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Geas. Precettati i lavoratori. In tre minacciano di buttarsi dal tetto della Stazione

(10 Dicembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.dirittidistorti.it

Va avanti da mesi la protesta dei lavoratori Geas, ma questa mattina la Digos ha consegnato ai lavoratori dell’impresa di pulizie treni la precettazione da parte del Prefetto di Cagliari per i giorni dal 10 al 13 dicembre...

Tuttavia tre operai continuano la loro protesta, occupando il tetto della stazione di Sassari e minacciando di buttarsi giù. Sotto l'edificio sono giunte due squadre dei Vigili del fuoco. I lavoratori chiedono, ancora, il pagamento degli stipendi arretrati e la garanzia occupazionale per il futuro. I tre operai sono asserragliati da due giorni sul tetto della stazione e ieri hanno ricevuto anche la visita del sindaco di Sassari, Gianfranco Ganau, che ha portato loro la solidarietà della città ed ha parlato a lungo con gli operai esasperati a causa di un'estenuante vertenza con i vertici di Trenitalia. Oggi, nonostante parte dei lavoratori della Geas, che effettuano le pulizie sui treni, siano tornati al lavoro - a seguito al decreto di precettazione - è ancora lenta e graduale la ripresa della circolazione. I treni sono ancora fermi nei depositi, le carrozze non vengono ancora pulite e le officine sono ancora chiuse. La Salpas Orsa denuncia anche le condizioni in cu si lavora in queste ore. «I lavoratori sono rientrati a lavoro - ha detto Davide Fenu, segretario regionale della Salpas Orsa - ma non ci sono le condizioni per poter svolgere le mansioni in sicurezza: mancano gli indumenti antinfortunistica, carrozze e officine non sono state disinfestate, le squadre sono pronte a occuparsi di pulizia e manutenzione, ma non c'è nessuno che dà gli ordini e manca il registro di sicurezza, la Polizia è qui e sta registrando il quadro della situazione». Sconcerto inoltre tra i lavoratori per la precettazione. «Una decisione senza precedenti. Non è giusto che precettino i lavoratori e lasciano impuniti i responsabili di questa situazione drammatica - sbotta Bruno Mallocci, un lavoratore - non siamo stati licenziati dalla Geas, non ci ha ancora assunto la nuova impresa, allora qualcuno ci dica per chi dobbiamo lavorare?». In un continuo scarico di responsabilità tra Trenitalia e Geas l’unica certezza è che i lavoratori da mesi non vengono pagati e attualmente non sanno se avranno ancora un lavoro. Anche in questo caso una storia di ingiustizia quotidiana che sempre più spesso riguarda il mondo del lavoro.

A.V.

10-12-10

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