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(25 Dicembre 2010) Enzo Apicella
Marchionne l'amerikano ricatta anche a Mirafiori e ottiene la firma di Cisl e Uil

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10.000 IN PIAZZA A TORINO -comunicato, foto, notizie, video-

(9 Ottobre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in confederazione.usb.it

Torino – sabato, 09 ottobre 2010 Una bella, partecipata e combattiva manifestazione.

10.000 lavoratori dietro un enorme striscione con scritto 'NO al modello Fiat, no al patto sociale, no ai sindacati complici' hanno attraversato i quartieri operai di Torino dalla porta 5 Mirafiori fino al Lingotto.

Una manifestazione orgogliosa e consapevole della posta in gioco. Non solo la difesa dei posti di lavoro e delle tutele nelle aziende del gruppo Fiat, i cui striscioni aprivano il corteo, ma la volonta' di impedire che l'aggressione in corso al mondo del lavoro arrivi a compimento.

"Schiavi mai" era la scritta che una dozzina di operai torinesi in catene portavano orgogliosamente subito dopo lo striscione di apertura, salutati da applausi lungo tutto Corso Traiano e poi dalle finestre delle case operaie di via Nizza. E poi la Sevel, Cassino, Mirafiori e i compagni della Confederazione Cobas della Fiat e ancora i vigili del fuoco e i migranti, i giovani dei Blocchi precari metropolitani e gli occupanti delle case, i dipendenti pubblici e i precari a rispondere unitariamente all'attacco in corso.

Nonostante l'assordante silenzio mediatico che ha accompagnato la preparazione di questa straordinaria manifestazione, studenti, popolo viola e numerosi rappresentanti di forze politiche della sinistra hanno portato il proprio contributo, segno che la scelta di portare a Torino una manifestazione nazionale del mondo del lavoro ha trovato consensi anche nella galassia politica.

Un segnale chiaro e' arrivato oggi dal Lingotto, tra i fumogeni ed il lancio di uova: nessuna divisione del mondo del lavoro deve passare e non si puo' e non si deve affidare ad una categoria, pur forte ed attrezzata, la difesa degli interessi di tutti perche' tutti, in tutte le categorie, hanno bisogno del sindacato combattivo e conflittuale.

La confederalita', la generalizzazione delle lotte, la volonta' e la capacita' di "connettere le lotte" perche' nessuno resti solo davanti alla ferocia del capitale e dei padroni sono gli ingredienti giusti per essere davvero il sindacato che serve ai lavoratori; oggi ne e' stato costruito un altro pezzo.

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Video. Intervento di P.Leonardi

