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Il fumo uccide

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(18 Agosto 2012) Enzo Apicella

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(Il saccheggio del territorio)

Verona: fermiamo quel treno

(23 Ottobre 2003)

Dalla TAV (Treni Alta Velocità) alla TIBRE (Autostrada Tirreno-Brennero) al ponte sullo stretto di Messina è in atto un processo di devastazione del territorio e delle sue risorse, prima tra tutte l'acqua, che sprezzante delle reali necessità delle persone si preoccupa solo di assicurare profitti al grande capitale. Un meccanismo finanziario mafioso e centralista gestito da aziende private, ma finanziato e garantito da denaro pubblico, che deruba le popolazioni locali del diritto di decidere della propria terra e della propria vita. Questo modello asservito al mercato globale mira a far circolare sempre più velocemente profitti, merci e quella forza lavoro che il neoliberismo vuole precaria e in perenne mobilità. Tutto il resto, le risorse ambientali, i trasporti pubblici, l'istruzione, la casa, la salute, il lavoro viene ridotto in uno spazio privo di diritti e di futuro.

Il 24 ottobre a Verona si svolgerà il vertice intergovernativo dei Ministri europei dei trasporti. Noi ci saremo per difendere i nostri ambienti di vita contro la devastazione ecologica e sociale messa in atto dalle loro grandi opere e per difendere il paese dalla mafiosa politica dei grandi cantieri inutili, della speculazione edilizia e dei condoni. Contestare il vertice è anche e soprattutto per noi rivendicare il significato del diritto al movimento delle persone, è per noi il “mezzo di trasporto” verso una piattaforma di difesa di tutti i diritti di cittadinanza vecchi e nuovi in una giornata speciale.

Il 24 ottobre è anche la giornata dello sciopero generale indetto da CGIL CISL UIL contro la riforma del sistema pensionistico. In un quadro di impoverimento generalizzato, l'attacco al lavoro si configura in una precisa politica che mira alla precarizzazione delle nostre vite a favore del profitto globale. In tale contesto però non ci interessa l’opportunismo di CISL e UIL firmatari del patto per l’Italia e la mobilitazione di mera difesa dello status quo portata avanti dai sindacati confederali, che riguarda solamente i lavoratori tradizionalmente garantiti e ignora la rivendicazione dei diritti delle nuove figure che hanno preso la scena della produzione post-fordista, quel precariato sociale - dai lavoratori interinali, a chiamata, a tempo, a contratto, dalle nuove forme di schiavitù (migranti in primis) al non lavoro - che non si sente rappresentato dal sindacalismo tradizionale e le cui istanze vanno intercettate dal "movimento". Occorre perciò ampliare la piattaforma delle nostre rivendicazioni, generalizzare i contenuti dello sciopero dalle pensioni al reddito di cittadinanza, dai trasporti pubblici alla salute e all’istruzione, alla libera circolazione dei migranti. Occorre generalizzare non tanto o non solo questo sciopero ma le forme di lotta a questo sistema, dallo sciopero ai boicottaggi, dalla controinformazione all’azione sociale diretta.

Invitiamo quindi tutte le realtà di movimento a partecipare alla manifestazione indetta dal Coordinamento dei Comitati contro le grandi opere, per dire NO alla devastazione dei territori e delle risorse, ma anche per rilanciare la lotta per la generalizzazione dei diritti.

CONCENTRAMENTO ALLE ORE 10.30 NEL PIAZZALE DELLA STAZIONE FFSS DI VERONA - PORTA NUOVA.

centro sociale occupato autogestito LA CHIMICA – Verona

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