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(Di lavoro si muore)

Genova: crollo nel cantiere

(11 Novembre 2003)

"Fine lavori: Novembre 2003". E' la data che si trova sul cartello che indica cosa si sta facendo nel cantiere, i suoi responsabili e il termine stabilito dei lavori.

"Una scadenza indicativa - dice un operaio stringendosi le spalle - la data di consegna vera doveva essere a febbraio".
Già, perché a marzo, il 18, il presidente Ciampi sarebbe venuto a inaugurare il nuovo Museo del Mare e della Navigazione, una delle opere previste nel programma di "Genova 2004 capitale della cultura europea".
Tempi stretti, troppo. E forse è proprio nella fretta di concludere presto i lavori che si possono trovare le cause di quanto accaduto ieri mattina, nel cantiere Darsena a Genova.

Alle 8.00, dopo un venerdì notte di pioggia, un paio di squadre dell'azienda aostana Impreval salgono sull'edificio che ospiterà il museo: una delle vecchie costruzioni in ristrutturazione che si affacciano sulla Darsena e che - una volta ultimate - termineranno l'opera di recupero del porto antico genovese.
In un'altra parte dell'edificio, ai piani bassi, lavorano altre squadre occupate a sistemare la parte già consegnata del nuovo Museo del Mare.

"C'è stato come un rumore di terremoto", dice Kaci Zaim, al lavoro sulle impalcature.
Di fatto c'è che la soletta su cui stavano lavorando gli edili della Impreval crolla insieme alle impalcature: sotto i detriti restano in cinque, altri quattro riescono a scappare prima di essere travolti.
Subito i vigili del fuoco riescono a estrarre tre uomini dalle macerie; in tarda mattinata anche il quarto viene tirato fuori dall'ammasso di metallo e cemento.

Alcuni degli operai coinvolti nel crollo hanno dichiarato di essere impiegati in nero. Dei quattro salvati il più grave, ma non in pericolo di vita, è Nicolò Flagiello, 32 anni, originario di Bagheria (Palermo). Gli altri feriti sono Skender Ndoy, 42 anni, albanese, ricoverato con prognosi di 30 giorni; Giovanni Calvo, 51 anni, di Pozzallo (Ragusa), e un giovane albanese, che non ha fornito le sue generalità, entrambi già dimessi dopo essere stati medicati. Il quinto lo hanno estratto poco dopo le due dell'altra notte. Albert Kolgjegja era rimasto schiacciato da due solette di cemento armato e probabilmente era morto sul colpo. Lo dirà con certezza l'autopsia.

Per il presidente della Regione Sandro Biasotti, "Un incidente inspiegabile, molto strano. Qui dovremo rivedere tutto. Ci saranno dei ritardi, ma questo non è importante, l'importante è che non si verifichino più queste tragedie".

Il cantiere è appalto del consorzio formato da Carena e Cemenedil, che a sua volta ha subappaltato alcuni lavori ad altre aziende, tra cui la Impreval di Aosta.Secondo una prima ricostruzione, il il crollo non è stato provocato da cause esterne, ma non spiega come sia stato possibile che una struttura nuova sia venuta giù come un castello di carte. Di collasso strutturale parla anche Venanzio Maurici, segretario provinciale di Fillea-Cgil che però aggiunge: "Secondo quanto hanno riferito i compagni feriti, gli operai stavano smontando i puntelli dell'impalcatura, disarmando l'ultima soletta.

Un'operazione che si fa quando si ha la sicurezza che tutta la struttura sia consolidata. Ma se c'è fretta, se hanno accelerato il procedimento allora...".

In Liguria gli incidenti sul lavoro nel 2003 sono stati 16.667 con un aumento dell'1.3% (dati Inail). Gli edili di Cgil, Cisl e Uil, hanno annunciato che, dopo l'incidente di Genova, osserveranno otto ore di sciopero nei cantieri del Porto antico.

(9 novembre 2003)

Centro di documentazione e lotta

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