10 ottobre 2010 - La Stampa

La rabbia Usb. Lanci di uova contro la Fiat
di JACOPO D’ORSI

Torino - Colorati, trasversali, decisi e soprattutto arrabbiati. Esasperati, dalla crisi e dal lavoro che non c’è o rischia di non esserci più. Erano in tanti, a occhio e croce 4-5 mila persone (secondo gli organizzatori diecimila, la questura ne ha contati 1500), i lavoratori che ieri mattina hanno partecipato al corteo nazionale dell’Unione sindacati di base (Usb). Arrivati da tutta Italia. Nel mirino, «il modello Marchionne, il patto sociale e i sindacati complici», come recitava il maxistriscione in testa. «Schiavi mai». Un fiume di gente partito dall’ingresso principale di Mirafiori, in corso Agnelli, e arrivato all’ora di pranzo davanti al Lingotto. Dove dalle parole qualcuno - il copyright della pensata appartiene a una decina di autonomi - è passato ai fatti: lanci di fumogeni, uova e pomodori contro gli uffici della Fiat. Insulti vergati con lo spray sui muri lungo il percorso. Ma nessun incidente.
«Non è solo questione di Fiat - raccontava Pierpaolo Leonardi, uno dei coordinatori nazionali Usb - ma della proposta di un nuovo modello di lavoro che cancella i diritti. I lavoratori sono vittime di un attacco generale e c’è bisogno di una risposta generale: per questo siamo qui e uniamo tutte le categorie, non solo i metalmeccanici». Sfilano i vigili del fuoco («Siamo sotto organico di 15 mila unità ed è a rischio la sicurezza di tutti», racconta Valerio Fioravanti, da Verona), gli autoferrotranvieri di Roma, la sanità lombarda, gli operai della Cebi di Cascine Vica, «senza un euro da sei mesi - si sfogano Francesco Calì, Giancarlo Morello e Tiziana Toso - mentre l’azienda ha già portato i macchinari all’estero, in Lussemburgo, Romania, Polonia». Ci sono anche Cobas di Mirafiori, Comunisti italiani, Sinistra critica (con lo striscione «Lega ladrona») e una rappresentanza del Popolo Viola.
Le storie di questi lavoratori si fondono con quelle degli altri, ad esempio degli immigrati: «In Italia non ci sono più diritti», dice Aboubakar Soumahoro, ivoriano, responsabile nazionale del settore per l’Usb. E si intrecciano con quella di Franco Floridia, che ieri mattina ha ricevuto la lettera di licenziamento da parte del Cidiu, consorzio per raccolta e smaltimento rifiuti di Collegno. «Mi hanno cacciato perché sono un delegato e ho osato parlare dei problemi dell’azienda», racconta lui. «Sono stato incastrato». La versione dei vertici è diversa. Di mezzo ci sarebbe il furto di una trentina di contenitori, «certificato da un verbale dei carabinieri», spiega il dg Marco Lo Bue. Che aggiunge: «Le ragioni del licenziamento sono serie, a casa di Floridia è stato rinvenuto materiale di proprietà del consorzio in quantità tale da far perdere il rapporto di fiducia nei suoi confronti». Seguirà una causa. E il sindacato annuncia battaglia.

10 ottobre 2010 - QN Quotidiano Nazionale

FIAT GLI OPERAI ANTI-ACCORDO: «NO AL MODELLO MARCHIONNE»
A Mirafiori gli insulti dei Cobas


TORINO - HANNO gridato il loro «no al modello Fiat, al patto sociale, ai sindacati complici». In diecimila, secondo gli organizzatori. In millecinquecento per le forze dell'ordine. Sono i lavoratori che, ieri, a Torino, hanno partecipato alla manifestazione organizzata dai sindacati di base. Davanti a Mirafiori bandiere rosse e manifesti raffiguranti i grandi nemici della Fiom: Marchionne, Bonanni, Berlusconi. «Pericolosi», è la scritta sotto la loro gigantografia. Dieci operai del Lingotto hanno sfilato incatenati con al collo una lettera ciascuno, in modo da comporre la frase Schiavi mai'. «Schiavi», hanno gridato i sindacalisti di base, come secondo loro sono Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, «colpevoli» per aver avallato l'accordo di Pomigliano. Il corteo torinese si è chiuso davanti alla palazzina Fiat al Lingotto con il lancio di qualche uovo e pomodoro.

9 ottobre 2010 - Ansa

FIAT: CORTEO SINDACATI BASE A TORINO, NO A MODELLO MARCHIONNE

(ANSA) - TORINO, 9 OTT - «Un grande no al modello Fiat, no al patto sociale, no ai sindacati complici»: si apre con questo striscione il corteo, partito qualche minuto fa dalla porta 5 di Mirafiori. Alla manifestazione, indetta dall'Unione dei sindacati di base (Usb), partecipano circa 10.000 lavoratori secondo gli organizzatori, «decisamente meno» per le forze dell'ordine, Tra i cartelli una gigantografia di Marchionne, Bonanni e Berlusconi con la scritta 'Pericolosì, mentre dieci lavoratori sfilano accanto, incatenati, con al collo una lettera ciascuno per comporre la frase 'Schiavi maì. Sulla locandina della manifestazione c'è una vecchia Fiat 500 che sbatte contro un cartello stradale con la scritta Usb. Oltre ai metalmeccanici partecipano al corteo, che si concluderà davanti alla Palazzina Fiat al Lingotto, precari della scuola, lavoratori del pubblico impiego e pensionati. Sono presenti i Cobas di Mirafiori. i Comunisti Italiani, la Sinistra critica con lo striscione 'Lega ladronà, una rappresentanza del Popolo Viola. Molte le bandiere dei sindacati di base.

