. Dirige il Giornale Radio del Nord Italia sino al 1949; è nominato Consigliere di Amministrazione della Rai e svolge per anni il ruolo di critico d'arte alla radio. Dal '49 al '51 è a Parigi, segretario italiano del Comitato mondiale dei partigiani della Pace ed è tra i primi firmatari dell'Appello di Stoccolma contro la bomba atomica.

Eletto al consiglio comunale di Milano dal '46 nelle liste del Partito comunista, lascia l'incarico nel '59, allorché viene eletto deputato al Parlamento italiano. Dal '65 all'86 è titolare della cattedra di Storia dell'arte all'Accademia di Brera. Dal '71 al '76 dirige l'Accademia e la Pinacoteca comunale di Ravenna. Dal 1989 al 2000 dirige l'Accademia di Arte e restauro "Aldo Galli" di Como.
De Grada ha collaborato con importanti testate nazionali e ha scritto per le pagine del "Corriere della Sera". Al culmine della sua carriera accademica, ha scritto saggi insostituibili e fondamentali nella storia dell'arte moderna, tra cui Boccioni, l'Ottocento Italiano, Boldini e i Macchiaioli. Le sue opere sono un riferimento granitico per la ricerca accademica e la divulgazione letteraria contemporanea.


Noi di Globalist e di OfficineDemocratiche lo ricordiamo con l’intensità ed il rispetto che ha sempre legato tutti noi alla sua figura, che rimarrà esempio e punto di riferimento nelle nostre coscienze e nel nostro impegno.

CIAO, RAFFAELINO, GRAZIE PER TUTTO QUANTO CI HAI INSEGNATO. SARAI CON NOI, PER SEMPRE!

Adriano Romano

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