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Ecco arrivato il nuovo nemico dell’occidente: Gheddafi

(9 Marzo 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.comunistiuniti.it

Ecco arrivato il nuovo nemico dell’occidente: Gheddafi

foto: www.comunistiuniti.it

Tutto il mondo si interroga e si allarma sulla sua crudeltà. I giornali sfornano titoli sui presunti o veritieri bombardamenti della sua aviazione sul popolo e sugli innocenti e allo stesso tempo invocano l’intervento militare della Nato per scongiurare altri morti. Eh già; se abbiamo capito bene per scongiurare altri morti…di Gheddafi però. Per gran parte del mondo politico la morale è a senso unico, si preoccupano dei civili solamente quando non è un paese alleato che bombarda come se il popolo soffrisse in maniera totalmente diversa nel ricevere bombardamenti a seconda della bandiera di turno.

C’è una frase del Compagno Hugo Chavez che vogliamo riportare e che racchiude nella sua semplicità e in poche righe tutto il falso moralismo della politica mondiale e anche della cosiddetta sinistra democratica italiana: “Quelli che hanno condannato immediatamente la Libia rimangono sempre muti per i bombardamenti di Israele su Gaza e per la morte di migliaia di persone. Rimangono con la bocca chiusa per i bombardamenti e i massacri in Iraq e Afghanistan, perciò non hanno morale per condannare a nessuno.”

Tutti a stracciarsi le vesti per il popolo libico in nome di una democrazia da esportare ma che si voltano dall’altro lato quando a morire sono gli uomini, le donne e i bambini palestinesi bombardati, con bombe al fosforo bianco, dal governo israeliano o che ritengono giustissima la guerra d’invasione Afghana che ha provocato un numero di morti incalcolabile in quasi 10 anni o quella in Iraq che forse ne ha provocati ancora di più. Ma si sa, la Nato usa le bombe intelligenti, quelle che sventrano ospedali, mentre Gheddafi no. Che differenza c’è tra una bomba di un bombardiere Nato e una Libica? A parte che delle prime abbiamo le prove mentre delle seconde solamente notizie cartacee, magari anche veritiere, ma le prime non appaiono nei telegiornali o nelle parole di qualsivoglia leader politico filo-americano mentre delle seconde ne sentiamo sempre parlare, come fu per le armi di distruzione di massa di Saddam Hussein di cui tutti parlavano ma che nessuno ha mai trovato.

Cosa che fa molta rabbia è l’ipocrisia del Partito Democratico che si lancia contro il trattato Italia-Libia e ne chiede l’annullamento e glissa in maniera assurda sul fatto che quel trattato anche da loro è stato votato. Ma si sa che il PD le idee chiare non ce l’ha e nel caso di un attacco Nato contro la Libia ci metterà poco nel dare l’assenso in nome di una guerra umanitaria come già avvenuto in passato.

Ecco cosa diceva sulla Libia giorno 21 febbraio il Leader Maximo Fidel Castro: “Quello che per me è assolutamente evidente, è che il Governo degli Stati Uniti non è affatto preoccupato per la pace in Libia, e non vacillerà nel dare alla NATO l’ordine d’ invadere questo ricco paese, forse è questione di ore o di pochi giorni.”

Quel giorno tutto il mondo politico, compresa la pseudo sinistra italiana, disse che tutto ciò non era vero e che di certo non era nelle intenzioni degli USA di attaccare la Libia e qualcuno, addirittura, ne approfittò subito per attaccare Cuba e la sua rivoluzione. Quel qualcuno si chiama Nichi Vendola e si sa che per una poltrona si evita di guardare al di la del proprio naso.

Tutti, compresi i tanti che facevano affari, hanno voltato le spalle a Gheddafi in nome di una via democratica per la Libia e non perché senza del Colonnello si aprono scenari di speculazione economica enorme. Forse non si sa, o si fa finta di non sapere, ma la Libia, così come l’Iraq per esempio, è ricchissima di petrolio e di gas naturali che fanno gola ai soliti noti che in nome del profitto si sentono autorizzati a tutto. Sia chiaro però che non siamo dalla parte di Gheddafi ma di certo non ragioniamo a senso unico. Siamo dalla parte dei popoli in lotta ma in questo caso ci sembra che la lotta non sia del popolo ma di interessi molto più alti che andranno a discapito del popolo nord-africano.

Possibile che Chavez, che propone una soluzione pacifica per la Libia, venga descritto come un dittatore guerrafondaio, Castro, che avverte delle intenzioni degli USA, venga descritto come un carnefice di oppositori, mentre Obama, che propone l’uso della forza un po’ ovunque, è un vincitore del premio Nobel per la Pace?

L’occidente per poter nascondere le sue nefandezze deve avere un nemico (anche perché molto spesso quel nemico è un figlioccio dell’imperialismo americano) per unire il suo popolo, deve guerreggiare per portare la pace e bombardare per esportare il suo concetto di democrazia, ma la pace si fa con la pace, la democrazia (quella vera) si esporta con la solidarietà e il sapere e i popoli vanno rispettati e non sfruttati.

Nicola Iozzo Coordinatore PdCI - Vibo Valentia

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