FIAT: SCIOLTO CORTEO TORINO;UOVA CONTRO PALAZZINA LINGOTTO

(ANSA) - TORINO, 9 OTT - È finita con il lancio di qualche uovo e pomodoro contro la palazzina Fiat del Lingotto e le vetrate del centro congressi, la manifestazione organizzata a Torino dai sindacati di base. L'iniziativa è stata di una decina di autonomi. Secondo le forze dell'ordine al corteo hanno partecipato circa 1.500 persone. Non ci sono stati incidenti.

9 ottobre 2010 - Asca

TORINO: UOVA CONTRO LINGOTTO A MANIFESTAZIONE SINDACATI DI BASE

(ASCA) - Torino, 9 ott - Uova contro la palazzina direzionale Fiat al Lingotto, al termine della manifestazione nazionale indetta dall'Usb, l'unione dei sindacati di base, a Torino, per i diritti dei lavoratori. L'iniziativa ha visto la partecipazione di alcune migliaia di persone. Tra i cartelli anche una gigantografia di Marchionne, Bonanni e Berlusconi con la scritta ''pericolosi''. Al termine della manifestazione una decina di autonomi ha cominciato a lanciare uova e qualche pomodoro contro la Fiat e l'adiacente centro congressi. Non si sono verificati ulteriori incidenti.

9 ottobre 2010 - La Stampa web (ore 14 circa)

Mirafiori, i sindacati di base in corteo
"No al modello Marchionne"
Alla manifestazione circa 10.000 lavoratori


Torino - «Un grande no al modello Fiat, no al patto sociale, no ai sindacati complici»: si apre con questo striscione il corteo, partito qualche minuto fa dalla porta 5 di Mirafiori. Alla manifestazione, indetta dall’Unione dei sindacati di base (Usb), partecipano circa 10.000 lavoratori secondo gli organizzatori, «decisamente meno» per le forze dell’ordine. Tra i cartelli una gigantografia di Marchionne, Bonanni e Berlusconi con la scritta Pericolosi, mentre dieci lavoratori sfilano accanto, incatenati, con al collo una lettera ciascuno per comporre la frase Schiavi mai. Sulla locandina della manifestazione c’è una vecchia Fiat 500 che sbatte contro un cartello stradale con la scritta Usb. Oltre ai metalmeccanici anche precari della scuola, lavoratori del pubblico impiego e pensionati partecipano al corteo, che si concluderà davanti alla Palazzina Fiat al Lingotto. Sono presenti inoltre esponenti dei Cobas di Mirafiori, dei Comunisti Italiani,di Sinistra critica con lo striscione Lega ladrona, e una rappresentanza del Popolo Viola. Molte le bandiere dei sindacati di base.

9 ottobre 2010 - La Stampa web (ore 17 circa)

Mirafiori, i sindacati di base in corteo "No al modello Marchionne"
Proteste e lanci di uova contro la palazzina Fiat al Lingotto


Torino - «Un grande no al modello Fiat, no al patto sociale, no ai sindacati complici»: si è aperto con questo striscione il corteo partito dalla porta 5 di Mirafiori. Alla manifestazione, indetta dall’Unione dei sindacati di base (Usb), hanno partecipato circa 1500 lavoratori. Tra i cartelli una gigantografia di Marchionne, Bonanni e Berlusconi con la scritta Pericolosi, mentre dieci lavoratori hanno sfilato, incatenati, con al collo una lettera ciascuno per comporre la frase Schiavi mai. Sulla locandina della manifestazione c’è una vecchia Fiat 500 che sbatte contro un cartello stradale con la scritta Usb. Oltre ai metalmeccanici anche precari della scuola, lavoratori del pubblico impiego e pensionati hanno partecipato al corteo. Presenti anche esponenti dei Cobas di Mirafiori, dei Comunisti Italiani,di Sinistra critica con lo striscione Lega ladrona, e una rappresentanza del Popolo Viola. Molte le bandiere dei sindacati di base. La manifestazione si è conclusa con il lancio di qualche uovo contro la palazzina Fiat del Lingotto e le vetrate del centro congressi.

