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Roma: la cementificazione selvaggia non risolve il problema della casa, migliaia di famiglie in difficoltà

(27 Gennaio 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

Roma: la cementificazione selvaggia non risolve il problema della casa, migliaia di famiglie in difficoltà

foto: www.radiocittaperta.it

27-01-2011/15:47 --- "Roma non cambia anzi peggiora, con Alemanno il diluvio di cemento è abnorme e i re di Roma sono sempre i costruttori, è ora di smetterla". Lo ha denunciato ieri Lorenzo Parlati, il presidente di Legambiente Lazio. "Per ognuno dei 1.000 giorni trascorsi dal suo insediamento, il sindaco ha consumato un campo di calcio e mezzo di suolo, tra interventi promessi e deliberati, in media ben 17.703 metri cubi al giorno, per un totale di oltre 17 milioni di nuovi metri cubi. E' un po' più di quell'1% del territorio della Capitale che per anni hanno chiesto i costruttori romani per l'edificazione, 1.462 ettari contro 1.290 richiesti. Sarebbe questo il cambiamento al piano regolatore promesso da Alemanno? Di questo passo -ha aggiunto Parlati- si tornerà presto ai 120 milioni di metri cubi che tutti riconoscevano come lo scandaloso residuo del piano regolatore del 1965, riportando l'urbanistica romana a 46 anni fa. Questi numeri chiariscono bene come in questi due anni e mezzo l'amministrazione capitolina si sia mossa nella direzione sbagliata anche su un tema cosi importante e delicato". Oltre 17 milioni di nuovi metri cubi, è questa la somma dunque del cemento dei grandi progetti dei primi mille giorni del sindaco di Roma. Una città come Salerno, con 1.462 ettari di nuova superficie cementificata, ossia più di 14 milioni di metri quadrati. E come se non bastassero i dati diffusi da Legambiente, sul sindaco di Roma si abbatte anche l'ennesima polemica relativa all'ex consigliere delegato al Decoro e all'Expo di Shangai, Francesco Maria Orsi. Il PD romano infatti ha denunciato una nuova "affittopoli" (proprio mentre a Milano ne veniva alla luce un'altra analoga): il consigliere avrebbe infatti usufruito di un appartamento in via Petroselli 45, a due passi da Piazza Venezia, alla ridicola cifra di 58 euro di affitto al mese! Da una parte dunque colate di cemento, dall'altra affitti stracciati in pieno centro storico e nel mezzo le famiglie meno abbienti che subiscono per intero tutta questa situazione con il numero degli sfratti per morosità che a Roma continua a lievitare.
Ieri movimenti per il diritto all'abitare e sindacati degli inquilini hanno avuto un incontro con il ministro Matteoli e il sottosegretario Mantovano ottenuto dopo la manifestazione del 21 gennaio scorso realizzata all'esterno del Ministero delle Infrastrutture. Al centro dell'incontro gli sfratti per morosità, la dismissione selvaggia degli appartamenti di proprietà degli enti privatizzati, la quasi completa assenza di risorse finanziarie finalizzate all’edilizia residenziale pubblica. Secondo i rappresentanti dei senza casa e degli inquilini il ministro ha dato la sensazione di aver compreso la complessa e grave situazione romana e dopo aver messo in evidenza che l’emergenza abitativa sta colpendo anche i piccoli comuni oltre che i grandi centri urbani, si è reso disponibile ad interpellare gli uffici legali per studiare i possibili interventi in termini di moratoria e di controllo sugli sfratti e sulle dismissioni. Sulle risorse, il ministro e il sottosegretario Mantovani incontreranno la governatrice del Lazio Polverini. In questo appuntamento il ministro si è impegnato a rappresentare l'insoddisfazione dei movimenti, che la Regione peraltro conosce bene, verso politiche abitative annunciate ma mai partite. Questo vale per la Polverini così come per Alemanno.

"È chiaro che è solo l’inizio di un’interlocuzione e saranno i fatti concreti a darci il quadro reale di un presente oggi molto fosco" hanno affermato in un comunicato i movimenti per il diritto all'abitare dopo la riunione di ieri. Un presente che se rimane tale costringerà i movimenti ad una maggiore pressione nei confronti di chi amministra l’emergenza attuale con strumenti decisamente inadeguati e senza attenzione e sensibilità. Nessuno può più sopportare che le politiche abitative pubbliche rimangano nello stato in cui sono.

Redazione Radio Città Aperta

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