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Italia: riconosciuto lo status di rifugiato politico ad Avni Er

(7 Novembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

Italia: riconosciuto lo status di rifugiato politico ad Avni Er

foto: www.radiocittaperta.it

Fonte: Asp

Finalmente la notizia che aspettavamo da molti mesi. Il giudice del Tribunale civile di Bari Achille Bianchi ha sentenziato il diritto di Avni Er allo status di rifugiato politico, contrariamente al parere espresso, con motivazioni scandalose, il 31.03.2010 dalla Commissione territoriale competente per il riconoscimento della protezione internazionale.

Ricordiamo che in sostegno di Avni Er era partita una vasta mobilitazione che aveva riunito attorno all’obiettivo di fermare l’espulsione in Turchia, un fronte molto ampio e variegato di forze, costituito da organizzazioni di fama internazionale per la tutela dei diritti umani come Amnesty International e Statewacht, all’ASGI, all’ARCI, ai partiti come SEL, PRC, IDV, a tante associazioni minori, a organismi comunisti, collettivi studenteschi, antirazzisti e antifascisti, radio ecc. che nel corso del tempo hanno dato voce e fatto vivere la drammatica vicenda di Avni e di quanti come lui lavorano per ridare dignità e diritti al popolo turco e alle minoranze perseguitate e oppresse dal regime fascista di Ankara. Il risultato oggi ottenuto rappresenta una vittoria, una grande vittoria per tutti coloro che credendo nella forza della solidarietà, superando i propri settarismi e differenze, sono scesi in campo per opporsi più generalmente alla pericolosa deriva reazionaria e liberticida impressa alla nostra società dal Governo Berlusconi. E’ un piccolo esempio della grande forza racchiusa nella volontà di combattere uniti per riappropriarci del nostro futuro, un futuro che garantisca finalmente a tutte le masse popolari, italiane e non, il diritto a vivere una vita dignitosa e sana.

Vi invitiamo a visitare un’ultima volta il sito www.avni-zeynep.net per comprendere attraverso i suoi contenuti quanto grande, importante e bella sia stata questa campagna iniziata anni addietro e quanto significativo sia stato l’apporto di tutti coloro che, con forze e contenuti diversi, nel corso del tempo hanno contribuito a questo epilogo.

Resta in Italia come rifugiato il turco condannato per terrorismo

Repubblica — 06 novembre 2010 pagina 1 sezione: BARI

Qualora tornasse in Turchia, verrebbe arrestato. E il regime carcerario in quel paese, ai detenuti politici, non garantisce il rispetto dei «diritti umani primari». Sulla base di queste motivazioni, il giudice del Tribunale Civile di Bari Achille Bianchi ha annullato la decisione della commissione che non aveva concesso il permesso di soggiorno per motivi umanitari a Avni Er, il giornalista turco di 39 anni condannato in Italia a sette anni con l'accusa di aver partecipato ad un'associazione terroristica. Per lui si erano mobilitati associazioni umanitarie. Esponenti politici, medici e docenti universitari avevano firmato un appello contro la possibilità di una sua espulsione. «Avni Er - avevano scritto - è colpevole solo di aver svolto nel corso degli anni una puntuale denuncia delle violazioni dei diritti umani e della libertà d' informazione in Turchia». Il giornalista, per la quale la Turchia ha chiesto l' estradizione, dopo la condanna da parte del Tribunale di Perugia, è stato accompagnato al Cie di Bari.

La Commissione territoriale per il riconoscimento dello status di rifugiato politico ha respinto la richiesta di Avni Er, rassicurando sulla salvaguardia dei diritti in quel paese. Di parere contrario per il giudice del Tribunale Civile Bianchi che, citando il rapporto di due organizzazioni internazionali, ha ordinato al questore di concedere al giornalista turco il permesso di soggiorno per motivi umanitari. - (g.d.m.)

Radio Città Aperta - Roma

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