9 ottobre 2010 - Il Manifesto

FIAT-TORINO
Oggi presidio nazionale Usb: no al «modello Pomigliano»


Totino - Concentramento alle 10,30, stamane, alla porta 5 della Fiat, in Corso Agnelli; poi corteo fino agli uffici del Lingotto. Protagonista l'Unione sindacale di base, con parole d'ordine come «Blocchiamo il modello Fiat ed il nuovo patto sociale», «Sì al conflitto, via i sindacati complici». Numerosi pullman sono partiti in direzione del capoluogo piemontese, portando delegazioni di tutti i settori del mondo del lavoro: dai metalmeccanici ai precari della scuola; dai lavoratori pubblici a quelli del commercio, cassaintegrati, licenziati, esternalizzati, migranti. «La nostra è mobilitazione di tutti, generale e confederale, perché l'attacco è contro tutti: è generale e va respinto sul piano confederale», spiega Pierpaolo Leonardi, dell'Esecutivo nazionale Usb. «Lavoratori e padroni non hanno interessi comuni, e quindi il conflitto continua ad essere lo strumento democratico di regolazione degli interessi diversi»; in realtà «il problema dei padroni è il "conflitto organizzato", cioè la funzione sindacale stessa».

8 ottobre 2010 - Liberazione

Leonardi: «Vogliono impedire ogni forma di conflitto»
Torino, Usb sabato sotto le finestre di Marchionne
di Maurizio Pagliassotti

Torino - Cresce la tensione intorno alla manifestazione di sabato prossimo a Torino organizzata dall'Unione dei Sindacati di base contro la Fiat voluta da Marchionne. I soliti "altoparlanti" locali soffiano sul fuoco nella speranza che ci sia casino per poi avere una clava da utilizzare il sabato successivo contro la Fiom. L'idea del corteo dalla "Porta 5" di Mirafiori nasce originariamente dall'Unione dei Sindacati di Base. Pierpaolo Leonardi rivendica senza problemi la manifestazione: «Il tentativo di riscrivere le regole delle relazioni industriali, sindacali e sociali a tutto beneficio delle imprese e la manifesta volontà di impedire ogni forma organizzata del conflitto sono veri e propri atti squadristici, tesi ad eliminare ogni pur minima opposizione allo sfruttamento. Per questo il 9 ottobre la USB andrà sotto casa di Marchionne, capofila degli aggressori, che si fanno forti del sostegno di governo e sindacati complici». Manifestazione ovviamente aperta a chi è interessato all'argomento. Il primo a rispondere è stato il popolo Viola di Torino. Simonetta Zandiri spiega così l'adesione del nodo torinese: «Resistenza Viola Piemonte, da tempo ha preso le distanze dal paginone (internet, ndr), troppo "svenduto ai partiti" e quindi poco "libero". Noi non ci siamo mai fermati e abbiamo lavorato per "connettere le lotte", facendo rete con i movimenti studenteschi, i Notav, il Comitato Acqua Pubblica e iniziando a contattare i sindacati perché da Torino è partito l'attacco sistematico ai diritti dei lavoratori, eppure non c'è mai stata una vera contestazione, se non qualche timido tentativo da parte di USB, appunto, organizzatori della manifestazione del 9 ottobre». Della partita anche la Federazione della Sinistra, unico partito che al momento ha ufficializzato la sua presenza al corteo di sabato prossimo. Armando Petrini, segretario Regionale del Prc argomenta così la scelta: «La FdS scende in piazza contro il modello Marchionne, la fotocopia del modello Berlusconi che poi è quello di Confindustria. Umiliare i lavoratori, comprimere i diritti fondamentali ed i salariper proseguire con le fallimentari politiche neololiberiste è molto grave. Perché queste politiche sono la causa non solo della crescita esponenziale delle diseguaglianze ma anche della gravissima crisi economica in atto». Presenti gli autonomi del centro sociale Askatasuna. Presente anche il movimento Notav che poi nel pomeriggio manifesterà nuovamente in val Susa. Assente per ovvie ragioni la Fiom: la croce è già alzata da tempo e basterebbe un nulla per inchiodarci il sindacato metalmeccanico della Cgil.

8 ottobre 2010 - Ultime Notizie

In difesa del contratto nazionale dei metalmeccanici

Torino - «Blocchiamo il modello Fiat e il nuovo patto sociale, sì al conflitto, via i sindacati complici». È questo lo slogan con cui l’Usb, la confederazione dei sindacati di base, scenderà in piazza per la manifestazione nazionale indetta domani a Torino. In città è previsto l’arrivo di venti pullman e due treni speciali da tutta Italia. La manifestazione partirà dalla porta 5 dello stabilimento Fiat di Mirafiori, luogo simbolo di molte battaglie sindacali, e raggiungerà la palazzina Fiat del Lingotto, in via Nizza. Vi prenderanno parte tutte le categorie dei sindacati di base, dai metalmeccanici alla scuola, dai dipendenti pubblici ai lavoratori del commercio. «La nostra – ha spiegato Luigi Casali, coordinatore Usb del Piemonte – non è una manifestazione alternativa a quella indetta dalla Fiom il 16 ottobre. Pensiamo piuttosto che la Fiom, da sola, non possa caricarsi sulle spalle il peso della difesa del contratto nazionale dei metalmeccanici».

8 ottobre 2010 - La Stampa

DOMANI IL CORTEO
I sindacati in piazza contro il "modello Fiat"


Torino - Arriveranno da tutta Italia - con 20 pullman e 2 treni speciali da tutta Italia - domani per la manifestazione nazionale della confederazione dei sindacati di base, Usb, indetta con lo slogan «Blocchiamo il modello Fiat e il nuovo patto sociale, sì al conflitto, via i sindacati complici». Il corteo partirà, alle 10, dalla porta 5 di Mirafiori per concludersi alla palazzina Fiat del Lingotto.
Parleranno metalmeccanici, precari della scuola, «lavoratori pubblici sotto blocco dei contratti, lavoratori del commercio, cassaintegrati, licenziati, esternalizzati, migranti». Dice Pierpaolo Leonardi, dell’esecutivo nazionale Usb: «La nostra è mobilitazione di tutti, generale e confederale, perché l’attacco è contro tutti. Non accettiamo l’idea che sia scomparso il conflitto; non è ipotizzabile che lavoratori e padroni abbiano interessi comuni».
E Luigi Casali, coordinatore Usb del Piemonte aggiunge: «C’è un attacco a tutti i diritti conquistati nel Novecento. La nostra non è una manifestazione alternativa a quella indetta dalla Fiom il 16 ottobre. Pensiamo piuttosto che la Fiom, da sola, non possa caricarsi sulle spalle il peso della difesa del contratto nazionale dei metalmeccanici».

8 ottobre 2010 - Leggo

Torino. «Blocchiamo il modello Fiat e il nuovo patto sociale...

Torino - «Blocchiamo il modello Fiat e il nuovo patto sociale, sì al conflitto, via i sindacati complici». È questo lo slogan con cui l’Usb, la confederazione dei sindacati di base, scenderà in piazza per la manifestazione nazionale indetta domani a Torino.
In città è previsto l’arrivo di venti pullman e due treni speciali da tutta Italia. La manifestazione partirà dalla porta 5 dello stabilimento Fiat di Mirafiori, luogo simbolo di molte battaglie sindacali, e raggiungerà la palazzina Fiat del Lingotto, in via Nizza. Vi prenderanno parte tutte le categorie dei sindacati di base, dai metalmeccanici alla scuola, dai dipendenti pubblici ai lavoratori del commercio. «La nostra - ha spiegato Luigi Casali, coordinatore Usb del Piemonte - non è una manifestazione alternativa a quella indetta dalla Fiom il 16 ottobre. Pensiamo piuttosto che la Fiom, da sola, non possa caricarsi sulle spalle il peso della difesa del contratto nazionale dei metalmeccanici».

7 ottobre 2010 - Italian Network

LAVORO - SINDACATI ITALIANI NEL MONDO - CGIL-UIL-CISAL-RdB PROTESTANO PER L'ESTERNALIZZAZIONE ATTIVITA' DELL'INPS:"PROBLEMI DI QUALITA' DEI SERVIZI"

Da questa mattina i coordinatori nazionali di CGIL-UIL-CISAL-RdB dell'INPS presidiano gli uffici del direttore generale dell'ente previdenziale, mentre contemporaneamente una delegazione di lavoratori e delegati sindacali protesta al piano della presidenza. "Abbiamo chiesto la sospensione degli atti dell'amministrazione emanati il 1° ottobre 2010" affermano i responsabili nazionali di CGIL-UIL-CISAL-RdB, O. Ciarrocchi, Fp-Cgil Inps; A. Petricca, Uil-Pa Inps; A. Giambelli, Fialp-Cisal Inps; L. Romagnoli, Rdb/Usb. " Nelle stesse ore- sostengono le sigle sindacali - in cui i lavoratori protestavano contro una riorganizzazione dell'INPS che favorisce, di fatto, le esternalizzazioni delle attività e sta comportando problemi di tenuta della qualità dei servizi, l'amministrazione inviava a tutto il territorio nazionale, senza confronto sindacale, disposizioni per l'ampliamento della sperimentazione del nuovo assetto organizzativo". "Una nuova provocazione ed un ulteriore attacco alle relazioni sindacali - proseguono gli esponenti sindacali. " Non ce ne andremo dagli uffici del direttore generale finchè non saranno sospesi gli effetti degli atti emanati il 1° ottobre". "Se l'amministrazione vuole governare l'ente senza il consenso della maggior parte dei lavoratori e delle loro rappresentanze sindacali si accomodi" concludono i sindacalisti di CGIL-UIL-CISAL-RdB "vuol dire che risponderemo con adeguate iniziative, come le assemblee regionali del 1° ottobre, che hanno bloccato la maggior parte delle sedi dell'INPS, in contemporanea con l'assemblea nazionale a Roma, davanti gli uffici della direzione generale dell'ente previdenziale, alla quale hanno partecipato oltre 1.500 lavoratori, per difendere la funzione dell'ente e chiedere la piena applicazione del contratto integrativo 2009".

6 ottobre 2010 - Spoleto City

L’UNIONE SINDACALE DI BASE (USB): BLOCCHIAMO IL MODELLO FIAT MANIFESTAZIONE Il 9 OTTOBRE A TORINO
di Ettore Magrini

Spoleto - La vicenda Pomigliano è ormai nota. E’ comunque importante ricordare alcune tappe fondamentali.Sfruttando il clima di divisione e debolezza del mondo del lavoro, la Fiat, dopo aver incassato aiuti sotto ogni forma da parte dello Stato e con la solita arma del ricatto occupazionale, ha sferrato un attacco ai diritti costituzionali e più elementari dei lavoratori. Iniziando da Pomigliano, dove più forte è il bisogno di occupazione, l’ A. D. Marchionne, minacciando di delocalizzare la fabbrica in paesi come la Serbia, vorrebbe importare le "tutele" del terzo mondo: meno pause, niente scioperi, malattia non pagata e un totale asservimento dei lavoratori alle esigenze dell’Impresa (la quale non è tenuta a rispettare alcun Contratto Nazionale).E il modello Marchionne sta già facendo scuola, con la minaccia dei licenziamenti e delle delocalizzazioni altre grandi imprese stanno proponendo contratti aziendali in deroga al contratto nazionale; è il caso della Electrolux, della Indesit, della Sirti e della Omsa. L’accordo di Pomigliano, firmato da CISL, UIL, FISMIC, UGL e caldeggiato dalla CGIL, ha avuto, contrariamente alla sproporzione delle "forze in campo", una forte opposizione al referendum tra i lavoratori, dove il 36% ha detto NO al ricatto. Il solo sindacalismo di base ha preso una posizione netta contro l’accordo, anche la FIOM alla fine ha scelto al referendum di non dare indicazione di voto. L’aggressione ai diritti dei lavoratori portata da Fiat e da Federmeccanica ha fatto da apripista, ma fa parte di un disegno ben preciso che ha l’obiettivo della completa subordinazione del Lavoro al Capitale e dove il governo Berlusconi da una parte appoggia Confindustria, dall’altra sta smantellando le funzioni pubbliche dello Stato (basta guardare cosa sta accadendo nella scuola). Perciò il modello Fiat non riguarda solo la categoria dei Metalmeccanici, è una questione generale che riguarda tutti. L’USB lancia un appello a tutto il mondo del lavoro, perché si unisca in una mobilitazione generale e partecipi alla manifestazione del 9 ottobre davanti ai cancelli di Mirafiori ( per informazioni tel. 3336121225 – 3402544131).

confederazione.usb.it

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